Nel pomeriggio di sabato 26 agosto, vicino a noi, a Pej, in val Boreca, in un incontro pubblico, presenti diversi amministratori locali, si discutera' del futuro di quella vallata.
Si dovrebbe parlare, tra l'altro, del progetto di un Parco delle Quattro Province, proposta che, a livello locale, sembra registrare un significativo consenso.
A Garbagna, durante un dibattito nel corso di Maninfesta 2005, l'assessore Martinelli (sbagliando bersaglio, poiche' all'epoca come oggi, posizioni come le mie erano e restano invise anche se non soprattutto alla sinistra "moderata") mi segnalo' che una iniziativa per creare un parco interregionale che coinvolgesse anche la nostra valle fu bocciata a fine anni 70 proprio per l'opposizione delle sinistre istituzionali.
Per inciso, mi risulta che l'idea sia ancora piu' risalente: " Pavia d'accordo con Piacenza e Alessandria gia' nel 1956 aveva proposto il parco delle tre province comprendente l' isola tra i monti Lesima, Chiappo e Legna' con Capannette di Pei, Capanne di Cosola, il Brallo e le valli del Boreca, di rio Pei, dell'Alta Staffora, del Curone e del Borbera, esteso per ventottomila ettari.".
I motivi per cui di parco, in una concezione moderna, bisognerebbe tornare a parlare, sono molti.
Occorre pero' prendere atto che la giunta di cui Martinelli fa parte ha enunciato in modo differente le proprie priorita'.
Nel testo "Riflessioni per la redazione di un progetto di sviluppo locale" - documento del Presidente - Maggio 2005" - si legge:
" alcune iniziative gia' ad un buon livello di definizione, come l'ipotesi di certificazione delle Valli, sembrano poter essere considerate nel contesto specifico come alternative non residuali alla politica dei parchi, sia sul piano della protezione ambientale, sia sul piano del sostegno allo sviluppo".
Dopo aver lamentato, in tema di politiche ambientali, un "alto livello di conflittualita'" (sic) ci si prefigge di
"spostare il centro dell'attenzione piu' a monte, al livello di obiettivi - l'ambiente come risorsa per il sostegno allo sviluppo economico dell'area - rispetto ai quali sembra piu' facile costruire un buon livello di consenso" aggiungendo: "e' probabilmente utile prevedere la realizzazione di interventi con un significativo valore dimostrativo, che consentano, agendo in quei contesti locali piu' disponibili alla sperimentazione, di innescare processi imitativi".
Se l'allusione al "precedente" che deve fare scuola e' al progetto del golf, ho gia' avuto modo di scrivere che la penso in modo diametralmente opposto.
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