06 settembre 2010

rinnovabili: in arrivo le linee guida nazionali

La Conferenza unificata Stato - Regioni lo scorso 9 luglio ha approvato le Linee Guida Nazionali per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Non appena tali Linee Guida saranno rese esecutive, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ogni Regione "potrà" (non "dovrà") provvedere all'individuazione delle aree da escludere dalla possibilità di installazioni di impianti eolici.

L'esame della bozza del documento conferma quali siano i punti critici del progetto di mega parco eolico sui nostri crinali.

Così all' Allegato 3 : "Criteri per l'individuazione di aree non idonee" si legge che "le Regioni possono procedere ad indicare come aree e siti non idonei ... le aree incluse nella Rete Natura 2000 designate in base alla Direttiva 92/43/CEE (Siti di importanza Comunitaria) ed alla Direttiva 79/409/CEE (Zone di Protezione Speciale); ... le aree non comprese in quelle di cui ai punti precedenti ma che svolgono funzioni determinanti per la conservazione della biodiversità (fasce di rispetto o aree contigue delle aree naturali protette ... aree di riproduzione, alimentazione e transito di specie faunistiche protette; aree in cui è accertata la presenza di specie animali e vegetali soggette a tutela dalle Convenzioni internazionali (Berna, Bonn, Parigi, Washington,Barcellona) e dalle Direttive comunitarie (79/409/CEE e 92/43/CEE),specie rare, endemiche, vulnerabili, a rischio di estinzione; le aree agricole interessate da produzioni agricolo-alimentari di qualità (produzioni biologiche, produzioni D.O.P., I.G.P., S.T.G., D.O.C., D.O.C.G., produzioni tradizionali) ; le aree caratterizzate da situazioni di dissesto e/o rischio idrogeologico perimetrate nei Piani di Assetto Idrogeologico (P.A.I.) adottati dalle competenti Autorità di Bacino ai sensi del D.L. 180/98 e s.m.i.

Quanto alle strade di arroccamento, si legge all'Allegato 4: "Impianti eolico: elementi per il corretto inserimento nel paesaggio e sul territorio"
" Nel caso in cui l’impianto sia progettato in un’area con rete viaria scarsa o inesistente, oppure la conformazione orografica presenti forti acclività, devono essere valute e ponderate le diverse opzioni per la realizzazione di nuove strade o l’adeguamento di quelle esistenti al passaggio degli automezzi di trasporto. Andrà valutata con attenzione l’ubicazione delle torri in prossimità di aree caratterizzate da situazioni di dissesto e/o rischio idrogeologico perimetrate nei Piani di Assetto Idrogeologico (P.A.I.) elaborati dalle competenti Autorità di Bacino ai sensi della legge 183/1989 e successive modificazioni. Andranno valutate le modalità di ubicazione degli impianti e delle opere connesse, in prossimità di compluvi e torrenti montani e nei pressi di morfostrutture carsiche quali doline e inghiottitoi ... deve essere posta attenzione alla stabilità dei pendii evitando pendenze in cui si possono innescare fenomeni di erosione. Nel caso di pendenze superiori al 20% si dovrà dimostrare che la realizzazione di impianti eolici non produrrà ulteriori processi di erosione e fenomeni di dissesto idrogeologico".

1 commento:

Anonimo ha detto...

mi è giunta voce che il piano eolico sia ormai stato abbandonato...