La realizzazione di un grande impianto eolico industriale viene considerata l'elemento fondante dell'ente sovracomunale che dovrà in futuro gestire lo sviluppo dei nostri territori.
Alla base di questa certezza - e della solita spocchia con cui si replica a chi pone delle domande scomode - è stato posto lo Studio di fattibilità depositato in regione lo scorso anno.
Molti aspetti di tale studio meritano più di un approfondimento.Tralasciando per una volta la parte relativa all'impatto sul territorio, ed esaminando invece la redditività del progetto, tre recenti notizie che riguardano i fattori di calcolo che vengono in questione rendono meno rosee le previsioni avanzate.
La prima è la pubblicazione a cura del GSE (il Gestore dei Servizi Elettrici) uscita ai primi di agosto dal titolo "Eolico - dati statistici al 31 dicembre 2008" da cui si apprende che la produttività degli impianti è in discesa: solo il 38 per cento degli impianti lo scorso anno si è attestato al di sopra delle 1800 ore equivalenti di utilizzazione. Lo Studio del "nostro" parco assume come dato di calcolo quello di 2024 ore equivalenti, e offre ben pochi elementi per poter verificare da dove derivi questa previsione.
La newsletter di agosto 2009 del GME attesta una costante discesa del prezzo dei Certificati verdi (i proventi dalla vendita dei Certificati verdi nei primi 15 anni di vita dell'impianto si uniscono ai ricavi dalla vendita dell'energia elettrica prodotta). Lo Studio di fattibilità stima a 120,00 euro al Mwh i proventi dalla vendita dei Certificati, la newsletter riferisce di un prezzo attuale incluso in una forbice tra 79,70 e 86,00 euro.
Da ultimo, sempre ai primi di agosto, le agenzie riferiscono che nel mese di luglio, c'è stata la più consistente flessione in termini assoluti mai registrata dalla "borsa elettrica". Anche questa componente di calcolo dei ricavi attesi dovrebbe essere attentamente riponderata.
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