04 maggio 2008

verso un unico ente montano

Trascrivo brani di articoli di stampa apparsi negli ultimi giorni.

Più che all'accorpamento e al ridisegno dei confini, occorre stare attenti alle soluzioni istituzionali che sono state escogitate.

In nome del decisionismo, la struttura amministrativa che ne uscirà sarà se possibile ancora meno aperta alla partecipazione dei cittadini.

La Stampa Alessandria domenica 4 maggio pagina 63 - Giampiero Carbone

Due Comunita' montane al posto delle attuali quattro della provincia: una delle possibilita' annunciate in questi ultimi mesi diventera' realta'. Escluse le altre due opzioni (un unico grande ente provinciale e l'accorpamento tra Comunita' montana Alta Val Lemme Alto Ovadese con il Parco Capanne di Marcarolo), la Regione ha avviato l'iter di un disegno di legge dell'assessore alla Montagna Bruna Sibille, che modifichera' il Testo unico del settore.
La riforma portera' a una riduzione delle Comunita' montane regionali da 48 a 31, nell'ottica della razionalizzazione dei costi della politica.
Per realizzare questi risparmi, in provincia ci saranno solo due amministrazioni di Comunita' montane: una nascera' dall'unione tra la Valli Orba, Erro e Bormida (detta Suoi d'Aleramo) e la Alta Val Lemme Alto Ovadese, l'altra dall'accorpamento tra la Valli Curone Grue Ossona e la Valli Borbera e Spinti. Due «macro comunita'» dalla quale sono stati esclusi, per ora, i Comuni cosiddetti collinari, prevedendo cosi' altri risparmi, oltre che dalla riduzione del numero di componenti dei consigli (25 per entrambe).
Oltre alla giunta e al consiglio, viene istituzionalizzata come organo ufficiale l'assemblea dei sindaci. I presidenti, eleggibili solo per due mandati, saranno eletti dai Consiglieri comunali di tutti i Comuni aderenti alla Comunita', con possibilita' di ballottaggio. Nulla e' ancora deciso definitivamente, pero', trattandosi solo di un disegno di legge: la parola passera' alla giunta regionale, poi al Consiglio, ma prima ancora sara' sottoposto, domani, alla Conferenza permanente Regioni-Autonomie locali. I tempi saranno pero' per forza molto brevi: la Regione dovra' approvare la legge entro il 30 giugno, senno' saranno guai peggiori, come spiega il presidente della Alta Val Lemme Alto Ovadese, Marco Mazzarello: «Se entro quella data a Torino l'iter non sara' concluso entrera' in vigore la norma della Finanziaria che adottera' il criterio altimetrico: i Comuni al di sotto dei 600 metri di altitudine saranno esclusi automaticamente.

Il Piccolo – mercoledi' 30 aprile 2008 pagina 1 – Luciano Asborno

Le modifiche al testo unico delle leggi sulla montagna decise lunedi' dalla giunta della regione
Piemonte stabiliscono che il presidente delle nuove comunita' montane venga eletto dall'assemblea congiunta dei consigli dei comuni che ne fanno parte, contestualmente all'organo rappresentativo o assemblea dei sindaci. Al presidente spettera' la nomina dei componenti dell'organo esecutivo, designando altresi' un vicepresidente. L'esecutivo (o giunta) oltre che dal presidente sara' composto da un numero di assessori non superiore a quattro per le comunita' montane con popolazione complessiva inferiore ai 30.000 abitanti.

Il Secolo XIX Basso Piemonte sabato 3 maggio 2008 pagina 25 – Irene Navaro

Per la Val Curone Grue e Ossona, a rischio sono Cerreto Grue, Berzano e Volpeglino. «A parte questo, non ci aspettiamo grandi stravolgimenti - dice il presidente Vincenzo Caprile -: mi auguro piuttosto che la nuova legge specifichi una volta per tutte quali sono le precise competenze della comunita' che, a nostro avviso, dovrebbero essere quelle di gestione associata dei servizi e agenzia di sviluppo del territorio».
Le valli del tortonese e quella del novese, ossia la Val Borbera e Spinti, collaborano gia' da tempo su alcune questioni, come la raccolta differenziata, per la quale e' stata istituita la societa' "Cinque Valli" e l'energia eolica, che ha visto la presentazione di un progetto comune. «Abbiamo sempre lavorato in armonia - conferma Paolo Caviglia, presidente della comunita' Val Borbera e Spinti - e a breve abbiamo intenzione di incontrarci, con tutti i sindaci, per presentarci in sede di conferenza con una posizione comune». L'unico punto su cui Caviglia potrebbe "puntare" i piedi e' il sistema di rappresentanza: se dovesse passare il principio di "un paese, un voto", la Comunita' Val Borbera e Spinti potrebbe ritrovarsi meno rappresentata nel nuovo organismo, nonostante abbia piu' abitanti.
In compenso, se la legge di riordino regionale non dovesse passare entro il 30 giugno, verrebbe applicato quanto previsto in Finanziaria e, al quel punto, gli 11 paesi sulle rive del Borbera sarebbero gli unici della provincia ad avere ancora una comunita'
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