31 gennaio 2006

invasi - Amias ne ha riferito al consiglio comunale di Volpedo

Ieri sera, 30 gennaio 2006, a Volpedo, dopo la seduta del consiglio comunale, Elleboro, vice presidente dell'Amias Spa, ha illustrato ai consiglieri lo studio di fattibilita' per invasi ad usi plurimi realizzato dalla sua azienda.

La seduta era pubblica e di seguito trascrivo i miei appunti.

L'esposizione era principalmente riferita alla realta' del comune di Volpedo, ma e' stata utile anche per conoscere qualche informazione in piu' sullo studio in quanto tale.

1 - i referenti del progetto

La dirigenza Amias afferma di aver ricevuto un mandato dall'assemblea dei suoi soci (costituita totalmente dai rappresentanti degli enti locali) e quindi si rapporta con questi ultimi.
Ha gia' esposto i risultati del suo lavoro alle "giunte" delle Comunita' Montana Curone Grue Ossona, e Borbera e Spinti, nonche' ai "consigli comunali" di Momperone, Volpedo (appunto), Casei Gerola (e forse qualche altro, la memoria e il taccuino non mi aiutano).
Intende proseguire su questa linea, disponibile a partecipare a riunioni piu' aperte che siano promosse dagli enti locali

2 - le finalita' dichiarate

- aumentare il deflusso minimo vitale dei corsi d'acqua
- tutelare la falda, sostituendo nell'uso irriguo i prelievi dalla falda (appunto) con quelli dai bacini

3 - il metodo seguito

Prima sono stati individuati i siti idonei, poi si sono stabilite le infrastrutture da collocarvi

4 - i risultati

Sono stati individuati 20 siti nelle valli Borbera, Spinti, Grue e Curone.
11 di questi si trovano nelle medie ed alte valli delle Valli Borbera/Spinti/Curone ) 9 nelle basse valli dei torrenti Curone e Grue.

Per i siti di alta valle la tecnica proposta e' quella di sbarramenti in alveo di dimensioni inferiori a quelle per cui scatta la normativa sulle dighe (quindi capienza inferiore ad 1 milione di metri cubi ed altezza inferiore a 15 metri).
Per la loro realizzazione occorre una autorizzazione regionale (se non ricordo male - di nuovo, non ho preso appunti sullo specifico e ormai non mi fido della memoria).

Per le zone di bassa valle sono stati individuati siti fuori dall'alveo. Questi ultimi invasi sarebbero realizzati con degli scavi (e finanziati con la vendita della ghiaia e/o dell'argilla, a seconda dei siti) ed alimentati e connessi con le rogge gia' esistenti.
Per la loro realizzazione e' sufficiente una autorizzazione comunale.

5 - Dove

Stante il contesto locale, l'esposizione si e' poi soffermata sui siti di bassa valle, quindi ad oggi ignoro dove sarebbero i siti individuati nelle alte valli (ne' le giunte delle due Comunita' hanno fatto sapere alcunche' in proposito, il che non stupisce ma mi lascia sempre deluso).

Sarebbero cosi' ubicati (se gli appunti non mi tradiscono, ma mi sembra che i conti tornino)

torrente Curone (tutti ad esclusivo uso irriguo)
1 a Brignano
1 a Momperone (nei terreni della Curia - capienza 100-120.000 metri cubi. Per inciso: l'Amias dichiara di essere consapevole che il prelievo si sommerebbe agli altri 180.000 metri cubi complessivi degli invasi del golf)
1 a Volpedo
1 a Volpeglino
1 a Viguzzolo
1 a Viguzzolo/Castellaro (gia' previsto da Hydrodata - per inciso: a dicembre era parsa evidente una contrapposizione tra l'Amias e il committente dello studio Hydrodata cioe' il Consorzio Irriguo di 2° grado: e' stata superata, asserisce l'Amias, che avrebbe ricevuto mandato dal Consorzio per progettare/realizzare le opere)
1 a Casei Gerola

torrente Grue
(ad uso misto: irriguo e cassa di espansione per le piene)
1 nella media valle Grue (non si sa in quale o quali comuni)
1 a Viguzzolo/Sarezzano

La discussione e' poi scesa nei dettagli per quanto riguarda il progetto di Volpedo, per il quale l'Amias ha gia' sottoscritto una opzione con il proprietario del terreno. Si e' chiarito che, una volta discusso ed approvato il progetto, la realizzazione dell'invaso farebbe capo ad Amias, che resterebbe titolare e lo darebbe in godimento ai soggetti (Consorzio irriguo, cooperativa) interessati all'utilizzo. A questi farebbero carico le spese di attingimento, mentre all'Amias la manutenzione (cosi' mi sembra di ricordare).

E' stato altresi' riferito che, per quanto riguarda uno degli invasi nel comune di Viguzzolo si e' gia' in una fase avanzata dell'iter autorizzativo/deliberativo ( mia notazione - e' lecito ipotizzare che sia avvenuto per motivi di vicinanza "ideologica" tra il sindaco e il vicepresidente ?)


Un primo commento (del tutto personale)

Le richieste di una programmazione degli interventi su scala di bacino e con una base partecipata continuano sostanzialmente a cadere nel vuoto. Nessuno cede volentieri la fettina (o la fettona) di potere che si e' conquistato.
Questo senza voler discutere l'utilita' o meno delle singole iniziative, che puo' anche esserci.
L'Amias , "forte" del mandato ricevuto dagli enti suoi soci, prova a realizzare un progetto alla volta, anche se asserisce che il suo studio li tiene assieme tutti e che tutti insieme sono compatibili con gli obiettivi che si e' data.
Cosi' e', se vi pare.
Salvo eccezioni, come quella di ieri - il cui merito penso spetti a chi, dall'opposizione, svolge il suo ruolo in modo attento e responsabile - si preferisce condurre la discussione nel chiuso degli spazi politici e confrontandosi solo con le organizzazioni agricole.
Non sto a ripetere i motivi per cui considero sbagliato questo metodo.

Giuseppe Raggi

1 commento:

Anonimo ha detto...

Giuseppe,
Intanto complimenti per il resoconto cos? dettagliato.
Ti confermo quello che scrivi in proposito del punto 4 (soluzione tecnica proposta) e cio? che, stando ad Elleboro, l'autorizzazzione per gli sbarramenti in alveo ? data dalla Regione, mentre per gli invasi ? sufficiente quella del Comune. Da qui, oltre all'episodio del "qui pro quo" con il Consorzio irriguo, un ulteriore motivo di preoccupazione sul coordinamento degli interventi nel Bacino del Comune.