La scorsa settimana l'articolo anonimo su Sette Giorni chiudeva così:
"E comunque la popolazione delle nostre montagne è avvertita: se non ci sarà l'eolico in Valle, si perderanno dai 4 ai 5 milioni di euro all'anno che per i nostri enti ed anche per le sempre meno famiglie residenti, sarebbero come la manna. E se così avverrà, occorrerà fare nomi e cognomi di chi si è opposto"
Considerando scontato di essere anch'io nella lista dei nemici del popolo, segnalo che sul numero di questa settimana leggiamo:
"Colgo l'avvertimento e mi autodenuncio subito: Luigi Tosi, nato il 21 giugno 1952 a Fabbrica Curone ed ivi residente. Intanto mi porto avanti sulle minacciate liste di proscrizione.
Dovrei essere classificato, alla luce delle correnti definizioni, tra gli oppositori ideologici e quindi rispettato in quanto "non amministratore".
I quali ultimi, peraltro, dovrebbero ulteriormente essere divisi tra "quelli che danno"ovvero "non vorrebbero dare" la loro approvazione.
Confesso che solo al pensiero di finire nel girone di coloro che rischiano di far perdere dai 4 ai 5 milioni di euro all'anno di entrate alla valle, mi sento quasi di chiedere di essere degradato anche da oppositore ideologico, magari derubricandomi ad un più tranquillizzante oppositore da bar e basta. (Per favore non dedito all'alcool, per via dei punti sulla patente).
Se consentito vorrei, poi, non fregiarmi più nemmeno del titolo di nimby (non nel mio cortile) per approdare ad un più natalizio: mettetele (le pale) piuttosto nell'orto dei sindaci e di chi è favorevole.
Si potrà mai evitare, infine, e per spirito caritatevole, di fare nomi e cognomi di chi si è opposto? Come dire: se perdiamo 4 o 5 milioni di euro all'anno - che, per carità, sarebbero come manna dal cielo - vi veniamo a prendere!
Ma di che stiamo parlando ?
Di piazzare un trenta barra quaranta pale, oltretutto definite più poeticamente “mulini a vento”, sulle cime dei nostri monti, o di giacimenti auriferi improvvisamente manifestatisi, e soprattutto accertati, dopo lunghi anni di inedia, sotto i nostri piedi di inesperti estrattori montanari?
Del resto, detto dei business-plan, si tratta ora semplicemente di concretizzare il concetto: si facciano girare le pale senza rompere troppo le ...
Con ciò, pur sempre amando anche gli amministratori che danno la loro approvazione e quelli che ideologicamente li sostengono. E che faranno guadagnare a tutti noi 4 barra 5 milioni di euro all'anno. Da non dormirci!
Luigino Tosi (oppositore ideologico all'eolico)
3 commenti:
L’unica vera ricchezza della valcurone è la bellezza paesaggistica che a mio parere va conservata e curata per lasciarla in eredita’ alle generazioni future. Qualche amministratore locale ci pensa mai a COLORO CHE VERRANNO, ai nostri figli e nipoti, ai figli dei figli dei nostri nipoti? Ho letto da qualche parte che la Terra è un “sistema finito” con risorse limitate ed una limitata capacità di autogenerarsi; il sistema economico attuale per sopravvivere richiede una CRESCITA INFINITA, cioè un infinito sfruttamento delle risorse naturali per alimentare il ciclo della produzione e del consumo. OVVIAMENTE NON è POSSIBILE. Probabilmente non saremo noi a vivere questo collasso ma le generazioni future che si troveranno a fare i conti con le risorse naturali esaurite, con industrie che inquinano e industrie specializzate nella lotta all’inquinamento, con cambiamenti climatici, eccetera. Allora, quando si parla di crescita e progresso bisognerebbe riflettere bene sull’uso disinvolto e superficiale che tanti politici fanno di questi termini; io personalmente al profitto ed alla necessità di soddisfare bisogni sempre più inutili ed indotti dall’industria del marketing antepongo bisogni diversi: solidarietà sociale, relazioni interpersonali più umane e una vita meno alienante. Quando si ha il necessario per vivere che bisogno c’è di inseguire avidamente il danaro che poi viene speso per acquistare oggetti assolutamente inutili? Il SUV per scorazzare e mettersi in mostra lungo le strade della valle, il navigatore satellitare, il televisore al plasma, il turismo sessuale in Tailandia, la villa col giardino kitsch, la partitella a golf e si potrebbe continuare per intere pagine.
E’ questo tipo di crescita che non sopporto; poi la si può chiamare come si vuole, adesso è molto usato il termine SVILUPPO LOCALE ma la sostanza non cambia. Sempre di soldi si parla. Il danaro come valore assoluto, universale. Ma gli uomini non possono limitarsi ad essere solo ed esclusivamente produttori(con il loro lavoro) e CONSUMATORI di merci, quindi doppiamente sfruttati. Esistono esigenze spirituali e psicologiche che questo sistema economico così totalizzante ed invasivo reprime. Ritengo quindi che forse sarebbe meglio parlare meno di sviluppo locale e prestare più attenzione ai veri bisogni delle persone; è così folle credere che i politici dovrebbero innanzitutto pensare alla vera felicità della gente anziché inseguire finanziamenti per realizzare progetti la cui necessità è quantomeno dubbia??
In risposta all'anonimo che vuole i nomi e cognomi: cominci per primo a firmare le sue affermazioni , o ha paura di dire che degli ipotetici 4 o 5 milioni di euro, nelle tasche dei poveri residenti ne rimarrebbero ben pochi...diversa la situazione delle tasche delle varie società interessate...e i danni al territorio e all'ambiente chi li paga?
l'unico sistema per far emergere chi è favorevole o contrario in una questione cosi importante è un referendum tra i cittadini dei comuni interessati ad ospitare il parco eolico, diversamente tanto vale non adare nenche a votare nelle prossime elezioni amministrative, o restituire la scheda elettorale...
Anonimo
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