17 gennaio 2009

a Lerma e Belforte l'acqua resterà pubblica

Se ci si crede, la battaglia per l'acqua pubblica, per la quale in provincia abbiamo raccolto 4.000 firme, si può vincere.

Da Il Secolo XIX Basso Piemonte - del 17 gennaio 2009

Contratto fino al 2022: i due Comuni dell’Ovadese, Lerma e Belforte, hanno ottenuto la deroga per poter gestire in autonomia gli acquedotti

La lunga “guerra” dell’acqua è stata vinta. Fino al 2022 Belforte e Lerma (14 anni poi è rinnovabile) potranno continuare a gestire in autonomia, con i conseguenti e notevoli vantaggi economici, organizzativi e tecnici, i propri acquedotti. La passione, l’impegno e la volontà di riuscire hanno convinto l’A.ato 6 “Alessandrino” (associazione degli Enti Locali per l’organizzazione del Servizio Idrico Integrato), a concedere in deroga ai due Comuni dell’Ovadese, la possibilità di continuare un servizio autonomo così importante come la fornitura idrico potabile e lo smaltimnto dei reflui, previa loro depurazione. La deroga è stata possibile in base all’ex articolo 148, comma 5 del decreto legislativo ambientale 152/06 e sue successive modifiche. L’impegno è regolato da una convenzione per la gestione del SII (servizio idrico integrato), approvata nell’ambito dell’apposita conferenza provinciale dell’A.ato 6 e resa subito operativa. La convenzione è stata siglata con la “Comuni Riuniti Belforte Monferrato Srl” la società pubblica di cui fanno parte appunto i due comuni di Belforte (ideatore) e Lerma.

«Questa conclusione positiva - spiega il sindaco di Belforte Franco Ravera anche a nome del sindaco di Lerma Massimo Arata - ci permette di risolvere definitivamente un problema che ci aveva impegnati a difendere la nostra richiesta di autonomia operativa. L’autonomia ci consente risparmi notevoli, scelte gestionali positive, fornitura di acqua sorgiva alla popolazione, minori costi del servizio idrico e della depurazione. Per questa conclusione positiva dobbiamo ringraziare in particolare il presidente dell’A.ato 6, Massimo Brina, il direttore, Renzo Tamburelli, ed il presidente della Provincia Paolo Filippi che hanno compreso la nostra giustificata richiesta per la concessione dell’autonomia gestionale».

Belforte ad esempio gestisce un acquedotto che ha tre sotto gestioni operative: quella principale con acqua di sorgente per la popolazione; una per fornire acqua proveniente da pozzi d’alveo nello Stura e vasche separate all’area industriale e il centro commerciale Bennet, infine la terza per il servizio idrico potabile delle aree di servizio e Autogrill Stura est e ovest sulla A26.

La convenzione per la gestione integrata prevede anche un programma di investimenti per il miglioramento ed il potenziamento del servizio, sia quello idrico potabile come quello integrato relativo allo smaltimento e depurazione dei reflui. Non a caso, in questi anni di “animazione” per ottenere questo diritto a gestire in proprio il servizio, il Comune di Belforte ad esempio, nell’ambito della “Società Comuni Riuniti” ha operato con nuovi interventi in materia di impianti, raddoppio vasche di contenimento, apparecchiature, automatismi sofisticati di controllo, raddoppio del depuratore per le acque reflue. Tutta la gestione viene seguita direttamente e giornalmente dal Sindaco Franco Ravera e dal vice sindaco Gian Carlo Ravera. Un risparmio anche in questo senso

Bruno Mattana

1 commento:

Anonimo ha detto...

questo articolo ci insegna che se abbiamo amministratori che lavorano con serieta' e con impegno, e' ancora possibile avere servizi buoni e spese sociali contenute. grazie