12 gennaio 2007

intervista del presidente Amias


Su Sette Giorni a Tortona di sabato 13 gennaio 2007 appare una lunga intervista al presidente Amias Ennio Negri, che contiene qualche informazione sui temi politico-ambientali locali che cerco di seguire con questo blog.

Dichiara Negri:

Con la partecipazione al 36 per cento di azioni alla Spa Gestione Acqua ci siamo assicurati per 20 anni la gestione del sistema idrico integrato. Nei rapporti con i soci abbiamo, pur nello spirito di leale collaborazione, valorizzato il reale valore di Amias.
Dal 1° gennaio il ramo di azienda collegato al sistema idrico integrato (depurazione, acquedotto Val Borbera, Curone e Spinti e le reti fognarie) e' passato in affitto a Gestione Acqua ... Inoltre tramite contratto di servizio forniremo a Gestione Acque Spa tutto il supporto per la progettazione delle opere e degli impianti. Direi un buon risultato tenuto conto che Amias e' anche socia di riferimento di Idrocons che, dopo la fusione con i laboratori dell'Amag
[non era Amga ?] di Genova si sta avviando a divenire leader di settore a livello nazionale."

Sarebbe stato interessante se nell'intervista si fosse chiarito in quale rapporto questa operazione societaria si ponga rispetto alla notizia di qualche mese fa del “mandato esplorativo” conferito al Consiglio, presieduto da Ennio Negri, dall'Assemblea dei sindaci soci Amias onde verificare la sussistenza delle condizioni per “vendere il 50% delle quote che Amias detiene in Gestione Acqua Spa”, far cassa ed investire per migliorare impianti e servizi.


L'annuncio aveva suscitato allarmi. Ecco cosa scriveva "Il piccolo" del 23.10.2006

E l’acqua...
ALESSANDRIA - «Non si sa piu’ nulla di cosa potra’ accadere sul piano della organizzazione del servizio, di come proseguira’ il processo, di come verra’ strutturato l’Ambito delle acque, del futuro dei lavoratori e delle ricadute per i cittadini. Quale sara’ il servizio del futuro? A quali costi? Con quali garanzie faremo i conti rispetto alla qualita’ delle acque che entrano nelle abitazioni e alla gestione del ciclo integrato delle acque, ovvero della depurazione e del conseguente impatto ambientale»? E’ un fiume in piena Roberto Marengo della Femca Cisl (Federazione energia, moda, chimici e affini) di Alessandria.
Lo e’ perche’ ad almeno una parte delle domande non e’ mai stata data risposta e perche’, sul piano del confronto sindacale, le aziende ex municipalizzate, ma quasi tutte di natura ancora prettamente pubblica, appaiono piu’ diffidenti e difficili di un “padrone” vecchia maniera. E poi Marengo e’ anche arrabbiato perche’ si e’ trovato, a sua insaputa, protagonista di un incontro che era partito con obiettivi ben precisi, ma si e’ svolto, invece, su ben altri binari. Tutto quanto «sulla pelle dei cittadini che utilizzano il servizio acqua». In sintesi, ecco cosa dovrebbe accadere. In base a quanto previsto, negli anni scorsi, da diverse normative, in provincia di Alessandria e’ stato avviato un processo che doveva portare alla costituzione di una societa’ unica per la gestione del servizio idrico. Il tutto deve avvenire sotto la regia dell’Autorita’ d’ambito ottimale (Ato) numero 6 che comprende 147 Comuni della provincia di Alessandria (133) e della provincia di Asti (14 Comuni). In realta’, nell’Alessandrino prendono corpo due realta’ di riferimento: l’Amag di Alessandria e “Gestione Acque” (societa’ controllata da Amias di Novi, Acos di Novi, Asmt di Tortona). Nonostante alcune sollecitazioni dell’Ato6, il processo non si evolve. Anzi. «E’ recente la notizia che Amias sarebbe pronta a vendere fino al 50 per cento delle sue azioni di “Gestione Acqua” Spa, la societa’ che dovrebbe gestire, insieme all’Amag, il “sistema idrico integrato” (acquedotto e depurazione) di tutta la provincia» aggiunge Marengo. Che parla dopo avere avuto un incontro, all’Amias, convocato originariamente per tentare di capire cosa stava succedendo (doveva essere presente Ennio Negri, presidente dell’Amias). Invece... «Negri non si e’ presentato, con le Rsu presenti ho ascoltato, insieme a Dino Bianchi della segreteria provinciale di categoria della Cgil, un’ora e mezza di discussione su problematiche interne di competenza delle rappresentanze sindacali aziendali, mentre di cosa fara’ l’Amias, a chi vendera’ le azioni, di che fine faranno le professionalita’ aziendali non si e’ minimamente parlato». Ma tutto cio’ cosa significa? «Che i cittadini non sapranno cosa succedera’ nel 2007 (anno in cui deve costituirsi il gestore unico del Servizio idrico integrato) e che il processo che doveva gestire il distacco dei lavoratori dalle aziende verso il nuovo gestore unico non e’ andato, finora, a buon fine».
Enrico Sozzetti

Per quanto riguarda i lavoratori, Negri, nell'ultima intervista, afferma "Le procedure sono state avviate nel rispetto delle relazioni sindacali, salvaguardando i posti di lavoro", il che ovviamente ci tranqullizza.

Quanto alle vicende societarie, acquisire informazioni sui soci delle societa' di capitali e' complicato, salvo sostenere i costi abbastanza salati delle visure camerali per esaminare il relativo elenco accluso ai bilanci annuali. Per capire il contesto di cui si discute mi sono limitato a consultare il sito della societa' novese Acos, dove si legge che quest'ultima detiene il 42 per cento di Gestione Acqua Spa (oltre ad una “presenza strategica” in Idrocons), mentre dal sito della tortonese Asmt si apprende che anch'essa ha parte in Gestione Acqua Spa (la residua quota del 22 per cento ?).

Mi domando cosi' se il modo con cui Negri sostiene (la ripetizione e' sua) di aver "valorizzato il reale valore di Amias" prevede ancora l'ipotesi della (futura) cessione di quote in Gestione Acqua, o invece l'operazione societaria consistente nell'affitto di ramo d'azienda con gli eventuali flussi finanziari che ne derivino fara' venir meno la prevista cessione e comunque avra' l'effetto di addossare sulle spalle di Gestione Acque (o di APSE, il nuovo gestore unico di cui Gestione Acque detiene il 50 per cento) l'onere degli investimenti (vendendo azioni di Gestione Acque, indirettamente Amias contribuirebbe in misura minore agli investimenti stessi effettuati dalla sua partecipata). Sono illazioni e ragionamenti contorti ma purtroppo le informazioni circolano con il contagocce.

Resta una considerazione di fondo: si applicano sia il linguaggio che le logiche delle societa' commerciali alla gestione di un bene pubblico. A mio parere occorre contrastare queste logiche, e ben venga a tale scopo la legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico.

Noto infine che Negri non trascura di rammentare l'esistenza del progetto-invasi, con queste parole:

"Amias ha effettuato nel 2006 uno studio accurato del territorio ed oggi e' pronta a realizzare un sistema per il risparmio e l'accumulo dell'acqua attraverso la costituzione di riserve che consentiranno un approvvigionamento durante le emergenze estive e di sostenere le risorse agricole e paesaggistiche dei territori delle Comunita' Montane".

Accurata la scelta degli aggettivi (se si e' “pronti” si attende forse qualcuno che dia il “via”, possibilmente dopo aver messo la necessaria benzina).

Nessun commento: