Gli invasi per uso irriguo e gli impianti idrolettrici lungo il corso del Curone periodicamente giungono agli onori delle cronache locali. Gli articoli di solito consistono nello scambio di segnali più o meno in codice tra i soliti noti. Poche possibilità, per chi non è addetto ai lavori, di farsi un'opinione esaminando un po' nello specifico, al di là della propaganda, dati e progetti, la cui illustrazione é di preferenza riservata ad occasioni e ad un pubblico selezionati – un esempio è questo resoconto di un incontro dei Rotary Club in cui lo scorso anno si è illustrato anche il progetto del bacino che ora è in corso di realizzazione a Volpedo.
Può essere utile segnalare il materiale che è consultabile in pubblico dominio, come quello relativo ad una ipotesi (forse) superata: il progetto, risalente al 2006, per un invaso ad uso plurimo sull'Arisola, un affluente di destra del Curone. E' visibile in rete, sul sito Svilupporegioni, uno studio di fattibilità compiuto dall’Amias supportata da Sviluppo Italia (leggendolo, la prima cosa che mi è saltata all'occhio è che manca del tutto il riferimento alla presenza, a monte della località studiata, di un sito naturalistico di importanza regionale, il SIR IT1180023 Pian dei Laghi). Per la produzione di energia, le conclusioni parlano di scarsa convenienza economica, mentre si sostiene che per altri usi si dovrebbe comunque riconsiderare il rapporto costi-benefici.
Nessun commento:
Posta un commento