Rammentato, per inciso, che la giunta regionale e' presieduta da una collega di partito del presidente Amias e, "controcorrente", ha avviato un riesame in senso restrittivo di quella parte del Piano di Tutela delle Acque che nella stesura originaria prevedeva un largo ricorso agli invasi, ripensandone la filosofia, trascrivo di seguito l'articolo di Irene Navarro uscito domenica 14 maggio 2006 su Il Secolo XIX Basso Piemonte a pagina 19
In sintesi cio' che ho capito:
- Amias continua a parlare di venti invasi, ma in questa fase sta ultimando gli studi (studi di dettaglio, sembrerebbe) limitatamente a tre, due in val Curone (in base a quanto emerso nei mesi scorsi, e andando anche per esclusione, dovrebbero essere quelli nei comuni di Volpedo e di Fabbrica) ed uno in val Spinti, di cui si parla nell'articolo
- per finanziare la realizzazione degli invasi l' Amias ha una "idea di massima", non meglio chiarita
- si scrive che "studio o progetto" che sia, sara' "nuovamente sottoposto al giudizio delle amministrazioni destinate ad ospitate gli invasi"
- il sindaco di Grondona aggiunge l'impegno a consultare in assemblea la popolazione
ps - il 18 maggio, ancora riferita all’Amias, dove evidentemente una se ne fa e cento se ne pensano, esce poi la notizia circa la prossima realizzazione di “centraline idroelettriche lungo le condotte dell’acqua potabile per produrre energia pulita”.
Questa soluzione era stata individuata come quella in teoria meno impattante sull’ambiente nel documento – elaborato dallo scrivente condividendone i contenuti con diverse altre persone interessate alla tematica – riportato in questo post .
pps - sul numero del 17 giugno del settimanale Sette Giorni, lunga intervista con il solito Elleboro sulle "centraline". Il vice presidente dell'Amias afferma tra l'altro che
ogni impianto sarebbe costituito ... da una serie di turbine Pelton, .... da un sistema by-pass che intercetta la condotta ... dell'acquedotto ... da un sistema di automazione e regolazione ...ed infine, da un trasformatore con apparecchiature... per l'allacciamento alla rete del gestore.
Aggiunge che di aver individuato otto siti per le mini turbine ... in Val Curone ... a Garadassi, in corrispondenza dell'impianto di trattamento di Salogni e a San Sebastiano. Ipotizza ... valori di resa energetica tra i 215.000 e i 415.000 KWh/anno, in presenza di portate medie d'acqua di circa 0,020-0,025 mc/s, per ciascuna condotta considerata.
In Val Borbera ... tre in localita' Persi di Borghetto di Borbera, una aCornareto e una a Cantalupo ligure. Ipotizza per queste una ... resa energetica compresi tra 285.000 e 905.000 KWh/anno, in presenza di portate medie d'acqua di circa 0,015-0,040 mc/s, per ciascuna condotta considerata.
Parla di tre impianti che avrebbero priorita', quello di Garadassi, quello di Cornareto e quello di Persi. Parla per questi tre impianti pilota di una quantita' di energia elettrica pari a circa 1.350.000 KWh/anno.
Ecco l'articolo del 14 maggio su Il Secolo XIX:
Nuovi bacini nel torrente Spinti
Va avanti, sebbene a piccoli passi, il progetto per la realizzazione di invasi in val Curone e in valle Spinti. Il Comune di Grondona, con una delibera approvata all'unanimita' dal consiglio comunale, ha dato, qualche settimana fa, via libera ad Amias per l'avvio dello studio di fattibilita' finalizzato alla realizzazione di un bacino idrico nell'alveo del torrente Spinti. Non si parla ancora di un luogo specifico dove sara' raccolta l'acqua, ma di una « verifica da parte di Amias se esistono le condizioni per realizzare l'opera », spiega il sindaco di Grondona Mario Sasso. « Prima di esprimerci in via definitiva, intendiamo comunque indire una pubblica assemblea per sentire il parere dei cittadini ».
Il progetto dell'azienda multiservizi che gestisce il ciclo integrato delle acque in valle Scrivia, riprende ed mplia uno studio che, anni fa, era stato fatto dalla Comunita' montana Val Borbera e Spinti. In alta Val Borbera, l'idea di realizzare riserve idriche non era stata accolta con grande entusiasmo. Ma si parlava allora di grandi bacini, il cui utilizzo sarebbe andato a beneficio soprattutto dei comuni a valle. Proprio i ricorrenti periodi di siccita' degli ultimi anni hanno convinto Amias a ripensare alla possibilta' di creare piccoli bacini di riserva e regolarizzare nel contempo il flusso dell'acqua in torrente.
Cosi', da dighe di grandi dimensioni, con un impatto notevole sul territorio, si e' passati a parlare di venti piccoli invasi di cui due in val Curone ed uno nel comune di Grondona. Lo studio e' l'unico in tutta la Regione Piemonte ad essere stato approvato da Sviluppo Italia, l'agenzia governativa per la promozione dei progetti di sviluppo.
« Per ora ci sono i fondi per gli studi di fattibilta' ma abbiamo anche un'idea di massima per reperire i finanziamenti per avviare le opere - assicura Manuel Elleboro, vice presidente di Amias - stiamo effettuando alcuni sondaggi sui tre siti indicati in linea di massima e, dopo il completamento dei sondaggi, sara' possibile completare lo studio ». Studio o progetto che sara' nuovamente sottoposto al giudizio delle amministrazioni destinate ad ospitate gli invasi. A Grondona l'orientamento sembra andare in direzione di un ok, si' anche se, sottolinea il sindaco, il via libera arrivera' solo dopo aver ascoltato anche l'opinione di cittadini. « Riteniamo comunque che un bacino delle dimensioni prospettate (tra i 300 e i 700 metri cubi di acqua ndr [mia nota: nella stampa e' sicuramente saltato un "mila"]) possa contribuire allo sviluppo del territorio, sia per la fornitura di energia al paese che per i risvolti di tipo turistico che potra' avere ».
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