13 settembre 2011

lettera aperta

La pubblico su questo blog confidando che la leggano in tanti, perche' a mio parere e' urgente e importante chiedere il rispetto di alcune elementari regole a garanzia dell’agibilita’ democratica della piu’ importante istituzione locale, e invitare gli amministratori a seguire la via del confronto dialettico ed aperto alla partecipazione dei cittadini.


Lettera aperta alla Giunta, ai Consiglieri ed ai Sindaci della Comunita’ Montana Terre del Giarolo
l'ente che si appresta a convocare gli “Stati generali” delle valli, che assume e assumera’, con le riforme che colpiscono i comuni che lo compongono, le scelte piu’ importanti circa l'uso del nostro territorio
per chiedere che sia reso effettivo, anche nel territorio delle valli Borbera, Curone, Grue, Ossona e Spinti, il diritto dei cittadini ad essere attori della politica locale e non solo spettatori poco informati. E la partecipazione, per non restare una parola vuota, richiede il rispetto delle regole e una chiara volonta’ politica




il rispetto delle regole
ogni discorso, anche se si invocano etichette altisonanti come quella degli “Stati generali” e’ retorico se in concreto la partecipazione non e’ :

1 . tempestiva, percio’ esercitata quando le decisioni di cui si discute sono ancora aperte. Non puo’ essere un rito che procura legittimita’ postuma a chi, dietro le quinte, ha gia’ deciso tutto. Non deve essere organizzata a cose fatte ed anche obtorto collo, sostenendo che si tratta di una perdita di tempo dannosa per la collettivita’. Danni che quasi sempre consistono nel paventare la perdita di contributi pubblici ottenuti per iniziative che gli amministratori locali hanno portato avanti senza alcuna discussione partecipata. La vicenda del centro benessere presso l’Adventure Park di Mongiardino e’ l’ultimo esempio in ordine di tempo di questo modo di procedere, il passato e’ colmo di casi simili

2 . inclusiva: tutti (non solo gli operatori economici o le organizzazioni di categoria – ricordiamoci che, per volonta’ dei costituenti, la nostra repubblica nata dalla Resistenza non e’ piu’ uno stato corporativo) debbono poter partecipare ed influire sui processi decisionali. Lo scorso mese di luglio, in consiglio di Comunita’ montana un assessore ha definito occasioni per fare gazzarra le sedute degli organi elettivi aperte ai cittadini. Un buon politico non deve temere che i cittadini prendano la parola: se crede nella democrazia, deve vedere con favore ogni esercizio da parte del popolo di quella sovranita’ di cui parla la nostra Costituzione, testo in cui la partecipazione diretta e’ prevista come naturale complemento della democrazia rappresentativa praticata con le elezioni

3 . trasparente e con procedure ben chiare: deve esistere una informazione completa sull’attivita’ dell’amministrazione. La giunta, che punta tutto sull’affidamento di opere e di servizi in concessione e gestione a privati, non consente di verificare in modo semplice dove e in che modo risultino nel bilancio della Comunita’ i costi e i proventi delle iniziative gia’ realizzate con questa procedura, come i rifugi montani o il campo golf. Infatti, al contrario di tutti i nostri comuni. la Comunita’ montana persiste a non inserire copia degli atti sull’albo pretorio informatico, percio’ i cittadini non possono servirsi di questo strumento – come invece e’ loro diritto – per conoscere i progetti in divenire e verificare l’andamento dei progetti gia’ approvati. Si rendano da subito disponibili sul sito i bilanci di previsione ed i bilanci consuntivi, e, prima di lanciarsi in altri progetti, si fornisca un dettagliato resoconto dei risultati economici delle iniziative gia’ affidate in concessione e gestione.

Le procedure sono importanti sempre: se e quando saranno convocati gli “Stati generali”, per evitare forme di “pseudo-coinvolgimento” si rendano note a tutti le regole del gioco, chiare e rispettose dei principi di tempestivita’, inclusione e trasparenza.

la volonta’ politica

La partecipazione richiede una volonta’ politica. Ma la politica locale sta affrontando la crisi di questi decenni chiudendosi in se stessa, ultimo esempio l’elezione su lista unica del primo consiglio della Comunita’ montana allargata a 30 comuni. L’ossessivo appello alla necessita’ di fare fronte compatto contro emergenze e minacce esterne – vere o presunte, e diverse di volta in volta a seconda della convenienza del momento - giustifica sempre piu’ spesso la sostanziale rinuncia alla discussione aperta e al confronto tra idee diverse, l’essenza della dialettica democratica.

Nel corso degli ultimi consigli di Comunita’, le reazioni scomposte agli interventi in dissenso hanno testimoniato, piu’ di tanti discorsi, a quale punto si sia arrivati. I cittadini che vi hanno assistito hanno provato imbarazzo e sorpresa. Non stupisce dunque, che non ci sia stato un seguito di massa alle rivendicazioni contro l’ennesimo, forse definitivo, attacco del governo alle autonomie locali: chi, con la fascia tricolore, manifesta in loro difesa, rifletta sul deserto che ha creato alle proprie spalle.

La richiesta di rispetto di alcune elementari regole a garanzia dell’agibilita’ democratica della piu’ importante istituzione locale, si unisce percio' all'invito a tutti gli eletti affinche’ seguano finalmente la via del confronto dialettico ed aperto alla partecipazione dei cittadini, sola strada praticabile per rivitalizzare l’esangue democrazia delle nostre valli.

Giuseppe Raggi

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