In prossimita’ delle elezioni politiche anche nella nostra valle i partiti politici tornano a lanciare segnali ai cittadini.
Preso atto che sono ricomparsi gli slogan trucidi dei legaioli, affissi come sempre dove capita, senza troppo rispetto per le regole, e gia’ segnalate a suo tempo le interviste concesse da qualche leader locale forte di un buon bottino di preferenze, annoto che, su “Sette Giorni” del 16 febbraio scorso, e' comparsa una lunga lettera inviata dalla sezione “Viguzzolo Val Curone” del partito socialista, mentre “Il Piccolo” di ieri ha fornito il resoconto del voto con cui e’ stato eletto il direttivo del circolo del PD.
Con questo blog cerco tra l’altro di fornire dei dati per ragionare sulla politica locale, percio’ credo interessante trascrivere i due articoli, astendendomi dal commentarli.
Sette Giorni a Tortona 16 febbraio 2008 pagina 12
La via socialista allo sviluppo della val Curone
La val Curone poteva un tempo vantare l'unica stazione sciistica della provincia di Alessandria; una vera stazione che attirava turisti dalla Liguria, dalla Lombardia e non solo, un luogo rinomato che, direttamente o indirettamente, rendeva ricca e vitale tutta la valle. Ma il tempo e’ passato e le cose sono cambiate. Ora la valle e’ un luogo marginale, sempre piu’ spopolato e sempre meno frequentato, salvo che dal turismo cosiddetto mordi e fuggi, portatore principalmente di rallentamenti stradali, ma poco influente sul pil locale. Per anni i politici valligiani si sono interrogati sul da farsi per invertire questa tendenza.
Oggi, i suddetti politici, (trattandosi di persone che occupano cariche elettive di politici si tratta), ritengono di avere trovato una risposta: campo da golf, centri benessere e prodotti locali. Ebbene, questa risposta, e’ purtroppo insufficiente. La val Curone ha bisogno di cure molto piu’ energiche per essere rilanciata.
Se, come detto, Caldirola non riesce piu’ ad assolvere la sua vecchia funzione di elemento trainante, e’ evidente che si debba trovare qualcosa in grado di sostituirla e poiche’ il golf, a prescindere dal problema idrico, da solo non basta, urge la necessita’ di individuare altro. E qui s'inserisce la proposta del Partito Socialista, profondamente radicato nella Valle e pertanto attento alle reali esigenze dei suoi abitanti. La proposta, che non pretende di essere Vangelo bensi’ uno stimolo alla discussione ed alla ricerca di soluzioni nuove, si basa su alcuni punti collegati fra loro e tutti mirati a dare rilancio sul lungo periodo, tutti pero’ legati alla necessita’ di una volonta’ e di una azione politica finalizzata alla loro realizzazione.
Il primo punto sarebbe l'apertura di una strada panoramica che colleghi l'alta valle con la statale che porta da Genova a Bobbio e Piacenza. Fin dall'antichita’ solo i luoghi posti lungo le vie di transito hanno visto svilupparsi il commercio e le attivita’ produttive in genere e ora piu’ che mai, in un mondo cosiddetto globalizzato, una valle senza uscita e’ destinata a non avere futuro.
Il secondo punto della proposta sarebbe di creare un parco naturale nel territorio dei comuni dell'alta valle, Fabbrica Curone, Montacuto e Dernice. Parco dove, come in tutti i parchi, si potrebbe tranquillamente edificare, praticare l'agricoltura e le attivita’ produttive in genere, seppur dovendo seguire regole un poco piu’ restringenti. Sostanzialmente questo sarebbe il punto centrale della proposta socialista di rilancio: il parco come centro di attrazione, completato con una serie di ecomusei, ognuno dedicato a un aspetto del territorio, storico e tradizionale, archeologico, geologico, botanico, eccetera, eccetera. Ovviamente, la creazione del parco naturale, sarebbe incompatibile con la costruzione del parco eolico, peraltro di dubbia utilita’ tanto rispetto alle esigenze di tutta la valle quanto rispetto al fabbisogno energetico nazionale.
Circa quest'ultimo problema, strategico per la sicurezza dello stato, la soluzione adeguata sarebbe la stesura di un piano nazionale che elimini l'improvvisazione e dia certezze alle necessita’ del paese; in valle, se proprio si volesse produrre energia, si potrebbero invece piazzare pannelli fotovoltaici sul tetto di ogni edificio pubblico.
Il terzo punto, meno doloroso di quanto possa sembrare, dovrebbe essere la riduzione del numero dei comuni. Una riduzione da realizzarsi su base volontaria e tra comuni con caratteristiche omogenee; a titolo meramente esemplificativo Volpeglino, Berzano e Monleale che hanno territorio simile e contiguo, potrebbero fondersi, dando cosi’ vita a un ente con popolazione comunque inferiore ai 1000 abitanti ma certamente molto piu’ rappresentativo di quanto non siano adesso le tre singole entita’. Riduzione che inoltre semplificherebbe la gestione stessa della comunita’ montana, perche’ non vi sarebbe piu’ un'assemblea di quasi sessanta persone bensi’ un organismo piu’ ridotto e maggiormente governabile. E con senso di responsabilita’ dovrebbero essere i politici stessi che amministrano i comuni della valle ad affrontare l'argomento, tanto in sede di comunita’ montana, quanto con gli abitanti stessi.
Infine, l'ultimo punto riguarda due problemi di etica politica. Primo: gli incarichi elettivi non possono essere ricoperti per sempre dalle stesse persone, non sono incarichi tecnici ed anche quando la legge consenta di tenerli occupati sempre dallo stesso nome la cosa non e’ saggia perche’ rappresenta un blocco rispetto al processo di crescita democratica. Grande cosa e’ stata il divieto di terzo mandato per i sindaci, peccato che non sia esteso anche a tanti altri incarichi. Secondo: anche quando questo ricadesse nel campo della legalita’, mai e poi mai i politici devono entrare personalmente nel meccanismo economico generato dalle loro decisioni amministrative.
Come la moglie di Cesare, il politico non basta che sia innocente, ma deve pure apparire tale. Mastella docet.
Gian Luca Chiesa
Partito Socialista Sezione Viguzzolo Val Curone
Il Piccolo, mercoledi’ 5 marzo 2008 pagina 23
TORTONA - II Partito Democratico nello scorso weekend ha eletto il coordinatore e il direttivo nei circoli di quasi tutti i centri del Tortonese. In attesa di Carbonara Scrivia, le cui votazioni si completeranno domenica prossima, sono stati eletti i coordinatori a Casteinuovo Scrivia, Pontecurone, Sale, Viguzzolo e in val Curone, definendo cosi’ gli assetti territoriali del nuovo partito. C'e’ soddisfazione un po' ovunque per il numero dei votanti, soprattutto in relazione ai tempi stretti con cui le votazioni sono state organizzate e in relazione a territori molto dispersivi e con prevalenza di popolazione anziana, come ad esempio in val Curone.
Nel seggio di Brignano Frascata, in cui sono confluiti anche i comuni di Dernice, Casasco, Momperone, San Sebastiano Curone, Gremiasco, Montacuto, Fabbrica Curone, e’ stato eletto coordinatore Carlo Buscaglia; 72 i votanti, con un direttivo ora composto da Sebastiana Allegrina, Roberto Allegrone, Laura Arienti, Annalisa Bonadeo, Lorenzo Caprile, Renata Gogna, Nicolo’ Mantero, Egidio Massone, Paola Pernigotti, Vincenzo Pedemonte, Giorgio Perfumo, Domenico Prosello, Rosanna Riccardi, Roberto Turetta, Carla Volpi, Paola Zelaschi.
3 commenti:
Grazie per il tuo contributo di conoscena: la conoscenza è sempre positiva.
Per la prima citazione, io conoscevo, per la Val Curone, la via del Sale e la SP 100. Adesso scopro esiste anche la Via Socialista. Bene più strade più viabilità.
Per quanto riguarda la diagnosi di abbandono concordo, anche se ci sarebbe da fare un discorso più profondo sullo scarso attaccamento alla propria terra dei valligiani, sul grande attaccamento alle cose superficiali (stile auto di lusso, mega villone etc) e sui danni portati dalla politica assistenziale degli "Anni d'Oro" Della "Democrazia Socialista". Condivisibile anche la critica all'inefficacia delle soluzioni operate dalla comunità montana, anche se le stesse meritavano una qualche analisi. Saltiamo il Golf, sul quale molto si è scritto e che presto dovrà provare nella vita reale la sua efficienza, e che comunque è un essere strano trapiantato in valle. Per i centri benessere, a parte quello piccolo di Fabbrica Curone, il resto è tutto da venire e nell'incertezza più completa. Per i prodotti locali si è promosso solo quattro produzioni locali , anche piuttosto male, e scegliendole fra le più incerte e marginali. Chiamare il salame col marchio "Giarolo" ha fatto ridere i valligiani, arrabbiare i Garbagnoli ed alla fine favorito una sola azienda. La frutta è stata vittima della "Guerra dell'acua" e sono molte le voci che vogliono dirigenti della comunità dire che tanto l'Agricoltura deve sparire (riportatemi da un frequentatore dell'assemblea della comunità ed in colluqiuo privati con addetti ai lavori..). Con il tartufo non si sono fatti i conti con la scarsità e la forte stagionalità della produzione locale e comunque con il calo degli ultimi anni. Infine il famoso "Formaggio Montebore" mostra tutta la povertà dell'imprenditorialità della valle: alla fine la sua produzione è passata in val Borbera essenzialmente, e di latte locale non si sa quanto ne sia usato, vista l'esiguità delle produzioni. Nel marketing si dice che promuovere prodotti inesistenti non è inutile, è dannoso perchè crea un'aspettativa che a sua volta crea disillusione.
Il problema delle produzione locali giacie nella NON VOLONTA? di promuovore un intero sistema valle TUTTA LA PRODUZIONE DELLA VALLE, accanendosi su poche cose che, nel contesto della competizione, si rivelano marginali. Poi sarebbe stato più utile insegnare ai giovani a lavorare nelle attività di produzione dei prodotti locali, invece di sistemarli in uffici statali, parastatali ASL etc. Si sa, lavorare stanca, ma di imprenditori parastatali ne conosco veramente pochini.
Alcune delle idee della Via Socialista non sono disprezzabili, ma sono inutili. Vorrei applicarle, seriamente e vedere se sarebbero in grado di generare il flusso turistico di cui parlano... Se non accompagnato da fortissimi investimenti promozionali, anche su base internazionale, che nessuno, attualmente, riesce a sostenere e soprattutto, sa come gestire. Tralascio la soluzione sulla sostituzione dell'eolico con in fotooltaico, anche se uno di questi giorni vorrei che qualcuno dicesse che per tagliare un cristallo di silicio per la produzione di celle fotovoltaiche si consuma più elettricità di quella che si ne verrà prodotta nei primi 20 anni di vita, per cui le uniche vie veramente economicamente convenienti e non inquinanti sono ancora di la' da venire (Antociani, Materie plastiche fotovoltaiche etc). Chissà se qualcuno si andrà, prima o poi , a cercare questi dati, invece che dire le solite 4 banalità... Non credo, leggere è fatica.
Molto interessante invece la proposta di moralizzazione della politica tramite incompatibilità delle cariche elettive. Bisgnerebbe accompagnarla anche alla variazione dei soggetti beneficiari dei fondi strutturali europei. Questa si che vorrei vederla applicata.
Per la seconda parte delle news sono contento che il PD abbia scleto per la valle la via della democrazia diretta assembleale....
Saluti
Mi sono ripromesso di pubblicare sul blog uno dietro l’altro i “segnali di esistenza in vita” che, in vista del voto nazionale, le sezioni locali dei partiti emettono dopo anni di assoluto silenzio, per provare suscitare un minimo di riflessione.
La verifica empirica compiuta in questi anni, e anche l’esame di questi “segnali”, consentono di affermare che i partiti locali conducono una vita catacombale, e, se va bene, si sono ormai trasformati in semplici comitati elettorali, come negli Usa. Sono fatti concreti, non è il solito “piove, governo ladro”, e nel nostro specifico, questa tendenza nazionale si somma ad una prassi consociativa e autoreferenziale del ceto politico che dura da anni. Ci sarebbe materia per discuterne: mi sono stati sufficienti gli appunti presi nel corso di un paio di mattinate (impiegando ahimé preziose ferie) trascorse consultando l’emeroteca della biblioteca comunale tortonese per poter citare precise circostanze a comprova di questa mia tesi. La tendenza si può far risalire agli anni 80, e alcuni dei suoi massimi profeti, tuttora in auge, sono da annoverarsi tra quella che in Francia si chiamerebbe “caviar gauche” (da noi, forse, dovrebbe declinarsi “truffe gauche” in onore del tuber magnatum).
Per invertire questa tendenza occorrerebbe impegnarsi e per farlo occorre prima documentarsi, studiare e cercare (troppo faticoso, meglio delegare e sfogarsi con qualche battuta, che il diritto al mugugno è garantito fin dai tempi della repubblica di Genova …). Io ci provo per come sono capace, anche a rischio di apparire patetico e velleitario.
Caro Anonimo, ho apprezzato la Sua vena ironica e la attenta disamina che ha fatto del mio articolo.
Ovviamente mi fa piacere che le mie parole siano state considerate però mi sento in dovere di difendere quanto da me scritto. La carenza di analisi sulle insufficienti soluzioni proposte dalla Comunità Montana è stata voluta e per due motivi: mi era stato concesso di scrivere un intervento e non un romanzo eppoi trovavo inutile dare spiegazioni su proposte già ampiamente ritenute marginali dalla stessa "opinione pubblica" della valle. Sul fatto che Lei ritenga inutili anche le proposte che a nome del PS ho avanzato, non posso che riconoscere il Suo diritto alla libertà di pensiero ed opinione, però, come avevo scritto sull'articolo stesso, con la certezza di non possedere alcuna verità rivelata, il mio principale obbiettivo è stato quello di non limitarmi a criticare, cosa assai facile, bensì di dare suggerimenti concreti. Comunque, per concludere, mi spingo oltre la semplice replica, invitandola, chiunque Lei sia, a non restare chiuso dietro l'anonimato bensì a prendere contatto direttamente con me. L'apparente differenza di vedute credo in realtà nasconda solo la ricerca di vie diverse (io quella Socialista...) per arrivare allo stesso approdo, la rivitalizzazione della val Curone.
Gian Luca Chiesa
gianlucachiesa@hotmail.it
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