10 novembre 2008

la risposta dell'Ente montano al Difensore civico

Trascrivo il testo della lettera datata 22 ottobre inoltrata dal Segretario della nostra Comunità Montana al Difensore Civico regionale:

"Il Presidente e la Giunta di questa Comunità Montana hanno ravvisato che la prerogativa di pretendere risposte scritte circa l'attività e gli indirizzi politico-amministrativi e gestìonali di questo Ente sia riservata ai consiglieri della stessa, che la esercitano proponendo interrogazioni ed interpellanze nelle sedute del Consiglio, richiedendo ove lo ritengano opportuno, anche risposte scritte.
Da quanto sopra esposto e dalla considerazione ulteriore che il Sig. Raggi non è portatore di interessi pubblici e/o privati ne tantomeno diffusi, cui dalle azioni e provvedimenti richiamati possa derivare alcun pregiudizio, discende la risposta firmata dall'Assessore di questa Comunità Montana Giuseppe Martinellil che il Sig. Raggi lamenta non essere esaustiva.Cordiali saluti."

Considerazioni opinabili, specie tenendo conto che esiste una precisa normativa che consente a chiunque di richiedere informazioni in materia ambientale. Ho chiarito questo aspetto inoltrando una ulteriore richiesta all'Ente montano.

Comunque, ho capito l'antifona: esistono gli "eletti" e, al di sotto di loro, i cittadini comuni. Ciascuno stia al posto che gli compete.

Come disse il Marchese Onofrio del Grillo (alias Alberto Sordi) nel film di Monicelli: "Mi dispiace, ma io so' io e voi non siete un c...o!".

1 commento:

Anonimo ha detto...

In realtà anche quella del Sordi era una citazione da un famoso sonetto del Belli:
C’era una vorta un Re cche ddar palazzo
mannò ffora a li popoli st’editto:
«Io sò io, e vvoi nun zete un cazzo,
sori vassalli bbuggiaroni, e zzitto.
Io fo ddritto lo storto e storto er dritto:
pòzzo vénneve a ttutti a un tant’er mazzo:
Io, si vve fo impiccà nun ve strapazzo,
ché la vita e la robba Io ve l’affitto.
Chi abbita a sto monno senza er titolo
o dde Papa, o dde Re, o dd’Imperatore,
quello nun pò avé mmai vosce in capitolo».
Co st’editto annò er Boja pe ccuriero,
interroganno tutti in zur tenore;
e arisposeno tutti: «È vvero, è vvero».

"Ché la vita e la robba Io ve l’affitto." è valido anche per i residente nella Comunità Montana..