07 gennaio 2007

a volte ritornano: l'autostrada




Senza commenti, il ritorno di fiamma per un'idea sballata.


Trascrivo il testo di un articolo uscito oggi su Il Secolo XIX e unisco il link ad una mappa allegata a "Il Garofano Rosso - mensile - supplemento al n. 2 - marzo 1992" come materiale di propaganda elettorale di Felice Borgoglio. Con un doppio tratteggio vi era stato evidenziato il percorso dell'autostrada di cui si discute per riesumarlo.

ll Secolo XIX domenica 7 gennaio 2007 basso Piemonte pagina 29
MONGIARDINO LIGURE.
E' una strada che divide anziche' congiungere quella che vorrebbe Renato Freggiaro, sindaco di Mongiardino Ligure. Rappresenta lo spartiacque tra due modi di intendere lo sviluppo della Val Borbera e finisce con diventare il confine tra due generazioni di amministratori, lontane per questioni anagrafiche.

Il progetto di un nuova strada – che attraversa l'Appennino da nord a sud, collegando la A7 con la A 12, e' forse addirittura precedente al Terzo Valico.

Redatto dall'Anas negli anni Ottanta (e poi riproposto in versione modificata un paio d'anni fa dal senatore forzista Luigi Grillo e dall'ex Governatore della Regione Liguria, Sandro Biasotti) e' fermo nei cassetti di comuni, province e regioni.

Eppure, quella strada superveloce e', secondo il sindaco di Mongiardino, «l'unica via di salvezza di questi paesi, altrimenti destinati a morire».Quando Freggiaro accenna al "problema della viabilita' ", riferendosi al comune che amministra dal 2004, cento ottanta residenti con un'eta' media che si aggira sulla sessantina, non pensa certo al traffico o ai parcheggi.

Piu' che di sviluppo, Freggiaro parla di .sopravvivenza: «Chi vive a Mongiardino, se resta senza il pane o il latte, deve prendere la macchina e spendere 10 euro di benzina per raggiungere il primo negozio. L'ultimo esercizio commerciale ha chiuso piu' di venti anni fa. Come possiamo pretendere che la gente si fermi quassu'».

Eppure Genova e' vicina, «basterebbero quindici minuti, se ci fosse quella strada. Allora si' che i giovani si fermerebbero a vivere nel loro paese d'origine».

Fatica a decollare persino il terzo valico ferroviario, tra le incertezze della finanziaria, figurarsi il quarto (anche se stradale in questo caso), di valico.

«Eppure sarebbe un beneficio per lo sviluppo di tutto il Nord Italia», azzarda addirittura Franco Franzante, attuale vicesindaco di Albera Ligure, amministratore di lungo corso. Franzante, storico presidente della Comunita' Montana Val Borbera e Spinti, guarda oltre i confini del suo comune di quattrocento anime: «Si tratterebbe di collegare la bretella di Tortona con Genova, passando dall'Appennino fino a Busalla e poi allacciandosi alla Sestri Levante-Livorno. Sarebbe funzionale a livello nazionale perche' sgraverebbe la A1, consentendo a chi arriva da nord ovest di raggiungere Firenze e Roma senza passare da Bologna».

E aggiunge, realisticamente: «Il progetto c'e' e a mio avviso non è tramontato, ma bisogna andarci cauti perché non credo che si troveranno le risorse».

La nuova autostrada si sarebbe arenata, a detta di Franzante, proprio in Liguria e, in Piemonte, non se ne e' neppure iniziato mai a discutere.

«Anche l'impatto ambientale per noi sarebbe stato minimo, visto che il tracciato si sarebbe snodato per lunghi tratti in galleria».

Prima ancora che insorgano i comitati ambientalisti, a stoppare il progetto ci ha pensato la nuova generazione di amministratori della Val Borbera, quelli che in Valle, nonostante le difficolta', ci sono rimasti, per scelta convinta. « Prima o poi mi toglierò la curiosita' di andarlo a leggere quel progetto, lasciato in eredita' dal mio predecessore nel cassetto dell'ufficio», dice Giorgio Storace, 36 anni da compiere, sindaco di Rocchetta Ligure, vicino di casa di Freggiaro. Con il suo vice. Guido Gogna, 30 anni, nel rilancio della Val Borbera ci crede davvero, «ma deve passare dalla valorizzazione delle risorse che abbiamo, e l'ambiente e' al primo posto».

Turismo e risorse naturali: «Questi devono essere i motori propulsori», dicono.

I conti sono presto fatti: «il 62% dell'intero territorio e' coperto da boschi che oggi sono abbandonati», fa presente Storace. Una centrale a biomasse avrebbe materia prima da vendere.

Sul fronte del turismo, sta per andare in porto il progetto di parco avventura, proprio sul confine dei due paesi, Rocchetta e Mongiardino. Se la strada divide, chissa' che non ci pensi il parco ad unire.
IRENE NAVARO

2 commenti:

DANILO BOTTIROLI ha detto...

Avrei preferito farne a meno, ma le esternazioni del sindaco di Mongiardino Ligure, Renato Freggiaro e dell’ex sindaco di Albera, Franco Franzante che su un noto quotidiano genovese che rilanciano l’idea dell’autostrada in val Borbera, meritano una risposta.
Un progetto contro il quale l’associazione “Progetto Ambiente”, che da anni opera in valle, si era battuta con decisione e, direi, con successo.
Sorprende la posizione di Freggiaro e Franzante perché ha delle motivazioni davvero fragili.
Freggiaro sembra preoccuparsi della viabilità difficile dei suoi cittadini che devono comprare il pane ed il latte.
Problema facilmente risolvibile senza l’autostrada (chi va a comprare il latte ed il pane da Mongiardino a Genova?): basterebbero pochi aggiustamenti per rendere pressoché diritta l’attuale strada provinciale che congiunge Mongiardino a Rocchetta Ligure senza massacrare la val Sisola.
Rispetto invece a Franzante che afferma che l’autostrada sarebbe tutta in galleria, vi assicuro, perché al tempo avevo visto l’ipotesi di tracciato, che nel tratto di Mongiardino erano previsti soprattutto viadotti devastanti sotto il profilo paesaggistico.
E che dire poi del fatto che quel progetto di autostrada non prevedeva alcuna uscita in val Borbera?
Per fortuna non tutti gli amministratori borberini hanno la stessa idea di Freggiaro e Franzante: ancora una volta vogliamo sottolineare la coerenza di Giorgio Storace, sindaco di Rocchetta, che dopo aver risolto il problema della moria di cani minacciando il divieto di caccia nel territorio di sua competenza, rispetto all’autostrada afferma che la valorizzazione della val Borbera deve passare attraverso le risorse della valle e l’ambiente è al primo posto.
Non possiamo che essere d’accordo visto che in questi anni “Progetto Ambiente”, con il contributo della Regione e della Provincia, ha sviluppato diversi progetti con la finalità di promuovere il turismo sostenibile in val Borbera: di nostra fabbricazione è l’unica guida esistente della valle e giusto un paio di giorni fa la Provincia di Alessandria ha dato un nuovo contributo alla nostra organizzazione per la realizzazione di percorsi didattici proprio nel Comune di Mongiardino Ligure.
Lasciate perdere l’autostrada, il rilancio della val Borbera inizia da qui!

Danilo Bottiroli
Presidente dell’associazione “Progetto Ambiente!

Anonimo ha detto...

Perfettamente d'accordo con il comento di Danilo, cioè per il rilancio della valle dovremmo distruggerne mezza? vi sembra giusto? ci sono altre alternativa valide senza impatto ambientale basta solo buona volontà da parte dei Comuni. Vedo alla base del progetto i soliti interessi economici niente altro.