16 aprile 2008

piovono pietre

testo della canzone "Giro di vite"
dal Cd "La Grande Famiglia"

Modena City Ramblers - 2001

E' cominciato in silenzio ai bordi della Milano da bere
tra i padri di famiglia coi loro bot e le loro mercedes
timorati di Dio e delle tasse, elettori di Craxi e dei suoi
spaventati di perdere tutto se qualcuno li avesse sorpresi

E' continuato a Pontida in un grido di rabbia e paura
di geometri con lo spadone, di dentisti con l'armatura
decisi a difendere il Patrol e la villetta sulla tangenziale
le nigeriane sui viali e la loro evasione fiscale

Hey-oh stanno arrivando
armati di spranghe e luoghi comuni
non lasceranno che niente cambi,
c'e' un giro di vite in arrivo

Eh-oh attento alle spalle
a dove e con chi vai in giro la sera
a quello che dici ai sogni che fai
c'e' un giro di vite in arrivo

E adesso e' come un'onda, un'onda nera e appiccicosa
che cola dalle TV e dai settimanali rosa
che uccide i nostri pensieri, che ci droga di calcio e sesso
e intanto chi tira le fila insabbia e corrompe e non ha mai smesso

E quindi devi decidere cos'hai intenzione di fare
rimanere in riva al Lough Derg a vedere le fate danzare
oppure seguirmi a Carlow e andare incontro al nostro destino
una guerra che non si puo' vincere e una stella a guidare il cammino

Hey-oh fai la tua scelta,
c'è gia' chi è partito e chi ha rinunciato
che la fortuna sia con tutti loro,
c'e' un giro di vite in arrivo

Eh-oh la resa dei conti,
se hai delle carte giocale e spera
ma stai attento, il gioco è truccato,
c'è un giro di vite in arrivo...

La resa dei conti è in arrivo

3 commenti:

Anonimo ha detto...

una visione estremamente strabica del fenomeno della Lega.
Continuando su questa strada raggiungerà la maggioranza assoluta molto rapidamente.
Il fatto di essere i Modena City Rambler non esclude dall'avere una testa strettina strettina.
Saluti

Giuseppe Raggi ha detto...

Penso (o meglio, spero, visto che non la conosco), che lei alluda ai seri e ben argomantati ragionamenti svolti l'articolo di Barbara Spinelli (non una estremista, quindi) su "La stampa" di domenica scorsa. (link)

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=40&ID_articolo=105&ID_sezione=55&sezione=

Non giustifico comunque chi sceglie di appoggiare le tesi leghiste.

Sabato al mercato per 1 euro ho acquistato usato "L'orda - quando gli albanesi eravamo noi" di Gianantonio Stella.
Costa poco anche da nuovo e magari in tanti in Val Curone potrebbero provare a leggerlo. Se poi non hanno reazioni, si potrebbe ripristinare una vecchia rubrica del settimanale "Cuore" intitolata "Vergognamoci per loro - servizio di pubblica utilità per chi non é in grado di vergognarsi da solo".

Quanto ai concetti di maggioranza e minoranza, trascrivo un brano tratto da "Elianto" di Stefano Benni.
Il romanzo é ambientato nel paese di Tristalia, che, come si intuisce dal nome, è ispirato all'Italia ed è particolarmente triste.
Uno dei personaggi é Fido Pass Pass: giornalista televisivo (parodia di Emilio Fede), che conduce sondaggi d'opinione ai quali tutti gli abitanti di Tristalia sono obbligati a partecipare. Il suo motto è "Siate maggioranza!".
Il libro é del 2001, ma conserva una sua attualità.

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Fido era il giornalista più celebre della televisione, perché parlava sul canale che dava accesso agli altri diciannove, e cioè Canale Esse, il canale dei sondaggi.
- Buongiorno cittadini della Nova Repubblica, e siate maggioranza ! A voi un sincero augurio di azzeccare il sondaggio odierno. Oggi la svanzika vale 3,12 markodollari, niente male quindi. Prima di presentarvi la domanda, ecco le notizie della mattina. Non vi daremo deprimenti resoconti su lontani inevitabili massacri e stolide faide etniche, ma informazioni riguardanti i fondamentali problemi del nostro amato paese. Sono notizie scelte direttamente dal Zentrum e vogliono far sì che la vostra Paura sia equilibrata, in modo che possiate passare la giornata nelle migliori condizioni di spirito e vigilanza.
Prima notizia: quattro barche di profughi botswanici che cercavano di raggiungere un porto del nostro paese sono affondate a poche miglia dalla costa. I morti sono circa seicento, metà annegati, metà divorati dagli sgombri. La notizia è triste, ma almeno ci verrà risparmiato lo spettacolo miserevole di altri seicento profughi affamati e nullafacenti nelle nostre strade. -
Sullo schermo apparve la freccia verde che indicava l’abbassamento del livello di Paura dei cittadini, rilevazione effettuata attraverso speciali sensori chimici inseriti sotto la pelle di diecimila volontari, e dentro alle otturazioni dentarie di diecimila ignari.
- E ora la seconda notizia. Paura all’aeroporto di Virate, dove un disoccupato cinquantenne, Salvatore Artuso, ha dirottato un aereo diretto alle Maldive tenendo l’equipaggio e i passeggeri sotto la minaccia di una pala da pizza. Il disoccupato protestava non già per ottenere un lavoro, ma perché era stata respinta la sua domanda di far parte della giuria regionale di miss Teen ager. La madrina della manifestazione, la show girl Marcella Tonda, subito accorsa all’aeroporto, ha rassicurato l’Artuso che non solo avrebbe fatto parte della giuria, ma che avrebbe addirittura consegnato le fasce da miss. L’Artuso ha subito liberato gli ostaggi. Ma alcune teste di cuoio, irritate per le dodici ore di allerta, hanno ugualmente fatto irruzione nell’aereo uccidendo il dirottatore e una hostess. Il loro capo, generale Cotica, pur deplorando l’accaduto ha commentato che “non si possono sempre tenere i miei ragazzi sulla corda” -
Sullo schermo riapparve la freccia verde.
- E ora la terza notizia - disse Fido - ma prima, scusatemi, c’è una telefonata dalla regia -
Il contenuto della conversazione, che i telespettatori non sentirono, fu il seguente:
- Qua è il professor Abakuk della direzione demodossametrica del Zentrum. La paura è a livello 186, troppo bassa. La gente potrebbe rilassarsi e farsi venire delle strane idee. Bisogna subito riportarla a valori più alti. Legga una delle notizie Tripla Fifa di riserva. -
Fido PassPass sfoderò il suo sorriso più smagliante.
- Chiediamo scusa ai telespettatori per la breve interruzione - disse: - e passiamo all’ultima notizia: Agatina e Venerina F., due gemelline dodicenni di Pratolugherio (Florentia), hanno ucciso i genitori, una nonna e un cugino a colpi d’ascia, e dopo avere fatto a pezzi i cadaveri li hanno gettati nel vicino fiume, infestato dai piranha. Alla base del folle gesto pare ci sia l’antica proibizione dei genitori di tenere i piranha nella vasca da bagno, e soprattutto il recente rifiuto di dare alle bimbe i soldi per il concerto dei Bi Zuvnot tenutosi ieri a Florentia. Non ci sono commenti per l’assurdità e la crudeltà di questo delitto, vogliamo solo sottolineare che andare a vedere i Bi Zuvnot, con lo sconto under 16, non costa poi tanto, e che le prossime date dei concerti sono lunedì a Roma e mercoledì a Milano. E ora uno stacco pubblicitario prima del sondaggio.
Una freccia rossa sullo schermo indicò che la Paura in città era tornata sopra la tranquillizzante quota di duecento.
Dopo un minuto di spot, la ghigna di PassPass tornò sullo schermo e puntò il dito su diciotto milioni settecentoquarantamila telespettatori.
- Ecco il sondaggio di oggi: stasera al Teatro alla Scala verrà presentata la nuova collezione primavera estate della stilista presidentessa Nastassia. Alla sfilata presenzieranno, per la prima volta dopo l’elezione, tutti e venti i presidenti. La domanda è questa:
Ritenete che la moda sia:
A) La parte più importante della cultura
B) Una parte molto importante della cultura
C) Una parte relativamente importante della cultura
D) Non so -
- Cosa rispondiamo? - disse Eliantemo, agitando il telecomando: - non capisco nulla di moda!
- Secondo me bisognerebbe rispondere B - disse Elisperma.
- Io voterei A - disse Elitropia: - la presidentessa è molto popolare tra le donne, a quest’ora il 58% dei votanti sono donne, e inoltre ci sarà una diretta televisiva di sei ore, e se non è importante questo…
- D’accordo - disse Eliantemo, e premette il tasto A del telecomando. Lo schermo divenne azzurro e apparve la scritta:
Stiamo sviluppando i risultati del sondaggio. Vi auguriamo di avere indovinato la risposta della maggioranza. Il sondaggio di oggi vi è offerto dalla Fiat Limbo, la prima auto con antifurto intelligente che convince il ladro a rubare la macchina di un altro.
- Speriamo di averci preso - disse Eliantemo - ho proprio bisogno di una doccia calda.
- E’ colpa tua se siamo isolati da due giorni - disse Elisperma - sei tu che hai sbagliato il sondaggio sui giudici. -
- Dai che ce l’abbiamo fatta! - gridò Elitropia.
Un applauso della famiglia salutò l’apparizione sul video di PassPass biancovestito e con sottofondo di campane, a stormo, il che significava che avevano indovinato.
Complimenti telespettatore, sei maggioranza! Il risultato del sondaggio ti è stato favorevole. Ecco come si è votato:
Risposta A: 43 %
Risposta B: 36%
Risposta C: 15 %
Risposta D: 6%
Per ventiquattr’ore avrai corrente a volontà e, soprattutto, avrai accesso a diciannove canali governativi. Auguri, e ancora complimenti per la tua scelta !
- Evviva la presídentessa Nastassia - gridò il padre, mentre tutte le luci si accendevano e lo scaldabagno soffiava.
- Chissà se avrò mai un suo vestito - sospirò la madre.
- Io quel sei per cento di “non so” li ammazzerei - disse la figlia.

Giuseppe Raggi ha detto...

Ps - per maggior chiarezza, trascrivo l'articolo di Barbara Spinelli

Il passaggio da sinistra a destra di numerosi elettori popolari ha prodotto in Italia stupore triste o divina sorpresa, ma è un fenomeno non nuovo nelle democrazie e come spesso succede è in America che s'è manifestato negli ultimi decenni, estendendosi poi all'Europa. In realtà è fenomeno antico ­ la Germania prehitleriana conobbe analoghe saldature tra sinistre e destre estreme ­ e se oggi si ripropone con forza è perché alcune componenti riappaiono. Tra esse c'è il risentimento, questa passione che dà immenso ardimento all'individuo che si sente abbandonato e solo nella società, e che il massimo della potenza la raggiunge quando diventa risentimento territoriale, tribale, di classe. Nietzsche dà a tale passione il nome di morale dello schiavo, perché l'uomo del risentimento ha l'impressione quasi fiera di non poter mai raggiungere il benessere o il potere cui aspira. «Il No ­ spiega nella Genealogia della Morale ­ è la sua azione creatrice». Il no è opposto a tutto quello che è «fuori», «altro», che è «non io».

Una prima risposta all'esodo dei poveri verso destra è venuta in queste settimane da Barack Obama. È accaduto il 6 aprile a San Francisco, quando il candidato democratico alle primarie presidenziali ha spiegato alcuni tratti di tale esodo. Nelle piccole città colpite dalla crisi, ha detto, l'amarezza è tale che la persona si sente perduta, ed è a quel punto che s'aggrappa non a reali soluzioni del disagio economico, ma a valori e stili di vita sostitutivi, culturalmente consolatori: l'uso delle armi o della religione, la ripugnanza del diverso, dello straniero.

Amarezza e frustrazione sono varianti del risentimento descritto da Nietzsche, e negarne la realtà vuol dire fuggirla. Sono decenni che le cosiddette questioni culturali sono invocate in America per occultare difficoltà e misfatti economici. Obama è stato giudicato ingenuo, imprudente: avrebbe offeso gli operai, guardandoli dall'alto e comportandosi come uno snob, un elitario (in Italia si dice anche: antipatico). Non è detto che siano critiche errate, ed è vero che Obama rischia molto, sin dalle primarie di martedì in Pennsylvania.

Ma perdere le battaglie non significa aver torto, e i numeri delle urne non ti danno automaticamente ragione: cosa spesso trascurata da commentatori improvvisamente dimentichi di quel che il prosindaco leghista di Treviso Gentilini dice a proposito del ventennio fascista («il ricordo di una maschia gioventù che lavorava, faceva il suo dovere, ubbidiva alle leggi») o delle parole proferite dall'onorevole leghista Salvini («i topi sono più facili da debellare degli zingari. Perché sono più piccoli»). Quel che vince è piuttosto un malinteso, sui valori come sulla povertà: lo stesso malinteso che affligge oggi Obama. L'amarezza di cui ha parlato il candidato è cosa tangibile, dopo le tante promesse non mantenute di Bush, ma d'un tratto è lui ad aver offeso i poveri, la gente comune non beneficata da regali fiscali, il lavoratore autentico che fatica a sbarcare il lunario.

Da parecchi decenni la destra americana si è fatta paladina dei poveri e delle classi medie declassate, e con Bush junior la vocazione s'è ancor più sdoppiata: impoverire i deboli, e scaricare su altri la responsabilità dell'impoverimento. Nel 2004 hanno votato per lui numerose regioni immiserite. Il risentimento che generalmente appartiene alle sinistre è passato a destra, e proprio questo ha voluto dire Obama parlando di quei valori divisivi (le cosiddette wedge questions con cui i repubblicani svuotano l'elettorato democratico: religione politicizzata, aborto, matrimoni gay, controllo delle armi). In Francia sono valori divisivi il nazionalismo, e il rancore contro una sinistra sospettata di transigere su immigrati, sicurezza, ed erede di quel terribile Sessantotto ripetutamente denunciato in America, Francia e Italia.

Il malinteso su valori e povertà è acutamente analizzato da Thomas Frank, in un libro pubblicato in concomitanza con la seconda vittoria di Bush (What's the Matter With Kansas? How conservatives won the heart of America, 2004). Obama ha forse sbagliato a usarne gli argomenti, ma le cose narrate nel libro restano importanti e valgono anche in Europa. Il risentimento ha infatti bisogno, per continuare a infiammare, di un'indignazione che non scema e anzi si dilata, indipendentemente dai risultati elettorali. L'uomo del risentimento rinasce contemplando se stesso, e il se stesso che contempla è non solo insoddisfatto ma eternamente marginale, minoritario, vittima di un'élite dominante che lo tiranneggia e l'imbavaglia. Dell'élite fanno parte i liberal americani (le sinistre europee) e il loro potere è considerato enorme, soffocante, invincibile. Essi agiscono attraverso i giudici, gli universitari, i giornalisti, gli intellettuali, anche quando questi ultimi si spostano a destra.

Qui è la menzogna, che occulta la realtà per istinto e strategia. La conquista dei ceti popolari avviene fingendo che la maggioranza conservatrice, anche quando ha tutti i poteri come in America (parlamento, Corte suprema), anche quando regna su affari ed economia, sia una maggioranza perseguitata. Gli uomini di sinistra, ai suoi occhi, sono al potere comunque, poco importa se eletti o no: il progressismo liberal domina anche se i Repubblicani hanno vinto sei elezioni presidenziali su nove dal 1968; anche quando i Repubblicani controllavano tutti i poteri dello Stato. «Al di là della politica, il liberalismo è un tiranno che domina la nostra esistenza nei modi più svariati e rovesciarlo è praticamente impossibile». L'oppressore e il prepotente quasi sempre s'atteggiano a vittima.

L'ideologia del ressentiment è questo: ritenersi in ogni caso e sempre un outsider, un emarginato, anche quando si hanno le leve del potere. È un dispositivo centrale dei successi di Bush, Sarkozy, Berlusconi: per vincere, occorre che l'indignazione non si raffreddi mai, dunque che la realtà sia a intervalli regolari falsata. Se un giornalista come Marco Travaglio scrive che in Italia permangono conflitti d'interessi e corruzione è considerato subito non un outsider, come irrefutabilmente è, ma un nemico straordinariamente forte e minaccioso. Basta un solo dissidente, basta un giornale minoritario come l'Unità, e gli outsider vincitori si sentono assediati da orde vastissime. Nelle dittature basta l'1 per cento di dissenso ed è panico.

Frank racconta come questo risentimento populista abbia fatto presa nell'800 sulla sinistra ­ in Texas ad esempio ­ e sia stato poi disinvoltamente catturato dalla destra. Perché ciò avvenisse sono cambiate le antiche linee divisorie: la lotta di classe contrapponeva operai e padroni, poveri e ricchi, sopra e sotto, mentre oggi ci si divide tra assistiti o parassiti e salariati, tra bianchi e neri, tra chi è fuori e chi dentro, tra chi si sveglia all'alba ­ dice Sarkozy ­ e chi dopo. Ma soprattutto ci si divide culturalmente: tra snob e autentici, tra antipatrioti come Obama (non porta la spilla con la bandiera Usa sulla giacca) e nazionalisti, tra relativisti e devoti, magari calcolatori ma pur sempre devoti.

La sinistra ha molto da fare, se vuol arrestare la parte menzognera dell'esodo e convincere i fuggitivi che ha perduto per propria insipienza, per propria incapacità di dar risposte razionali alle nuove povertà, ai nuovi bisogni popolari. Si tratta di ricominciare a parlare di economia, di malaffare, di legalità, obbedendo inflessibilmente al principio di realtà. Si tratta di denunciare il potere dove realmente si esercita. Si tratta di rivalutare la sicurezza, senza criminalizzare i giudici ma rendendoli più rapidi e presenti in un settore ­ l'immigrazione ­ che sarà sanato dalla legge uguale per tutti oltre che dall'ordine. Si tratta di dire le cose come stanno: è la più appassionante delle avventure, se solo si designa l'avversario senza aver paura della falsa paura che si incute.