23 marzo 2006

la paura mangia l'anima

Pensieri che mi sono venuti mettendo in fila due notizie del tutto diverse tra loro

1 - Dalle pagine locali de "La Stampa" del 14 marzo, a proposito delle domande per essere inclusi tra i flussi di immigrati ammessi in Italia quest'anno:"la Croce rossa di San Sebastiano Curone ha approntato sedie, coperte e pasti caldi (oltre a fornire assistenza medica a chi ne avesse bisogno): gli extracomunitari erano in fila da ieri pomeriggio e in paese la temperatura arriva anche a 10 gradi sotto zero ... Anche gli abitanti del paese si sono dati da fare preparando del the' ".

"Sansebastianesi brava gente", verrebbe da dire, poi esci e vedi i manifesti rozzi e intolleranti della destra indecente che abbiamo in Italia, manifesti che da mesi sono affissi dappertutto in paese (in modo regolare o meno), ascolti i cori razzisti e fascisti che alcuni (troppi) studenti delle superiori intonano quotidianamente in corriera nel tragitto da Tortona alle loro case, ti ricordi che ci sono voluti diversi giorni perche' qualcuno si decidesse a cancellare le scritte sgrammaticate contro gli immigrati sui muri della Soms e sull'edicola votiva al ponte del Robia'. Forse verso gli stranieri gli atteggiamenti alla "zio Tom" sono il massimo che possa offrire una popolazione spaventata e incarognita dalla crisi.

2 - Sul solito settimanale "Sette giorni" esce una lettera con cui si contesta la richiesta inviata a tutti i comuni dal "Motore azzurro" forzitaliota per sapere in sostanza se gli enti pubblici della zona stipulano polizze con Unipol. Considerazioni critiche in larga parte condivisibili circa questa bizzarra richiesta, pero' scopri che la lettera e' firmata con una formula generica. Se ne desume che i sindaci che l'hanno sottoscritta non vogliono comparire con nome e cognome, neanche fossimo nella Sicilia di Leonardo Sciascia (o forse un po' ci siamo?).Anche qualche mese prima, nel corso di una polemica condotta con lettere ai giornali sul mancato collaudo della seggiovia di Caldirola pochi hanno firmato i loro interventi e anzi, qualcuno espressamente ha lamentato che invece di discuterne in privato si siano rese pubbliche le proprie opinioni.

Morale: non ne verremo mai fuori, la paura nei confronti del diverso o del potere ci freghera' sempre, e la sfogheremo prendendocela con i piu' deboli, lavandoci la coscienza con un po' di carita' e/o di volontariato.

Il titolo di un vecchio film del regista tedesco Fassbinder, un viaggio nella diffidenza, nel riconoscimento della diversita' era: "La paura mangia l’anima".

Nessun commento: