22 ottobre 2008

trasparenza e controllo

Nelle nostre valli, per l'eolico come per altri progetti, dovrebbe essere garantita almeno la possibilità di verificarli da parte dei cittadini, ossia la trasparenza. Il segreto, che sia politico o amministrativo, è il nemico principale della verità; più di quanto lo sia la menzogna.

I fatti dimostrano che la trasparenza dalle nostre parti é un fastidio, per non parlare poi del controllo sulle decisioni.

Controllo significa condivisione.
Cito il professor Guido Viale:
"Dall'alto si controlla per linee gerarchiche; dal basso solo trovando un punto di incontro tra soggetti, interessi, visioni e condizioni di partenza differenti.
Per questo la trasparenza è così importante: su questioni di comune interesse si possono anche fare patti con il diavolo; a condizione di sapere chi è; e che tutti sappiano quali patti e tra chi sono intercorsi.
Più si amplia la gamma delle differenze che concorrono al perseguimento di uno stesso obiettivo, più diventa difficile per chiunque se ne mantenga estraneo sottrarsi a una verifica pubblica delle proprie scelte.
Quella indicata non è una astratta procedura formale, ma un processo in cui forma e contenuti procedono di pari passo: proprio quello che manca da tempo, e sempre più, alle strutture della democrazia rappresentativa.".

Condivido in pieno.
E aggiungo che, nella nostra situazione, invocare un referendum senza mettere in condizione i cittadini di esprimere un giudizio consapevole e informato è pura demagogia.

Sul progetto di parco eolico un articolo apparso sabato su "Il nostro Giornale" ripreso oggi da "La Stampa".

Trascrivo:

Il nostro Giornale 18 10 2008 pagina 22
Giampiero Carbone - Cabella Ligure

"O la Val Curone accetta le nostre condizioni oppure sull'eolico non si fa nulla": il sindaco di Cabella Ligure Manlio Garibaldi non usa mezzi termini rispetto al progetto di parco eolico sul crinale dei monti Giarolo, Ebro e Roncasso, 44 pale promosse dalle due comunità montane della Val Borbera e della Val Curone e dai cinque comuni interessati direttamente dall'impianto: Cabella, Albera, Cantalupo, Montacuto e Fabbrica Curone.
La questione da dirimere sono i proventi che verrebbero ricavati dalla vendita diretta dell'energia elettrica prodotta dal parco, che con gli incentivi statali porterebbe nelle casse delle amministrazioni comunali o ai cittadini fondi molto consistenti. Un aspetto che divide gli amministratori del Curone da quelli valborberini ma da risolvere in tempi piuttosto rapidi in quanto non compreso, proprio a causa delle profonde divergenze, nell'accordo di programma approvato dai comuni e dalle comunità montane (con Albera e Cabella che hanno portato modifiche sostanziali).
A San Sebastiano Curone pensano a una distribuzione dei proventi diretta alle famiglie, mentre lungo il Borbera dovrebbero essere i sindaci a gestire questi fondi.
Obiettivo comune, creare sviluppo sul territorio per invertire lo spopolamento che nei prossimi anni, secondo gli amministratori locali, aumenterà ulteriormente.
Spiega Garibaldi: "Dare 100 euro a ogni famiglia non servirà assolutamente a nulla. Quella della riduzione della bolletta dell'energia elettrica è solo una favola: la legge non lo permette. Per questi motivi la proposta dei comuni e della comunità montana del Curone é assurda. Noi abbiamo proposto una suddivisione dei proventi che prevede il 50 % dato ai cinque comuni, un 25 % circa alle comunità montane per essere distribuito su tutto il territorio e il restante alle zone che maggiormente subiscono l'impatto dell'impianto eolico" che dovrebbero essere, in linea di massima, gli stessi cinque comuni sede dell'impianto.
Il sindaco di Albera Ligure, Roberto Massacane, che con Cabella ha modificato l'accordo di programma in semplice "intesa politica" per avere mani libere su altre proposte, stavolta private, di impianto, ribadisce il suo assoluto appoggio all'eolico "pubblico" ma sostiene la necessità di indire un referendum tra la popolazione della Val Borbera.Intanto, il progetto, inserito nel Piano territoriale Integrato delle quattro comunità montane della Provincia, attende di essere finanziato dalla Regione.
La prima scadenza fissata, il 30 settembre, è stata prorogata di alcune settimane.

La Stampa Alessandria 22 10 2008 pagina 53
... Dalla Comunità montana del Curone dicono: "L'occasione dell'eolico non va lasciata cadere e un accordo va trovato. L'importante é non fare come tra Vallemme e Liguria, dove i comuni non chiedono praticamente nulla ai proponenti per il territorio". L'orientamento della Val Curone è quello di far partire comunque la "cabina di regia" tra i 5 comuni e le 2 Comunità montane. ...

Circa i progetti in Val Lemme, La Stampa Alessandria 20 10 2008 pagina 59
Un altro parco eolico ai confini della Liguria Ancora un parco eolico sull'Appennino tra Alessandria e Genova. Dopo Voltaggio e Fraconalto stavolta è il Comune di Ceranesi con la società Fera a interessare il crinale di Piani di Praglia, al confine con Bosio e il Parco Capanne di Marcarolo. Spiega il sindaco ligure Omar Calorio: «Fera aveva proposto ben 18 pale ma ci siamo opposti, considerandole troppo “impattanti” per il territorio e quindi optando per due o tre torri da circa cinquanta metri. Avrei preferito un progetto interregionale con Bosio portando il totale delle torri a sei ma la presenza del Parco Capanne ha impedito questa eventualità».
L'amministrazione dell'area protetta nel 2005 ha deliberato infatti la possibilità di installare sul suo territorio solo impianti eolici a livello familiare. Affermano dal Parco: «Su Ceranesi evidenzieremo che nell'area scorrono le rotte migratorie degli uccelli. Inoltre, dal punto di vista paesaggistico, la nostra richiesta sarà quella di installarle sul versante che scende verso la Liguria e non sul crinale in modo da ridurne l'impatto visivo. La redditività delle torri non subirebbe grosse perdite». Marco Piombo (Wwf Liguria), afferma: «Il rischio complessivo per il territorio è pesante. Insediamenti di tali dimensioni sono un danno al paesaggio alla biodiversità. Molti sono previsti sul percorso dell'Alta Via del Monti Liguri, che è tutelata».


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