13 luglio 2007

ancora sull'eolico



Da un articolo uscito su Il Piccolo (periodico alessandrino) di mercoledi' 11/7,

"L'ipotesi che si sta concretizzando è di concedere a un'azienda gestore i terreni sul crinale del monte Giarolo in direzione del monte Ebro e il progetto preliminare per l'installazione delle centraline, oltre che per la realizzazione dei condotti attraverso cui convogliare l'energia. L'azienda venderebbe poi energia elettrica che confluirebbe nelle consuete reti Terna e Enel.
L'iniziativa dovrebbe presto concretizzarsi in una gara ad evidenza pubblica, in cui la società vincitrice otterrebbe la concessione dei terreni e la disponibilità del progetto preliminare curato dalle due comunità montane.".


Da
Sette Giorni a Tortona - sabato 14 luglio 2007 – pagina 11

Nuovamente la storia dell'eolico?

Caro direttore, periodicamente ritorna in auge, per le nostre vallate, un'irrefrenabile necessita', forse avvertita piu' da qualche amministratore locale che dalla popolazione, di uscire da una sorta di isolamento "culturale" per andarsi a "ficcare" in operazioni sconclusionate e prive di ogni logica.
Mi sorprende che anche lei abbia usato l'avverbio "finalmente" nel pezzo di presentazione dell'evento. Io uso, piu' prudentemente, "purtroppo".
Ecco perche'.
Con l'acronimo Nimby (Not i'n My Back Yard) letteralmente: non nel mio cortile, e' d'uso, nella terminologia moderna, indicare l'adesione a tutte le piu' avanzate attivita' e interventi nel settore delle innovazioni e dello sviluppo, a patto che non avvenga, appunto, "nel mio cortile".
Ora, dato per acquisito il fatto, ed e' un fatto serio, che la crisi energetica incombente e la necessita' di ricorrere a fonti rinnovabili, con tassativa esclusione, quindi, del fossile tout court, richieda sforzi e capacita' di intervento a salvaguardia delle esigenze delle future generazioni, mi viene naturale domandarmi, in tutto questo, che ruolo strategico assuma l'eolico in Val Curone, addirittura nell'Alta Valle, posto che i danni ambientali sarebbero ben piu' gravi e irreparabili di ogni futuro possibile - dico forse probabile - beneficio alle popolazioni locali. Ho avuto modo di vedere con i miei occhi diverse applicazioni di eolico in tutto il mondo: dalla ventosa e pianeggiante regione dell'Elba tedesca, da Berlino ad Hannover, alle aride conformazioni della California, dalla collina arenarica della Grecia a quella rocciosa dell'Estremadura spagnola.
Non ho ancora potuto apprezzare consistenti insediamenti di questa tecnologia su montagne ad altezze oltre gli ottocento metri, con fitta vegetazione boschiva, su scenari un tempo dediti al pascolo ma ora ampiamente aperti e vocati (questo si) ad una tutela ambientale di una macchia mediterranea di alta qualita'. Ci sara' ben un motivo, no?
Dunque, qualcuno, gli amministratori locali, ad esempio, mi spieghino le ragioni di una cosi' pervicace insistenza nel voler portare le pale dell'eolico nelle nostre Valli. Di che altezza? Quante?
Per produrre quanta energia? Raggiungibili come?
Lasciamo scorrere, pur con un irrefrenabile stimolo umoristico, le ragioni socio economiche ascrivibili ai benefici diretti ricadenti sulla popolazione indigena. Facciamo spallucce sul contributo sostanziale all'energia pulita fornito con una produzione di kwh del tutto, peraltro, da verificare a regime con gli anemometri. Ma, per favore, smettiamola, una volta per tutte, di svendere questo territorio passando ora da fondamentali analisi e summit circa la funzione turistieo-ambientale delle valli a impellenti necessita' (di fare cassa?) per progettare assurdita' del genere.
Non siamo in Val di Susa, non saro' mai in prima fila per bloccare lo sviluppo delle infrastrutture strategiche e fondamentali per una comunita' e per il paese (a proposito, siamo a posto con acquedotti, fognature, servizio rifiuti differenziati e non, illuminazioni, depuratori, manutenzioni delle vie di percorrenza, prevenzione incendi, ecc. ecc.? Non sarebbe meglio concentrarci su questi temi?)
Ecco perche' in questo caso Nimby, qui, non c'entra per nulla.
Per il semplice fatto che una proposta irragionevole come questa dell'eolico in Alta Val Curone - salvo qualche mal di pancia di chi, improvvido, ha gia', magari, fatto calcoli sulle entrate derivanti dalla svendita del territorio – non avra' neanche bisogno di essere contrastata: si squagliera' da sola senza tante dimostrazioni.
Luigino Tosi


Un solo breve commento: che la proposta si squagli da sola non ci credo. E' stata molto dura opporsi al progetto Enel, e ora occorrera' impegnarsi allo stesso modo se non di piu'.

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