Da Sette Giorni a Tortona – sabato 10 febbraio 2007 – pagina 17, un resoconto dell'incontro tenutosi ad Alessandria questa settimana e un lungo pezzo inviato dalla Comunita' montana che, oltre a moltissima fuffa, contiene “alcuni passi della relazione del prof. Anselmo del Politecnico di Torino che la Comunita' Montana ha fatto propri”
Su quest'ultima tre osservazioni:
- la relazione Anselmo la chiamerei “relazione 3.0”, come i vari step dei software. A firma dello stesso cattedratico, chiamato via via a riscontrare specifici quesiti (somministrati dai committenti con qualche avarizia, verrebbe da dire) esistono un elaborato 1.0 del marzo 2004 a corredo dello studio di fattibilita' del campo, ed un successivo studio 2.0 unito al progetto esecutivo del marzo 2005. Le domande a cui si risponde ora forse andavano poste con maggior precisione tre anni fa.
- il titolo virgolettato del giornale ( “Per il golf si usera' solo il quattro per mille dell'acqua del Curone” ) e' un bell'assist servito all'Ente montano. Chi ha la pazienza di leggersi tutto il testo intuisce che occorre distinguere tra “volume” e “portata” ed apprende che il dato irrisorio su cui si e' titolato riguarda il volume mentre i prelievi invernali ridurrebbero la portata media defluente in alveo nel periodo invernale in misura oscillante tra il 3 ed il 10%, riduzione quest'ultima che a me profano appare significativa, anche se prendo atto che un luminare come Anselmo la definisce “non apprezzabile”.
- Anselmo ha calcolato la portata del torrente per interpolazione, metodo corretto in assenza di dati (e gia' usato ad esempio in val Lemme, qualche anno fa, quando ci si oppose alla Cementir).
Ma cita anche il sistema di rilevazione del livello del torrente installato a Volpedo. I relativi dati fino al dicembre 2005 erano leggibili ogni giorno sul sito della prefettura di Pavia: unitamente alla lettera aperta sottoscritta da tanti valligiani, furono a suo tempo consegnati alla Comunita', ed attestavano che il livello era sempre di parecchi centimetri sotto lo zero idrometrico. Un dato che conferma, qualora ce ne fosse bisogno, lo stato di persistente crisi idrica del torrente, conclamato anche nel PTA in corso di adozione (e gia' evidenziato nella versione approvata in giunta regionale nel 2004). Il piano prevede un riesame delle concessioni e forse di questo aspetto si sarebbe dovuto tenere maggiormente conto nello studio.
Dal giornale:
Mercoledi' mattina ad Alessandria si e' tenuta un'importante riunione indetta dall'amministrazione provinciale, su richiesta delle tre organizzazioni agricole al fine di dibattere i problemi inerenti l'approvvigionamento idrico del campo da golf di Momperone.
Presenti anche tutti i sindaci dei comuni rivieraschi il torrente Curone: Momperone, Brignano Frascata, Monleale, Volpedo, Volpeglino, Casalnoceto, Castellar Guidobono, Viguzzolo, Pontecurone.
La Comunita' Montana rappresentata dal presidente Vincenzo Caprile e dagli assessori Massone e
Martinelli, dal segretario Emilio Andreoletti, coadiuvati dal prof. Anselmo del Politecnico di Torino, consulente della Comunita' Montana, ha esaurientemente spiegato e motivato le scelte progettuali dell'approvvigionamento idrico del campo golf di Momperone.
Erano presenti anche i rappresentanti della ditta concessionaria dell'impianto e molti tecnici regionali, provinciali e dell'Amias.
Al di la' delle problematiche intervenute tra il presidente della Cooperativa Volpedo Frutta Chiapparoli da una parte, Caprile ed alcuni sindaci dall'altra, l'incontro ha visto il susseguirsi di numerosi interventi tutti finalizzati a salvaguardare la risorsa idrica del Curone.
E' emerso sostanzialmente come sia necessario trovare tutte le forme di collaborazione possibili (che prevedono anche la programmazione, ove necessario, della realizzazione di nuovi invasi per l'irrigazione ed il coordinamento per il loro utilizzo) tra chi opera sul territorio come comuni, comunita' montana, organizzazioni agricole, agricoltori ecc.; cio' al fine di evitare che le varie modalita' di utilizzo della risorsa idrica, anche se poste in essere correttamente, confliggano tra loro, influenzando negativamente le condizioni idriche ed anche l'ecosistema del torrente Curone.
Dal testo della Comunita' Montana stralci della relazione
il torrente Curone non e' mai stato oggetto di misurazioni di portata, pur avendo numerose concessioni di derivazione in attivita'.
Solo di recente, la Regione ha installato una stazione di misura a Volpedo. L'informazione in merito alle portate disponibili puo' essere solo ricavata in forma indiretta da relazioni algebriche derivate dai dati osservati nei bacini idrografici piemontesi aventi caratteristiche analoghe (gruppo Belbo, Bormida, Orba, Scrivia e Curone).
Le portate presumibili portano a stabilire per il Curone, un regime di portate medie mensili tipicamente influenzate dalle piogge e dalla fusione primaverile della neve, con portate pressoche' nulle in agosto e in dicembre. Il periodo di portate minime si estende anche a luglio. Il massimo principale si colloca in primavera ed il massimo secondario in autunno (novembre). In assenza di osservazioni dirette, le relazioni in parola sono al momento, l' unica fonte di informazione.
Le relazioni citate portano a determinare, a Volpedo e quindi alla chiusura del bacino, un volume annuo di deflusso pari a circa 41 milioni di metri cubi, che puo' essere solo in parte utilizzato dalle derivazioni irrigue in quanto, nel periodo da aprile a settembre il deflusso si riduce a poco meno di 20 milioni di mc corrispondenti ad una portata media, sull'intero periodo irriguo, di soli 1,2 mc/s circa.
Le modalita' di alimentazione del campo da golf
II previsto campo da golf in territorio di Momperone prevede la realizzazione di invasi stagionali per assicurarsi la disponibilita' di acqua per irrigare i campi da gioco. Il funzionamento previsto consiste nell'utilizzare acqua derivata, durante i mesi invernali, dalla esistente roggia del Mulino di Momperone convogliandola negli invasi realizzati entro l'area del golf predisponendo adeguata impermeabilizzazione del fondo ... Utilizzando, almeno in parte, tale portata, nel periodo invernale, a valle dell'utilizzazione industriale, si possono riempire gli invasi in meno di 30 giorni con una portata continua di 100 litri/secondo collocabili, per esempio, a cavallo di febbraio-marzo.
...
la sottrazione, durante l'inverno, della portata utilizzata per riempire gli invasi anziche' rilasciata in alveo, comporta una riduzione della portata media defluente in alveo compresa fra il 3 ed il 10% della portata naturale prevedibile;
in termini di volume, la sottrazione, in inverno, del volume d'acqua da utilizzare in estate per l'irrigazione del campo da golf incide sul deflusso totale del Curone in ragione del 4 per mille
del volume totale disponibile.
Conclusioni
il riempimento degli invasi non richiede un aumento delle portate ora derivate alla presa della Roggia del Mulino di Momperone;
il riempimento dei laghi a servizio del campo da golf avviene d'inverno e quindi non Interferisce con le esigenze irrigue dell'agricoltura, ma, anzi, come detto sopra, si dispone di maggior portata in estate a causa della dismissione delle pratiche irrigue a Momperone;
la sottrazione invernale della portata destinata alla creazione della riserva per il campo da golf comporta una variazione non apprezzabile della portata defluente nei mesi di febbraio-marzo;
la sottrazione del volume d'acqua utilizzato per irrigare il campo da golf incide in misura irrilevante sul volume defluito dal Curone e quindi destinato, in parte, alla falda sotterranea.
A conclusione di quanto esposto, si puo' affermare che i prelievi di acqua dal Curone per il soddisfacimento delle esigenze del campo da golf non hanno influenza sulla disponibilita' idrica dei territori a valle".
Su quest'ultima tre osservazioni:
- la relazione Anselmo la chiamerei “relazione 3.0”, come i vari step dei software. A firma dello stesso cattedratico, chiamato via via a riscontrare specifici quesiti (somministrati dai committenti con qualche avarizia, verrebbe da dire) esistono un elaborato 1.0 del marzo 2004 a corredo dello studio di fattibilita' del campo, ed un successivo studio 2.0 unito al progetto esecutivo del marzo 2005. Le domande a cui si risponde ora forse andavano poste con maggior precisione tre anni fa.
- il titolo virgolettato del giornale ( “Per il golf si usera' solo il quattro per mille dell'acqua del Curone” ) e' un bell'assist servito all'Ente montano. Chi ha la pazienza di leggersi tutto il testo intuisce che occorre distinguere tra “volume” e “portata” ed apprende che il dato irrisorio su cui si e' titolato riguarda il volume mentre i prelievi invernali ridurrebbero la portata media defluente in alveo nel periodo invernale in misura oscillante tra il 3 ed il 10%, riduzione quest'ultima che a me profano appare significativa, anche se prendo atto che un luminare come Anselmo la definisce “non apprezzabile”.
- Anselmo ha calcolato la portata del torrente per interpolazione, metodo corretto in assenza di dati (e gia' usato ad esempio in val Lemme, qualche anno fa, quando ci si oppose alla Cementir).
Ma cita anche il sistema di rilevazione del livello del torrente installato a Volpedo. I relativi dati fino al dicembre 2005 erano leggibili ogni giorno sul sito della prefettura di Pavia: unitamente alla lettera aperta sottoscritta da tanti valligiani, furono a suo tempo consegnati alla Comunita', ed attestavano che il livello era sempre di parecchi centimetri sotto lo zero idrometrico. Un dato che conferma, qualora ce ne fosse bisogno, lo stato di persistente crisi idrica del torrente, conclamato anche nel PTA in corso di adozione (e gia' evidenziato nella versione approvata in giunta regionale nel 2004). Il piano prevede un riesame delle concessioni e forse di questo aspetto si sarebbe dovuto tenere maggiormente conto nello studio.
Dal giornale:
Mercoledi' mattina ad Alessandria si e' tenuta un'importante riunione indetta dall'amministrazione provinciale, su richiesta delle tre organizzazioni agricole al fine di dibattere i problemi inerenti l'approvvigionamento idrico del campo da golf di Momperone.
Presenti anche tutti i sindaci dei comuni rivieraschi il torrente Curone: Momperone, Brignano Frascata, Monleale, Volpedo, Volpeglino, Casalnoceto, Castellar Guidobono, Viguzzolo, Pontecurone.
La Comunita' Montana rappresentata dal presidente Vincenzo Caprile e dagli assessori Massone e
Martinelli, dal segretario Emilio Andreoletti, coadiuvati dal prof. Anselmo del Politecnico di Torino, consulente della Comunita' Montana, ha esaurientemente spiegato e motivato le scelte progettuali dell'approvvigionamento idrico del campo golf di Momperone.
Erano presenti anche i rappresentanti della ditta concessionaria dell'impianto e molti tecnici regionali, provinciali e dell'Amias.
Al di la' delle problematiche intervenute tra il presidente della Cooperativa Volpedo Frutta Chiapparoli da una parte, Caprile ed alcuni sindaci dall'altra, l'incontro ha visto il susseguirsi di numerosi interventi tutti finalizzati a salvaguardare la risorsa idrica del Curone.
E' emerso sostanzialmente come sia necessario trovare tutte le forme di collaborazione possibili (che prevedono anche la programmazione, ove necessario, della realizzazione di nuovi invasi per l'irrigazione ed il coordinamento per il loro utilizzo) tra chi opera sul territorio come comuni, comunita' montana, organizzazioni agricole, agricoltori ecc.; cio' al fine di evitare che le varie modalita' di utilizzo della risorsa idrica, anche se poste in essere correttamente, confliggano tra loro, influenzando negativamente le condizioni idriche ed anche l'ecosistema del torrente Curone.
Dal testo della Comunita' Montana stralci della relazione
il torrente Curone non e' mai stato oggetto di misurazioni di portata, pur avendo numerose concessioni di derivazione in attivita'.
Solo di recente, la Regione ha installato una stazione di misura a Volpedo. L'informazione in merito alle portate disponibili puo' essere solo ricavata in forma indiretta da relazioni algebriche derivate dai dati osservati nei bacini idrografici piemontesi aventi caratteristiche analoghe (gruppo Belbo, Bormida, Orba, Scrivia e Curone).
Le portate presumibili portano a stabilire per il Curone, un regime di portate medie mensili tipicamente influenzate dalle piogge e dalla fusione primaverile della neve, con portate pressoche' nulle in agosto e in dicembre. Il periodo di portate minime si estende anche a luglio. Il massimo principale si colloca in primavera ed il massimo secondario in autunno (novembre). In assenza di osservazioni dirette, le relazioni in parola sono al momento, l' unica fonte di informazione.
Le relazioni citate portano a determinare, a Volpedo e quindi alla chiusura del bacino, un volume annuo di deflusso pari a circa 41 milioni di metri cubi, che puo' essere solo in parte utilizzato dalle derivazioni irrigue in quanto, nel periodo da aprile a settembre il deflusso si riduce a poco meno di 20 milioni di mc corrispondenti ad una portata media, sull'intero periodo irriguo, di soli 1,2 mc/s circa.
Le modalita' di alimentazione del campo da golf
II previsto campo da golf in territorio di Momperone prevede la realizzazione di invasi stagionali per assicurarsi la disponibilita' di acqua per irrigare i campi da gioco. Il funzionamento previsto consiste nell'utilizzare acqua derivata, durante i mesi invernali, dalla esistente roggia del Mulino di Momperone convogliandola negli invasi realizzati entro l'area del golf predisponendo adeguata impermeabilizzazione del fondo ... Utilizzando, almeno in parte, tale portata, nel periodo invernale, a valle dell'utilizzazione industriale, si possono riempire gli invasi in meno di 30 giorni con una portata continua di 100 litri/secondo collocabili, per esempio, a cavallo di febbraio-marzo.
...
la sottrazione, durante l'inverno, della portata utilizzata per riempire gli invasi anziche' rilasciata in alveo, comporta una riduzione della portata media defluente in alveo compresa fra il 3 ed il 10% della portata naturale prevedibile;
in termini di volume, la sottrazione, in inverno, del volume d'acqua da utilizzare in estate per l'irrigazione del campo da golf incide sul deflusso totale del Curone in ragione del 4 per mille
del volume totale disponibile.
Conclusioni
il riempimento degli invasi non richiede un aumento delle portate ora derivate alla presa della Roggia del Mulino di Momperone;
il riempimento dei laghi a servizio del campo da golf avviene d'inverno e quindi non Interferisce con le esigenze irrigue dell'agricoltura, ma, anzi, come detto sopra, si dispone di maggior portata in estate a causa della dismissione delle pratiche irrigue a Momperone;
la sottrazione invernale della portata destinata alla creazione della riserva per il campo da golf comporta una variazione non apprezzabile della portata defluente nei mesi di febbraio-marzo;
la sottrazione del volume d'acqua utilizzato per irrigare il campo da golf incide in misura irrilevante sul volume defluito dal Curone e quindi destinato, in parte, alla falda sotterranea.
A conclusione di quanto esposto, si puo' affermare che i prelievi di acqua dal Curone per il soddisfacimento delle esigenze del campo da golf non hanno influenza sulla disponibilita' idrica dei territori a valle".
1 commento:
Biffi Spa
Comunità Montana delle Valli Curone, Grue, Ossona
VALCURONE GOLF & COUNTRY
Relazione sulle risorse idriche
Regione Piemonte
Comunità Montana Valli Curone,Grue, Ossona
Reperibilità della risorsa idrica adeguata al fabbisogno irriguo del complesso destinato all'impianto golfìstico nel territorio di Momperone denominato Val Curone Goff Club.
DATA:febbraio 2004 AGGIORNAMENTO: giugno 2004
Ing. Virgilio ANSELMO
ANSELMO associati
Via Vittorio Emanuele 33
10023 CHIERI
.
Virgilio Anselmo, ingegnere
Fulvio Anselmo, forestale
—i
* * *
Sommario
1. Premessa
2. Considerazioni preliminari
3. Approfondimenti
3.1. Dati climatici e valutazione dell'evapotraspirazìone potenziale
3.1.1. Precipitazione media
3.1.2. Determinazione dell’evapotraspirazione potenziale a Momperone
3.1.3. Valutazione delle portate medie e del volume defluito
3.2. Modalità di approvvigionamento idrico
3.3. dispositivi di stoccaggio
4. Riferimenti
5. Allegati
* * *
1. PREMESSA
A seguito della richiesta di parere in merito all'oggetto, si rileva che, in base alle informazioni avute, le condizioni al contorno del problema sono così sintetizzabili:
a) il fabbisogno irriguo consiste in un volume complessivo di circa 100 mila metri cubi da rendersi disponibile nel periodo di tré mesi da metà giugno a metà settembre. Il valore è cautelativamente dedotto da una portata media continua di circa 100 litri/secondo per 90 giorni;
b) il fabbisogno deve essere preferibilmente assicurato in maniera ininfluente sulla portata del Curone a valle del sito dell'impianto;
c) l'esercizio dell'attività irrigua non deve preferibilmente interferire con l'esercizio del Consorzio irriguo benché il campo da golf sia uno degli utenti
2. CONSIDERAZIONI PRELIMINARI
Si sono prese in esame quattro alternative.
1) alimentazione dell'impianto mediante campo pozzi trivellati presumibilmente nel sub-alveo del Torrente Curone;
a. vantaggi
i. semplicità di esecuzione e di gestione dell'impianto;
ii. nessuna interferenza con il Consorzio irriguo, la cu opera di presa si trova a monte del sito in oggetto;
b. svantaggi
i. necessità di concessione;
ii. necessità di predisporre una rete di piezometri allo scopo di osservare gli effetti della sottrazione di risorsa dall'alveo al fine di dimostrare la compatibilita dell'esercizio dell'impianto con le concessioni a valle;
iii. eventuale interferenza con gli utenti irrigui collocati a valle la cui entità deve essere dimostrata mediante i citati piezometri;
iv. necessità di ricorrere a più di un pozzo allo scopo di assicurare la portata necessaria nel perìodo di massimo consumo
2) derivazione diretta dal Curone, nei mesi primaverili e autunnali, e stoccaggio del volume derivato in invasi da realizzare in fregio alla sponda destra del Curone, e pertanto, in parte, ricadenti nella Fascia B. La realizzazione degli invasi comporta il reperimento di circa 40000 m2 di terreno dovendosi contenere il prescritto volume con profondità non superiori a 2.00 m sul piano golenale attuale. Il fondo degli invasi, alla quota necessaria per contenere il volume necessario, dovrebbe essere reso impermeabile mediante teli facilmente reperibili in commercio nell'ambito dei prodotti per discarica;
a. vantaggi:
i. indipendenza totale dal periodo irriguo del Consorzio;
ii. nessuna influenza, nel periodo irriguo, sulle portate del Curone a valle del sito e quindi sui diritti esistenti;
iii. possibilità di utilizzare, in caso di accordo, la esistente canalizzazione di proprietà del Consorzio irriguo nel tratto compreso fra l'opera di presa ed gli invasi;
b. svantaggi;
i. opportunità dì verifìcare preliminarmente che la esìstente concessione a favore del Consorzio verifìchi le condizioni del DMV, prima di chiederne l'integrazione a favore del Golf Club. In caso contrario, la procedure danneggerebbe il Consorzio e pertanto risulterebbe più opportuno scegliere altra alternativa;
ii. necessità di ottenere concessione di derivazione mediante variazione del disciplinare della concessione in essere in caso di accordo con il Consorzio, oppure una nuova concessione da ottenersi possibilmente utilizzando la opera di presa esistente. La nuova concessione o l'integrazione del disciplinare esistente devono essere sottoposte a verifica del DMV a tutela delle utenze collocate a valle;
iii. necessità di sottoporre la realizzazione degli invasi alle verifiche idrauliche di rito in quanto ricadenti nella Fascia B. Il sito appare svantaggiato dalla presenza di edifici sulla sponda opposta. Merita osservare che, in genere, il restringimento di sezione non comporta innalzamenti di livello proibitivi, ma certamente verrà posta la condizione che il paramento a valle del rilevato di contenimento degli invasi sia rivestito in maniera tale da consentire il convogliamento della portata di riferimento senza danni derivanti dall'aumentata velocità a causa del restringimento di sezione; iv. necessità di sottoporre gli invasi alla normativa regionale sugli invasi (LR. 58/96), che classifica gli invasi e ne disciplina i requisiti. Si deve comunque premettere che l'eventuale rottura di tali invasi non determinerebbe a valle condizioni di pericolo di rilievo in quanto il volume defluito rientrerebbe nell'alveo del Curone
3) realizzazione, nella stessa posizione presa in esame nel punto precedente, di invasi mediante scavo a profondità tale da intercettare la falda nel subalveo del Curone. Il rilevato di contenimento potrebbe essere limitato ad una altezza minima sopra il piano campagna della golena. Il volume necessario verrebbe ricavato per attingimento dalla falda;
a. vantaggi:
i. limitatissimo effetto di restringimento della sezione entro la fascia B;
ii. possibilità di integrazione della risorsa mediante apporto tramite la canalizzazione consortile, nei limiti delle portate a cui il Golf Club ha diritto quale utente del Consorzio;
b. svantaggi:
i interferenza con la falda freatica;
ii certezza di danni agli invasi in caso di piena grave del Curone;
iii. necessità di una concessione di derivazione da parte degli organismi provinciali. La procedura sarebbe assimilabile a quella di un pozzo e quindi svincolata dalle portate del Curone, ma potenzialmente più complessa stante la probabile carenza di informazioni sulle potenzialità della falda;
4) realizzazione di invaso ad uso multiplo nell'alto bacino. La realizzazione potrebbe beneficiare di finanziamenti derivanti da altre fonti ed essere realizzato in un secondo tempo ad integrazione della alternativa 3). Si esamina infatti la realizzazione di uno sbarramento avente lo scopo di invasare acqua nel periodo autunno-primavera. Il volume accumulato verrebbe rilasciato nel periodo irriguo ad integrazione delle portate naturali e quindi compensando la sottrazione operata dall'impianto golfìstico a ulteriore vantaggio di quanto segnalato nel punto 3.a.ii). L'invaso potrebbe inoltre operare come dispositivo per trattenere materiale litoide da immettere sul mercato. Non si ritiene di poter attribuire all'invaso un ruolo significativo nella riduzione delle piene, dal momento che il volume sarebbe comunque modesto. Gli svantaggi sono costituiti dall'impegno finanziario da reperire, dalla necessità di inquadrare l'intervento in un ambito generale a scala di bacino, dall'impatto ambientale (dovendosi prevedere un volume dell'ordine di almeno 500 mila metri cubi), dall'onere della gestione che ricadrebbe presumibilmente sulla Comunità Montana.
3. APPROFONDIMENTI
Si riportano di seguito alcuni dati emersi nella fase di approfondimento delle informazioni ricevute e degli argomenti affrontati in sede di discussione con gli organismi interessati.
Si prendono in esame alcuni aspetti pratici di seguito riportati.
3.1. Dati climatici e valutazione dell'evapotraspirazìone potenziale
I dati dimatici del bacino del Torrente Curone a monte della sezione di possono essere ricavati dalla pubblicazione della Regione a titolo "Distribuzione regionale di piogge e temperature" che, l'allegato supporto informatizzato, permette di ricavare i dati essenziali nell'intorno di un km2 del punto selezionato.
3.1.1. Precipitazione media
La precipitazione media annua varia in funzione dell'altitudine lungo l’asse della valle del Torrente Curone.
I dati sono ricavabili nella forma mostrata nella Figura 3-1.
[omissis]
Figura 3-1 - Risultato dell'interrogazione del supporto informatico fornito dalla Regione Piemonte in allegato del volume su "Distribuzione regionale di piogge e temperature'. I grafici ed i valori si riferiscono ad un punto grosso modo baricentrico del comune di Fabbrica Curone, indicato dalla freccia.
I dati sono disponibili sotto forma di diagramma. Nella citata figura, in alto da sinistra a destra, si osserva
a) l'andamento della temperatura valutata alla quota media della cella chilometrica individuata all'intorno del punto selezionato;
b) la distribuzione della media mensile dei giorni piovosi;
c) la distribuzione della media mensile delle precipitazioni.
L'indagine è stata ripetuta per alcuni punti significativi e, in base ai risultati, si osserva che:
a) la precipitazione si mantiene ben distribuita lungo tutto l'anno, ossia non si rilevano mesi di pronunciata penuria di afflussi, come mostrato nella Figura 3-2;
b) la precipitazione aumenta con relazione praticamente lineare con l'altitudine come chiaramente indicato nella Figura 3-3. Si ritiene che in tale processo abbia un ruolo determinante ladistanza dallo spartiacque con la Liguria.
omissis
Figura 3-2 - Andamento mensile delle precipitazioni in località disposte lungo l'asta valliva del Torrente Curone
omissis
Figura 3-3 - Andamento della precipitazione con l'altitudine.
I dati utilizzati sono riportati nella seguente tabella Tabella 3-1.
omissis
Tabella 3-1 - Precipitazioni medie mensili e totale annuo in punti significativi per quota e collocazione lungo l'asse vallivo del Torrente Curone dedotti per interpolazione dai valori osservati (periodo 1951-
1986; fonte Regione Piemonte)
3.1.2. Determinazione dell’evapotraspirazione potenziale a Momperone
I dati di precipitazione sono dedotti per un punto interno al confine comunale di Momperone e sono riportati nell'ultima colonna della Tabella 3-1.
I dati di temperatura media mensile sono ricavati per interpolaziene, in funzione della quota, dei valori medi di altitudine di celle quadrate di un chilometro di lato.
Le condizioni di un campo da golf rappresentano la situazione ideale per ritenere che il fabbisogno idrico sia approssimabile dall'evapotraspirazione potenziale.
omissis
Tabella 3-2 - Determinazione dell'Evapotraspirazione potenziale (secondo Thornthwaite) nel territorio di Momperone
Il metodo di Thornthwaite rappresenta la procedura più semplice utilizzabile in zone temperate. Nelle colonne della Tabella 3-2 sono riportati rispettivamente:
1) numero identificativo del mese
2) temperatura media (tm, espressa in °C) ricavata dalla elaborazione predisposta dalla Regione Piemonte
3) indice termometrico pari a tm = (tm / 5)1,514
4) valore dell’evapotraspirazione mensile calcolata dalla relazione: e = 1,6 . (10 . tm / I) espressa in cm. Si ricorda che I = i e che: a = 675*10-9*I3 – 771 * 10-2 * I + 0,49239
5) coefficiente di correzione in funzione della latitudine esprimente il rapporto fra le ore diurne e il valore 12 (metà delle ore giornaliere);
6) valore dell'evapotraspirazione media mensile corretta ed espressa in m m.
omissis
Figura 3-4 - Andamento dei valori medi mensili della precipitazione e dell'evapotraspirazione. Si osserva il deficit estivo.
Nei 90 giorni compresi fra metà giugno e metà settembre si può ritenere che l'evapotraspirazione potenziale sia di 374 mm che rappresenta un fabbisogno di 3700 m3ha. Tale valore deve essere ridotto
dall'apporto delle precipitazioni che nel periodo sono, in media, 165 mm circa. In condizioni medie, il fabbisogno si ridurrebbe quindi a 2000 m3ha circa.
Dati realistici di consumo idrico si possono ottenere dal confronto con il fabbisogno d'acqua osservato in campi da golf ubicati in aree climaticamente confrontabili. Inoltre, natura del suolo e pendenza possono avere un ruolo determinante sull'infiltrazione, quindi sul rendimento finale dell'irrigazione.
In sede di progettazione si dovrà allestire un bilancio idrico che tenga conto della natura del suolo rispetto all'infiltrazione e una simulazione, almeno a scala mensile, dell'andamento dei parametri climatici (temperatura e pioggia) per il periodo di osservazione della stazione pluviometrica più vicina e di più lungo periodo di funzionamento (Montemarzino) allo scopo di accertare numero ed entità delle eventuali crisi di bilancio. Il metodo di Thornthwaite non rappresenta la procedura più avanzata per la stima dell'evapotraspirazione, ma consente di pervenire ad una stima con un numero minimo di parametri.
omissis
Figura 3-5 - Andamento delle precipitazioni mensili di Brignano Frascata a fronte della media calcolata per il territorio di Momperone (dati non ufficiali forniti dal Settore meteo-idrografico della Regione Piemonte; documento Raggi)
Si ritiene comunque utile accertare un realistico funzionamento dell'impianto a fronte delle osservazioni sollevate in merito alla variabilità recente dei parametri climatici. Nel corso delle discussioni in merito alla fattibilità del progetto, è stato fatto presente che, in base ai dati disponibili
della stazione di Brignano Frascata per gli anni 2000-2003, si osserva una diminuzione delle piogge estive e una concentrazione autunnale dell'apporto, come messo in evidenza nella Figura 3-5.
Al momento, si tiene conto di un volume di 100 mila metri cubi per un periodo dì 90 giorni, anche sulla base di informazioni derivate da impianti analoghi.
3.1.3. valutazione delle portate medie e del volume defluito
Nel bacino idrografico del Torrente Curone non risultano essere state condotte sistematiche misure di portata od osservazioni dì livello. Pertanto ta valutazione della risorsa idrica disponibile si fonda su valutazioni indirette.
Allo scopo di individuare le portate medie, si propone di ricorrere alla formulazione analitica speditiva proposta in occasione di una indagine generale condotta da Enel e Regione Piemonte alla fine degli anni '80. Le relazioni sono molto semplici, in quanto esprimono la portata media mensile ed annua in funzione di soli tré parametri: area del bacino, precipitazione media, altitudine media. I coefficienti derivano dalla regressione multipla condotta su valori misurati nei bacini osservati dall'Ufficio idrografico fino al 1970. Purtroppo, nonostante il notevole impegno dedicato dalla Regione Piemonte ne! ripristino di una rete di stazioni idrometriche in siti significativi, l'entità dei dati disponibili non è
significativamente mutata nel corso dell'ultimo decennio. Pertanto, si ritiene che il metodo proposto sia significativo per ottenere indicazioni di massima. La regressione è stata condotta separatamente per tré gruppi di bacini: i bacini alpini, l'asta del Fiume Po, i bacini collinari (Belbo, Bormida, Scrivia e Curone). Merita segnalare che proprio nei bacini collinari piemontesi si osserva la minima presenza di stazioni di misura delle portate e pertanto i caratteri idrologici dell'area collinare, nonostante la presenza determinante dell'agricoltura, risultano meno conosciuti di quelli del settore alpino, su cui gli interessi per l'energia idroelettrica avevano, in passato, concentrato l'attenzione.
Il bacino idrografico sotteso dalla opera di presa del canale utilizzato per alimentare gli invasi di stoccaggio ed i suoi parametri principali (area ed altitudine media) sono stati individuati in vìa speditiva utilizzando il DTM a 50 x 50 m di maglia messo a disposizione dalla Regione Piemonte ed il software specializzato costituente il pacchetto commerciale noto come WMS predisposto dalla Boss di Madison.
Il bacino risulta delineato nella Figura 3-6.
[immagine poco significativa]
Figura 3-6 - Delineazione del bacino sotteso dalla sezione dell'opera di presa per l'alimentazione dei bacini di accumulo al servizio del proposto campo da golf. La figura mostra la videata del pacchetto WMS.
I parametri in parola sono determinati in via automatica e sono riportati nella seguente:
Tabella 3-3 - Dati caratteristici del bacino del Torrente Curone sotteso dall'impianto di derivazione della esistente roggia destinata ad alimentare gli invasi di accumulo dedicati al proposto campo da golf.
Area sottesa (km2) 116
Quota media (m) 743
Precipitazione media valutata grossomodo nel baricentro del bacino in territorio di San Sebastiano Curone (a quota 381 m) 892
La relazione analitica in parola ha la forma
qMEDIA = - 24.5694 + 0.00860H + 0.03416 A
per la portata media annua espressa in litri/s km2 in funzione della quota media H (in m s.l.m.) e della precipitazione media annua A (in mm) In maniera analoga sono ricavabili i valori delle portate medie mensili con relazioni del tipo
q=a + P • H +y • qMEDIA
Dalla portata per unità di superfìcie (in litri/s km2) si passa a determinare la portata vera e propria (in mVs) con la relazione
Q = ( q * S / 1000) m3/sec
I calcoli sono riuniti nella Tabella 3-4 in cui il valore negativo fornito per il mese di dicembre deve essere considerato come indicatore di portate sensibilmente nulle. Dai risultati ottenuti si ottiene l'andamento delle portate medie mostrato nel diagramma di Figura 3-7.
Si segnala che i risultati devono essere presi con estrema cautela in quanto, come chiaramente scrìtto sopra, i coefficienti della relazione di regressione sono ricavati da scarse osservazioni dirette.
La relazione di regressione porta al valore di 1.44 m3/s per la portata media annua. La derivazione attualmente concessa in base al decreto della Regione Piemonte risulta pari a 0.225 m3/s di portata media (con 0,300 m3/s di portata massima), quindi congruente con il valore teorico ricavato per via analitica.
Tabella 3-4 - Sviluppo dei calcoli per la determinazione delle portate medie mensili mediante relazioni di regressione ritenute valide per il settore collinare della regione piemontese.
Zona collinare (Belbo, Bormida, Scrivia)
Area 117 km2
Afflusso medio 892 mm
Quota media 743 m
qMEDA 12,29 1/s km2
QMEDA 1,44 m3/s
q Q
-9.22903 0.01393 1.07292 14.31 1.67
1.31092 -0.01554 1.61386 9.60 1.12
25.89552 -0.01898 1.20959 26.66 3.12
4.76336 -0.0086 1.32368 14.64 1.71
-0.27352 0.03265 0.33043 28.05 3.28
-11.5468 0.02965 0.21325 13.10 1.53
-4.60293 0.00332 0.30438 1.61 0.19
-5.7195 0.00479 0.26477 1.09 0.13
-9.25502 0.01354 0.417 5.93 0.69
-9.07111 0.01729 0.7893 13.48 1.58
17.99109 -0.02025 1.74324 24.37 2.85
0.52727 -0.05347 2.75737 -5.31 -0.62
12.29 1.44
Figura 3-7 - Andamento delle portate medie mensili ricavate per via indiretta.
omissis
Figura 3-8 - Volumi mensili teorici di deflusso (espressi in milioni di metri cubi)
omissis
L'attendibilità del risultato potrebbe essere provata solo dalla disponibilità di valutazioni medie di portata. Si può ancora, a sostegno dei valori calcolati, osservare che il rapporto fra volume medio annuo defluito (47 milioni di metri cubi circa) ed l'afflusso annuo posto a monte del calcolo
(892 mm x 117 km2 = 0.892 m x 117 x 106 m2 = 104.3 * 106 m3)
risulta pari al 45 per cento. Il valore del coefficiente di deflusso sembra ragionevole a fronte di valori misurati. Infatti il vicino Vobbia a Vobbietta (51.8 km2) presenta un coefficiente di deflusso del 57 % (periodo 1956-68).
Tabella 3-5 - Volumi teorici mensili medi di deflusso e volume teorico cumulato.
mesi volume cumulato
ott 4.2 4.2
nov 7.4 11.6
dic 0.0 11.6
gen 4.5 16.1
feb 2.7 18.8
mar 8.4 27.2
apr 4.4 31.6
mag 8.8 40.4
giù 4.0 44.4
lug 0.5 44.9
ago 0.3 45.2
set 1.8 47.0
Dai dati sopra ricavati diventa possibile stimare il volume defluito nel torrente Curone alla sezione della derivazione. La tabella seguente mostra i volumi mensili e i valori cumulati del deflusso, visualizzati nel successivo diagramma. I valori sono organizzati secondo la classica presentazione nell'anno idrologico, ossia a partire da ottobre. Nel periodo ottobre-marzo risultano disponibili 27.2 milioni di metri cubi teorici, a fronte dei quali, senza bisogno di calcoli, il valore di 100 mila metri cubi sottratto per riempire gli invasi necessari all'irrigazione estiva del campo da golf appare trascurabile. Si tratta infatti di un volume pari al 3.7 per mille del valore totale defluito nel periodo di riferimento. Sembra ragionevole sostenere che l'entità della sottrazione appare inlnfluente sulla disponibilità estiva nell'acqua di falda.
Le considerazioni svolte sopra sono una ennesima dimostrazione del fatto che la disponibilità di acqua ad uso irriguo nel periodo estivo, in ambiente mediterraneo, dipende esclusivamente dalla disponibilità di invasi di regolazione almeno annuale, in grado ossia di distribuire nella stagione asciutta il deflusso accumulato nel periodo invernale e primaverile.
3.2 Modalità di approvvigionamento idrico
L'area oggetto dell'intervento risulta servita da una derivazione concessa dal D.M. 17/10/1932 n. 2255 per moduli 3 massimi e medi 2.25 alt uso produzione di forza motrice ed irriguo. La concessione è stata
accordata per trenta anni con D.P.R. 113/96 specificando che l'uso è destinato a produrre 13.45 kW e ad irrigare nei soli mesi estivi 21.50 ha.
Il Torrente Curone non è mai stato oggetto di misure idrologiche, quindi non vi sono dati in merito alle portate medie disponibili. Le portate medie possono essere ricavate per via indiretta mediante le relazioni di regressione in funzione di quota media e precipitazione media utilizzate dalla Regione Piemonte nella valutazione delle risorse idriche. Sì deve comunque ritenere possibile, nell'ambito della portata massima concessa, accumulare nei mesi compresi fra l'autunno e la primavera il volume d’acqua necessario all'irrigazione dell'impianto golfìstico nel periodo estivo.Infatti, il volume di 100 mila metri cubi di invaso può essere teoricamente raggiunto, a meno dell'evaporazione, nei 181 giorni disponibili da novembre ad aprile, mediante una portata media continua di 100000/(181x86400) = 0.0064 m3s = 6.4 l/s
3.3 DISPOSITIVI DI STOCCAGGIO
Da una analisi dettagliata del territorio in oggetto, sembra ragionevole la scelta di realizzare, al piede del versante e solo marginalmente in Fascia B, un invaso di volume utile per l'accumulo dei 100 mila metri cubi ritenuti necessari all'esercizio. Il fondo dell'invaso può essere impermeabilizzato mediante letto di argilla, stante la vicinanza di sitì idonei di approvvigionamento.
La modalità di approvvigionamento soddisfa le condizioni poste in premessa al punto 2) ossia:
d) nessuna interferenza con il regime del Torrente Curone nei periodi utili per l'irrigazione;
e) nessuna interferenza con la falda e quindi con la risorsa idrica naturale;
L'esistenza di regolare concessione implica solo un accordo per la ripartizione della portata fra uso industriale ed approvvigionamento destinato al golf nei mesi non estivi.
Nel caso in cui gli invasi siano in grado di soddisfare il fabbisogno, si potrebbe addirittura evitare o ridurre la quota di derivazione destinata in concessione per uso irriguo nei mesi estivi e quindi verrebbe aumentata la portata disponibile a valle nel periodo più critico dell'anno.
Restano, come indicato nel citato punto 2) (punti 2.Hi e 2.iv) della Premessa, gli oneri della verifica idraulica degli invasi secondo quanto previsto dal PAI (compatibilita con le fasce) e dalla L.R. 58/96.
L'impianto può essere completato, a maggior cautela, dall'installazione di due piezometri in posizioni tali da descrivere l'andamento della falda nell'intorno dell'invaso. I piezometri possono essere adeguatamente protetti e predisposti per la lettura manuale periodica, soprattutto nei periodi di estrema fluttuazione della falda, contribuendo in tale maniera alla conoscenza del sistema fisico in cui è inserito l'impianto golfistico.
4. RIFERIMENTI
Regione Piemonte - ENEL (1989): Indagine conoscitiva e progetto generale di fattibilità per un sistema di monitoraggio idrometrico inerente il retìcolo idrografico superficiale piemontese, inedito.Regione Piemonte (1998): Distribuzione regionale dì piogge e temperature, TorinoServizio idrografico italiano (1980): Dati caratterìstici dei corsi d'acqua Ssatìani, Roma
5 ALLEGATI
omissis
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