Sempre da "Il Piccolo" di mercoledì 7 gennaio 2009
Gestione acqua sempre in stallo
ALESSANDRIA - È proprio il caso di dire che le acque sono agitate. Nel caso specifico, quelle che deve gestire l'A.ato6 (Autorità d'ambito territoriale ottimale dell'Alessandrino) che è ancora ben lontana dall'approvazione dello schema di convenzione che la stessa Autorità deve stipulare con i due gestori presenti sul territorio dell'A.ato6, ovvero Amag Spa (Alessandrino, Acquese e Langa Astigiana) e Gestione Acqua Spa (Novese e Tortonese) per disciplinare la gestione del servizio idrico integrato. La Conferenza dell'A.ato6, dopo mesi di lunghe trattative e limature del testo, non è però riuscita ad arrivare a un risultato positivo, tanto che (i lavori si sono svolti a novembre) al
momento di votare ha registrato solo il 54 per cento dei consensi sulla bozza messa a punto quando era invece necessario il minimo del 66 per cento delle quote rappresentate. «Lo schema di convenzione - spiegano all'Autorità d'ambito - si è reso necessario dopo la scelta di Amag di recedere da Apse Spa, la società costituita dai due gestori (Amag e Gestione Acque) che doveva svolgere il servizio nella qualità di gestore unico». La situazione, dopo il voto di novembre, è ancora ferma: «Con la ripresa dell'attività, stabiliremo come procedere sul piano strettamente giuridico» afferma Massimo Brina, presidente dell'Autorità.
Ma anche l'acqua ha evidentemente un colore politico, visto che il Partito Democratico alessandrino scrive (l'analisi si trova sul sito www.pdalessandria.net): «Il sindaco di Alessandria, Fabbio ha delegato a rappresentare i Comuni dell'area di Alessandria in conferenza, in sostituzione del rappresentante eletto dall'assemblea dei sindaci del circondario di Alessandria (Luciano Vandone assente per impedimento), il presidente dell'Amag, Lorenzo Repetto ovvero il legale rappresentante di un soggetto che è controllato dall'A.ato6 alessandrino in quanto gestore del servizio idrico integrato di una grande parte del territorio dell'A.ato6».
Cosa vuole dire tutto questo per i cittadini? Che i veti incrociati della politica non guardano certo all'interesse collettivo. E che le divisioni fra centrodestra e centrosinistra non conoscono confini. Nemmeno in un organismo dalle caratteristiche un po' incerte e sicuramente nato per mediare fra mille esigenze, come l'Autorità d'ambito per le acque. Nell'Ato 6 sono compresi 134 Comuni della provincia di Alessandria e 14 della provincia di Asti. Ricordiamo che l'organizzazione del Servizio Idrico Integrato nel Piemonte prevede che le funzioni di governo, organizzazione e controllo, in ciascun Ambito territoriale ottimale (Ato), siano svolte in modo associato dagli enti locali proprio tramite l'Autorità d'Ambito. Il nuovo assetto prevede una netta distinzione tra il livello di governo dell'Ambito (costituito dagli enti locali) e il gestore, indipendentemente dalla forma e natura di quest'ultimo (pubblico o privato). Tutto questo significa, sul piano economico, un business significativo. Che fa sempre gola alla politica.
E.SO.
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