27 luglio 2008

ancora sull'acqua pubblica

Da Sette Giorni a Tortona di sabato 26 luglio, pagina 13.

Quale futuro per Gestione Acqua ?

Settimane molto importanti per il futuro di un comparto vitale per l'esistenza di tutti noi e dei comuni, ovvero quello che si interessa dell'acqua.
Tranne sorprese dell'ultima ora venerdì, quando questo ultimo numero prima delle ferie del giornale sarà già nelle edicole da alcune ore, si dovrebbe decidere il destino di Gestione Acqua, la società partecipata al 22% da Asmt servizi industriali, al 36% da Amias e al 42 da Acos, la corrispondente novese di Asmt che versa in condizioni economicamente e finanziariamente non brillanti.
Le decisioni da assumere non sono facili, e fa specie che nessun partito abbia voglia ed interesse di parlarne pubblicamente: la decisione sarà presa nel silenzio di alcune stanze, con un "do ut des" che non può essere accettato quando si parla di acqua, i suoi costi e la sua potabilità, e che potrebbe portare la novese Acos ad una ricapitalizzazione che significherebbe divenire il proprietario di oltre il 51 per cento delle azioni. Sarebbe una vera e propria iattura. Ma, come al solito, quando il gioco è importante è meglio giocarlo a porte chiuse.

Ho dedicato molti post alle vicende dell'acqua pubblica nella nostra provincia e, come l'articolista, trovo inconcepibile che una questione cosi importante sia sottratta alla pubblica discussione.

Gestione Acqua é uno dei due soggetti (assieme ad Amga) che ha dato vita ad APSE, il gestore unico del Servizio idrico dell'Ambito territoriale ottimale ATO 6 Alessandrino.

Su Il piccolo di mercoledi' 2 luglio 2008 a pagina 21 si potevano leggere le critiche "da destra" di un esponente novese di Forza Italia:

" in corso Italia a Novi (sede di Acos Spa) hanno deciso di non diffondere conto economico e stato patrimoniale né della capogruppo, né delle società controllate. In altre parole, ancora una volta, l’ente, il cui primo azionista, non dimentichiamolo, è il Comune, ha centellinato le notizie sul proprio stato di salute, fino al punto di non spendere neanche una parola a proposito di Gestione Acqua, il cui bilancio non è ancora stato approvato».

Qualche mese fa, era uscita una notizia relativa ai malumori degli amministratori locali delle valli Borbera e Spinti, che non ebbe seguito sulla stampa (per la serie "a porte chiuse" ...).

Il Piccolo lunedì 25 febbraio 2008 pagina 8

BORGHETTO BORBERA– Acqua bollente in val Borbera dove gli amministratori pubblici stanno raccogliendo le preoccupazioni della popolazione al riguardo dell’evolversi delle varie società preposte alla gestione del servizio idrico integrato e sono pronti a chiedere di poter contare di più nella gestione del servizio idrico integrato. Le varie società che hanno accompagnato la gestione dell’acqua nelle valli Borbera e Spinti sono l’A.B.C. che rilevò il vecchio consorzio acquedotto, poi confluita in Amias nel 2004, società quest’ultima che dall’inizio dell’anno 2007 ha passato le incombenze relative al ciclo integrato delle acque (captazione,erogazione e depurazione) a Gestione Acqua Spa, la società che ha ottenuto dall’Ato 6 della Provincia di Alessandria l’affidamento della gestione del ciclo integrato delle acque. Si è trattato di un’evoluzione societaria rapida che ha cambiato il modo di gestire i servizi acquedottistici e, ad evoluzione conclusa, abitanti ed amministratori delle valli Borbera e Spinti hanno la sensazione che il servizio per i quasi 9.000 abitanti delle due valli non sia migliorato.

Gli amministratori dei comuni delle valli Borbera e Spinti, almeno 10 undicesimi di loro, hanno la sensazione che i vari accorpamenti li abbiano lasciati con poca voce in capitolo nelle scelte gestionali, forza contrattuale che intendono riconquistare almeno ai livelli della vicina val Curone. Per questo domani sera, in occasione della conferenza dei sindaci convocata per parlare della raccolta dei rifiuti e delle convenzioni per i mezzi, gli amministratori delle valli Borbera e Spinti potrebbero mettere sul tavolo della discussione anche il problema acqua. Se ciò avverrà, offrirà l’occasione per capire se esiste davvero il documento firmato da 10 sindaci su 11 delle valli Borbera e Spinti che chiedono di poter esprimere il rappresentantedell’ex società A.B.C. (Acquedotto Borbera e Curone) nell’ambito di Gestione Acqua spa, società presieduta dal novese Mauro D’Ascenzi che ha in affidamento il ciclo integrato delle acque nel novese, in valle Scrivia, nel tortonese,e nelle valli Cruone, Grue, Ossona, Borbera e Spinti.

Dalla stampa non si può apprendere neppure quale sia la posizione dei sindacati. In un comunicato diffuso dalle segreterie di FEMCA – CISL FILCEM-CGIL UILCEM-UIL lo scorso 21 novembre 2007, scrivevano:

"Chiediamo, infine, all’opinione pubblica di interessarsi maggiormente a tale argomento e di non farsi ingannare da chi propone dibattiti sterili sulla proprietà dell’acqua, perché questo è lo strumento che la Politica ha individuato per distogliere l’attenzione dalla vera sfida: maggiore efficienza del servizio al costo più basso o maggiore invadenza della Politica al costo più alto. ".

In base alla mia personale esperienza nel movimento per la ripubblicizzazione dell'acqua, considero errata questa analisi.

A riprova che non si tratta affatto di un dibattito "sterile" sono le notizie che ho appena riportato: la gestione privatistica non risolve affatto i problemi economici e di efficienza e nel contempo non garantisce alcuna trasparenza, per la natura stessa dei soggetti societari che ne sono attori.

ps - ecco quanto abbiamo poi letto su Panorama di Tortona del 27 agosto 2008 a pagina 1

Amias vanterebbe a sua volta un credito di tre milioni di euro, metà circa dei quali nei confronti di Gestione Acqua spa,di cui è pure azionista. E proprio quest'ultima società, ha operato nel mese di luglio, una ricapitalizzazione, in cui la quota di azioni proprietà di Amias è scesa dal 36 all'11% ma con un'opzione valida sino al 31 dicembre che le consentirebbe di tornare in possesso della quota originaria, ora suddivisa con gli altri soci: Acos di Novi Ligure e Asmt Servizi Industriali: "La nostra è stata una scelta precisa - ha spiegato il presidente Manuel Elleboro - in questo momento, non abbiamo ritenuto opportuno riconfermare la quota del 36%, ma è nostra ferma intenzione esercitare il diritto d'opzione per il recuoero dell'intero capitale azionario entro la fine dell'anno in previsione del pagamento dei crediti dovuti alla nostra società, del resto Amias rappresenta il patrimonio pubblico dei Comuni e la sua partecipazione non solo simbolica, costituisce una garanzia per la gestione dell'acqua su tutto territorio. Non può essere sottovalutato inoltre come la consistenza patrimoniale di Amias rappresenti una garanzia per tutte le aziende locali con cui la società opera da sempre ed una garanzia per la sopravvivenza di Gestione Acqua".
A.R.



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