24 marzo 2006

progetti di sviluppo locale e piano regolatore della comunita'

Per chi si ingegna a capire le logiche delle scelte politiche locali e' giocoforza seguire attentamente l'azione della nostra Comunita' montana.
Si pensi da un lato all'entita' dei contributi pubblici che la Comunita' gestisce con il suo bilancio e dall'altro alle importanti competenze che assomma.

Nel sito dell'Ente, sotto il titolo "Iniziative di sviluppo locale " si legge la richiesta formulata dal presidente ai sindaci ed agli assessori perche' enuncino progetti da inserire in una domanda per un "bando regionale sviluppo locale che sembra imminente".
Non e' prevista alcuna forma di discussione preventiva al di fuori dell'ambito istituzionale, ma faro' il possibile per conoscere cosa si proporra' e (utopia) per chiedere che se ne discuta fuori dalla ristretta cerchia degli addetti ai lavori.
Nelle domande per i bandi precedenti sono state infatti inserite iniziative del tutto ignote ai piu' e che considero ancora a dir poco discutibili come il primo progetto di golf nonché (lo scorso anno) l'ulteriore espansione del golf stesso.

A fare simili discorsi si rischia di essere etichettati come"quelli che dicono sempre no".

Il fatto e' che i "si'" dovrebbero essere frutto di almeno un briciolo di discussioni ed analisi per tentare di fare nascere dei processi "veri" di crescita collettiva e di consapevolezza nei residenti/cittadini.

Invece, le discussioni, se qualcuno si prende la briga di sollecitarle - e anche questo avviene di rado - finiscono per essere dei "referendum" su proposte paracadutate dall'alto dal solito pool di professionisti - sempre gli stessi - che sono specializzati nel redigere progetti per conto degli enti locali in vista di possibili contributi pubblici e finiscono per imporre di fatto la loro visione del mondo e dello "sviluppo locale". Almeno su questo aspetto, concordo sul giudizio espresso, sotto il titolo "Gestione della Montagna - Un esempio negativo: Ala di Stura" in una vecchia interrogazione di consiglio regionale (in cui e' menzionata la societa' Chintana, che un simile ruolo ha spesso svolto nelle nostre contrade).

Sempre nel sito, sono pubblicati i bandi per l'incarico di predisporre la variante al PRG.
Sono conscio che l'urbanistica e' "terreno minato", ma anche su questa materia trovo che occorra la massima chiarezza (per esempio, un dubbio: chissa' che, a smentita di categoriche affermazioni sentite a suo tempo, non spunti qualche variante atta a consentire la "valorizzazione edilizia" dei terreni a margine del golf).
In verita', da quanto ho ascoltato all'ultimo consiglio di comunita', la giunta e tutti i consiglieri danno per scontata e legittima la filosofia della "messa a reddito" del territorio.
Per me, ma non solo per me, queste scelte necessitano invece almeno di una qualche condivisione non solo formale da parte dei cittadini.

Penso che adottare punti di vista diversi per riflettere sulla peculiarita' della nostra situazione economica e sociale sia quanto meno un esercizio utile.

Cosi' di seguito inserisco i link ad un convegno interessante, presentato anche sul settimanale "Carta", e ad una scheda di analisi riferita a realta' simili alla nostra.


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