25 settembre 2011

il presidente dell'ente montano risponde alla lettera aperta

Ho ricevuto pochi giorni fa la risposta del presidente della comunità montana alla mia lettera aperta. La trascrivo senza commenti.

Ho letto con interesse la tua lettera e sono sempre più convinto che un buon rapporto tra cittadini e amministratori locali faccia bene non solo alla democrazia ma anche agli enti che si amministrano.

Credo che la crisi della politica oggi si chiami difetto di partecipazione. Se da un lato cresce la sfiducia verso la classe politica, con lucide critiche ma anche feroce populismo, dall’altro lato potrebbe sembrare che la nostra attività di amministratori si allontani sempre più dalla realtà e ci si ritiri nelle nascoste stanze (qualcuno dice così) per svolgere attività considerate da molti per addetti ai lavori e quindi estranee ai principi democratici.
Può darsi sia così. Dobbiamo però informarti che la nostra attività quotidiana è soprattutto finalizzata alla ricerca continua di risorse per garantire la sopravvivenza finanziaria del nostro ente.
Come saprai la Comunità Montana (ente di 2° grado) vive di finanza derivata, non ha entrate proprie certe, ogni voce di entrata dipende, con molte variabili, da Regione, dai fondi ATO (che non incassiamo da anni) dai Comuni membri.
Il nostro impegno è quindi finalizzato alla ricerca continua di risorse sia per le spese correnti che per gli investimenti.
Forse sarà che perderemo troppo tempo ed energie in queste attività a scapito della partecipazione, ai momenti decisionali, che ogni cittadino ha diritto di rivendicare.


Certamente la creazione di un pur limitato sistema di autonomia finanziaria da consentire al nostro ente ed al nostro territorio di soddisfare i propri bisogni , tenendo pur conto di limitate risorse finanziarie a disposizione, la conseguente predisposizione di una scala di priorità condivise, potrebbe rappresentare il parametro delle responsabilità e delle scelte per il nostro territorio, oltre alla diretta e immediata possibilità di verifica da parte dei cittadini sulle scelte.
Purtroppo non è così.
Amministrare oggi è difficile, tradurre le idee in progetti e realizzarli è complicato, purtroppo richiede tempi lunghi, determinazione, muoversi dentro ambiti vincolanti (i bandi regionali) con risorse limitate, equilibri sottili, c’è il rischio di perdersi nel particolare, nel quotidiano, nei tempi indefiniti dei procedimenti amministrativi e di smarrire la via.
Diventerà fondamentale far comprendere a tutti che l’esito della riforma di accorpamento delle Comunità Montane e delle nuove norme di razionalizzazione dei nostri Comuni dovrà introdurre una collaborazione essenziale fra comuni e Comunità Montana al fine di avere risparmi di risorse e potenziamento dei servizi associati e poter decidere insieme priorità ed interventi di sviluppo locale.
La speranza che abbiamo è che si possa arrivare ad avere un budget di competenza della Comunità Montana in modo da valutare in condivisione tempi e necessità di interventi in maniera più diretta che non quanto fin ad oggi fatto.
Certamente tutto questo senza rinnegare o comprimere il ruolo dei Comuni membri ma con ampia concertazione.
Occorrerà avviare il processo di trasformazione come previsto dall’art. 16 della manovra finanziaria di settembre sulla razionalizzazione dei nostri Comuni.
Purtroppo oggi la democrazia rischia di evaporare nella sostanza perché oltre alla mancanza di una diffusa cultura della partecipazione democratica sembra limitarsi al solo atto elettorale e nell’accettazione delle sue conseguenze politiche.
La Giunta che rappresento è a favore della più ampia partecipazione. Ne è la prova che alle sedute di Giunta vengono sempre invitati il Presidente del Consiglio i 4 Consiglieri delegati e i 4 Presidenti di Commissioni Consigliari e cerchiamo di dare ampia informazione ai 30 Sindaci.
Siamo carenti come dicevi tu nel funzionamento del nostro sito. I ritardi d’avvio degli Stati Generali sono dovuti alle incertezze finanziarie e legislative che riguardano il nostro Ente ma rinnoviamo l’impegno a continuare con questa iniziativa.
Per la vicenda del centro benessere presso l’Adventure Park di Mongiardino osservo solo che il progetto è stato avviato dalla ex Comunità Montana Val Borbera nel 2008 senza nessuna opposizione fino a pochi mesi fa.
Solo quando si è fatta avanti la Società Mongiardino Wellness Park S.r.l. emanazione della fondazione Saya Yoga sono iniziate le opposizioni e non credo per mancanza di condivisione con il territorio dell’iniziativa o mancanza di sostenibilità ambientale.
Riteniamo che la gente che vive ed opera nelle nostre valli abbia il sacrosanto diritto di essere tutelata, tenuta nella giusta considerazione. Deve avere pari dignità, stessi servizi e stessa attenzione politica da parte di Stato e Regione rispetto ai grandi centri.
Crediamo che una buona amministrazione debba contemplare qualche ambizione e priorità. La nostra principale è amministrare la Comunità Montana, ente di 2° grado coinvolgendo il più possibile le amministrazioni comunali, portare al centro dell’azione amministrativa i 30 Comuni per sviluppare iniziative condivise e progettare la crescita del territorio.
Cordialità.

Vincenzo CAPRILE

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