13 novembre 2010

impianto eolico industriale, ne scrive Martinelli

In una lunga lettera a Sette Giorni l'opinione del primo presidente della Comunità Montana Curone Grue Ossona.






Sette Giorni a Tortona, sabato 13 novembre 2010 pagina 15

Eolico: occasione da non perdere

Caro direttore, accetto volentieri di disquisire sul problema dell,eolico.
Lo sfruttamento dei crinali delle nostre montagne, per creare un grande parco eolico è ormai un processo non solo in avanzata fase di progettazione, ma di realizzazione.
Ho letto recentemente sul tuo giornale che alcuni cittadini, originari delle nostre valli, lamentano che il più grande e possibile investimento nella zona non sia mai stato dibattuto a livello locale: questo non è assolutamente vero perché sono anni ormai che le due ex comunità montane ora riunite nell'unica comunità montana "Terre del Giarolo", dibattono del problema nelle loro sedi istituzionali e anche in pubbliche assemblee aperte a tutti i cittadini.
Così pure dicasi dei consigli comunali interessati direttamente dagli impianti. Devo aggiungere che nelle varie assemblee i rappresentanti locali dei partiti politici, si sono più volte confrontati dichiarandosi sostanzialmente favorevoli all'impianto, col verificarsi di determinate condizioni. Diverso il discorso dei rappresentanti di partiti a livello regionale e romano: è vero che questi si vedono poco, che conoscono poco i nostri problemi e che quando legiferano per la montagna più che guai non combinano e tutto questo per ridurre, si dice, i costi della politica!!! Dico solo che nella stragrande maggioranza i rappresentanti locali dei comuni e della comunità montana, rinunciano al loro gettone di presenza. E' vergognoso quindi parlare della riduzione dei costi della politica nelle nostre valli: stimo che il costo di uno dei circa mille parlamentari sia di gran lunga superiore a tutte le spese sostenute per governare i nostri enti locali.
La montagna depredata di tutte le risorse endogene deve ora decidere in piena autonomia se la costruzione del parco eolico è una opportunità irripetibile o è un'operazione che porterà pochi benefici e ulteriori problemi per i residenti. E' evidente che la messa in opera delle strutture per sfruttare il vento, qualche danno al paesaggio lo porterà, poiché i crinali assumeranno un'altra fisionomia e perché i lavori stessi se non eseguiti con la massima cautela potrebbero creare problemi sul fronte idrogeologico: così ragionano coloro che da sempre affermano che la montagna è un bene di tutti. Ma la montagna senza risorse come può vivere? E quali danni avremo a valle se la montagna subirà un ulteriore processo di abbandono e di desertificazione?
Nell'ultimo numero del tuo giornale si sono affrontate due tesi: quella di un rappresentante della giunta della comunità montana favorevole alla costruzione del parco senza riserve in quanto portatore di risorse da impegnare a livello locale per migliorare i servizi e costruire strutture che consentano la permanenza anche dei pochi giovani rimasti. Sono invece diverse le considerazioni di due professionisti, per la verità non residenti in zona montana, più velatamente contrari alla costruzione del grande parco in quanto ritengono che la principale risorsa delle valli è da ricercare nella potenzialità del paesaggio, dell'enogastronomia, nello sfruttamento delle risorse forestali al momento sotto utilizzate (per la produzione di biomasse) e quindi il suggerimento è quello di limitare il numero delle pale per realizzare un impatto minimo sull'ambiente naturale e sul paesaggio.
Le opinioni dei cittadini quindi, quando espresse in buona fede e senza demagogie, sono sempre bene accette anche se la valutazione finale per l'offerta di una grande opportunità che in prospettiva potrebbe risolvere molti dei numerosi e annosi problemi di chi vive in montagna è per il sottoscritto un'occasione da non perdere!
Il rapporto costi-benefici è assolutamente positivo con tutte le cautele che il problema include. D'altronde l'indifferenza o l'inerzia nell'affrontare il problema può solo in prospettiva portarci ad una situazione paradossale: trovarci installate le pale senza alcun ritorno per i residenti.
Detto questo la comunità montana ed i comuni interessati si trovano sul tavolo le richieste di due società interessate a realizzare il parco eolico. Si tratta della Equipe Group di Bergamo e dell'Enel insieme allo studio torinese GF Uno S.p.A. e a una società costituita dalle fondazioni bancarie di Alessandria, Torino, Asti e Fossano, la Concilium che in sostanza propongono la realizzazione del parco eolico con la messa in opera con una serie di turbine da 3 Mw o maggiore ed in numero variante da 40 a 50. Entrambe le società riconoscono per il territorio ospitante una royalty sul ricavato annuo lordo: del 6,50 per cento la prima e del 9 per cento la seconda. Inoltre il gruppo Enel si dichiara disponibile, alla firma della convenzione che concede l'esclusività dei diritti necessari per la realizzazione dell'opera, a versare la somma di un milione di euro all'anno a fondo perduto per il periodo necessario all'avvio della produzione di energia proveniente dal parco.
Questa è sicuramente una proposta allettante tutta da verificare ma che in questo periodo di vacche magre potrebbe risolvere già alcuni problemi delle nostre valli.
Certamente le proposte o meglio i progetti andranno valutati non solo per l'aspetto economico ma per tutte le problematiche che l'impianto comporterà: gli aspetti geologici, le modalità di costruzione, gli accessi ai siti, la rumorosità dell'impianto, il trasporto dell'energia a valle e i benefici immediati per la popolazione residente. La cabina di regia costituita dalla comunità montana e dai sindaci di Fabbrica, Montacuto, Cabella, Albera e Cantalupo sta esaminando queste offerte e pare che non tutti siano allineati nell'adottare una comune strategia.
Per questo chiederò al più presto la convocazione di un apposito consiglio della comunità montana con la presenza dei Sindaci interessati per capire e approfondire sia le certezze che verranno garantite in termini economici, sia le perplessità per i lavori necessari alla costruzione del parco.
E' un'occasione che deve essere affrontata con il consenso di tutte le amministrazioni locali e quindi ciò significa della stragrande maggioranza dei cittadini, perché il territorio tragga dall'iniziativa le risorse per rilanciarsi o al contrario se non si trovano le garanzie necessarie, rinunciare al progetto.
Si dovrà anche definire il quadro delle ripartizione delle risorse e mi auguro senza innalzare sciocche richieste campanilistiche tenendo conto che le famiglie che vivono in montagna sopportano costi aggiuntivi per la vita quotidiana: vedi scuola, sanità, trasporti, rifiuti ecc. ecc. Quindi vi è la speranza che si possa destinare una quota delle risorse al bisogno immediato dei residenti. Penso a quanti anziani che vivono nelle nostre valli per i quali faticosamente la comunità montana ha tentato da alcuni anni di facilitare il loro trasporto, soprattutto per i problemi di salute nei centri di cura, con i propri volontari coordinati dall' Auser e che la Regione ha escluso dall'elenco dei beneficiari con motivazioni superficiali.
Questa sarebbe l'occasione per dimostrare la nostra volontà e la nostra indipendenza di fronte ai grandi problemi del tutto ignorati da chi ci rappresenta negli organismi a livello sovra comunale.
Geom. Giuseppe Martinelli
consigliere Comunità Montana Terre del Giarolo

1 commento:

Anonimo ha detto...

però ti sei perso lo scambio di battute fra comuni della Val Borbera e comunità montana...