20 novembre 2010

una replica ben argomentata

In risposta a Martinelli, su Sette Giorni del 20 novembre, da leggere tutta con attenzione


Sette Giorni a Tortona – sabato 20 novembre 2010 – pagina 17

Eolico: occasione da non perdere o da lasciar perdere ?

Ci sentiamo in dovere di intervenire nuovamente sul tema del parco eolico, in risposta ad alcune delle affermazioni contenute nell'intervento intitolato "Eolico: occasione da non perdere", firmato dal geom. Martinelli, consigliere della Comunità Montana Terre del Giarolo, apparso su questo settimanale nel numero del 13 Novembre.
Per le considerazioni sull'argomento del parco eolico, già pubblicate su questo settimanale a nostra firma, rimandiamo, senza ripeterci, al numero di Sette Giorni del 6 novembre 2010, consultabile anche dalla homepage del giornale www. settegiorniatortona.it, seguendo nella sezione Dal tortonese il percorso 6 novembre/Alcune considerazioni sull'eolico. Il consigliere geom. Martinelli afferma nell'incipit del suo intervento che: “lo sfruttamento dei crinali delle nostre montagne, per creare un grande parco eolico è ormai un processo non solo in avanzata fase di progettazione, ma di realizzazione".
L'affermazione è palesemente scorretta.
Deve essere chiaro che la prospettata fase di "realizzazione", ovvero l'avvio dei lavori di costruzione del parco eolico, così caldamente invocato dal membro del consiglio della Comunità Montana, è ad oggi una lontana prospettiva. Il progetto relativo al parco eolico, attualmente depositato il Provincia ed al vaglio delle amministrazioni locali e della pubblica opinione, deve ancora superare il doveroso iter autorizzativo, necessario per la sua realizzabilità e cantierizzazione. Invitiamo quindi gli eventuali futuri interventi sul giornale, relativi al parco eolico, a non riferirsi allo stesso, in modo ingiustificato e scorretto come ad un'opera già autorizzata ed in piena fase costruttiva. E' evidente l'intento di questo atteggiamento di rafforzare la presa e la credibilità di fronte all'opinione pubblica del prospettato parco eolico. Al contrario è doveroso, al momento, fare riferimento al parco eolico come ad un'opera su cui è aperto il dibattito per la sua realizzazione. A tale riguardo ricordiamo che il progetto a cura di Equipe Group è stato depositato, in data 19 ottobre 2010, presso la Provincia di Alessandria, per il rilascio del parere di compatibilità ambientale, tutt'altro che scontato. Facciamo infatti presente che è la Provincia di Alessandria (e non la Comunità Montana), che, per delega dalla Regione, può autorizzare l'avvio dei lavori per la costruzione delle pale eoliche.
Cogliamo l'occasione per segnalare ai lettori che una copia del progetto e dello studio di impatto ambientale sono disponibili per la libera consultazione sino al 17/12/2010 presso la Provincia di Alessandria, Ufficio Deposito Progetti, Via Galimberti, 2. Un'interessante sintesi non tecnica del progetto di Equipe Group è inoltre liberamente e gratuitamente consultabile e scaricabile all'indirizzo web www. provincia.alessandria.it.
Un altro stralcio dell'intervento del geom. Martinelli è il seguente: "Sono invece diverse le considerazioni di due professionisti, per la verità non residenti in zona montana, più velatamente contrari alla costruzione del grande parco [...]".
Prendiamo atto con grande sorpresa ed incredulità, che il geom. Martinelli lascia sottilmente trasparire il desiderio di svilire e svalutare le opinioni dei non residenti in zona montana, mettendo di conseguenza le loro considerazioni su un piano distinto ed "inferiore" rispetto a quelle espresse dai residenti. Questa affermazione ci pare sinceramente frutto di un pensiero inaccettabile, che contiene in nuce i germi di una discriminazione (se non un razzismo) di tipo intellettuale a base territoriale. L'affermazione con le sue implicazioni è ancora più sorprendente se a sostenerla è nientemeno che un amministratore.
Ricordiamo, nel caso ce ne fosse bisogno, che la Carta Costituzionale ltaliana sancisce i principi della libertà di manifestare la propria opinione e dell'uguaglianza dei cittadini. A nessuno può quindi essere consentito di tentare di screditare l'opinione dell'interlocutore in base ai dati anagrafici di quest'ultimo.
Segnaliamo che ogni seria riflessione dovrebbe essere considerata come un prezioso contributo a qualsiasi dibattito. Qualunque ne sia l'autore e qualunque sia l'appartenenza etnica religiosa e politica dello stesso. La visione del geom. Martinelli appare pertanto in ritardo sull'epoca moderna di alcuni secoli, ancorata ad un'Italia ancora spezzettata in Ducati e Marchesati. Antiteticamente a tale ottica si pone la realtà moderna, con una società dove le informazioni, i contenuti e le idee vengono condivisi da ogni parte del globo in tempo reale sulla Rete, con una velocità ed una rapidità che mette rapidamente fuori gioco chi non è in grado di,adeguarsi.
Facciamo infine presente al geom. Martinelli che Andrea Mogni può fregiarsi del titolo di residente in zona montana.
Un'altra affermazione del geom. Martinelli è la seguente: “E' evidente che la messa in opera delle strutture per sfruttare il vento, qualche danno al paesaggio lo porterà, poiché' i crinali assumeranno un'altra fisionomia e perché i lavori stessi se non eseguiti con la massima cautela potrebbero creare dei problemi sul fronte idrogeologico". E' necessario sgombrare il campo da ogni tipo di ambiguità, imprecisione e soprattutto dal qualunquismo strabordante di questa frase.
La realizzazione del parco eolico, così come proposto, comporterebbe un danno ambientale e paesaggistico di tipo complesso, su cui vale certamente la pena riflettere qualche istante.
Il danno ambientale e paesaggistico prodotto dalle pale sarà percepibile sostanzialmente con due modalità differenti: da media e lunga distanza, relativamente a ogni punto di osservazione da cui risulta visibile il crinale Giarolo - Chiappo, che si ricorda essere il crinale più facilmente individuabile dell'Appennino Ligure-Piemontese, visibile da buona parte dell'Alessandrino, dalla pianura lombarda, dal pavese montano e dalla Liguria occidentale.
Il posizionamento delle pale eoliche, alte complessivamente circa 130 metri, modificherà quindi sensibilmente la percezione paesaggistica dei monti dalla distanza. Pare che sia questo il tipo di danno paesaggistico cui intendesse riferirsi nello specifico il geom. Martinelli.
Dai punti di installazione delle pale eoliche sui crinali e dalle immediate vicinanze. Da tali punti si avrà percezione sia del danno meramente paesaggistico prodotto dall'installazione delle pale su uno dei crinali di maggior rilievo naturalistico dell'intero Appennino, sia del danno ambientale prodotto per motivi diretti e indiretti dalla realizzazione delle pale. Ci riferiamo alla realizzazione delle piste e delle piazze per mezzi pesanti, da localizzarsi sui crinali, per il trasporto dei materiali e per la realizzazione delle pale eoliche. Tali interventi richiederanno necessariamente sbancamenti e movimenti consistenti di materiali sui crinali di montagna interessati dall'intervento, nonché la parziale cementificazione delle superfici suddette.
Verosimilmente, in sede di realizzazione dei lavori, sarà necessario un vero e proprio spianamento di buona parte dei crinali sui quali sono previste le pale, con variazione dell'attuale morfologia, percepibile solo sul posto o dalle sue immediate vicinanze e non da medio-lunga distanza. Le
auspicabili misure compensative e di ripristino dei luoghi, poco o nulla potranno fare relativamente ad una situazione irrimediabilmente compromessa dal punto di vista naturalistico ed ambientale. Questo tipo di danno ci sembra ben più grave, lesivo e compromissorio nei confronti dell'ambiente naturale rispetto a quello unicamente paesaggistico, percepibile da distanza, rilevato nell'intervento del geom. Martinelli.
Rileviamo che I'ambiente montano di cresta che dal Giarolo giunge fino all'Ebro, con le pendici e le creste, è un unicum ambientale e paesaggistico, e non è, dal punto di vista scientifico, come sostenuto dal geom. Martinelli, endogeno ad alcuna area geografica, né ad alcun ente amministrativo particolare, sia esso Comune, Comunità Montana, Provincia, Regione o quant'altro.
Ribadiamo che le pale eoliche dovrebbero essere limitate, sia in numero che in potenzialità unitaria, rispetto al progetto di Equipe Group, per motivi eminentemente paesaggistici ed ambientali.
In tal senso consideriamo che:
La collocazione delle pale eoliche sui crinali che dal monte Giarolo si dirigono verso Giarolo paese, Pallavicino e la pineta di Caldirola, è un'ipotesi a nostro avviso assolutamente da rigettare, a causa dell'elevatissimo impatto ambientale e paesaggistico dell'intervento;
La collocazione delle pale eoliche sui due crinali che partono dal monte Cosfrone e che scendono verso la val Borbera, risulta essere una collocazione più accettabile, in quanto le pale eoliche sarebbero molto meno visibili, producendo quindi un impatto ambientale di gran lunga inferiore rispetto a quanto sopra.
Poco più avanti si legge nell'intervento del geom. Martinelli: "Ma la montagna senza risorse come può vivere?".
Notiamo dai precisi riferimenti economici presenti nell'intervento del geom. Martinelli, che le entrate prodotte dalla realizzazione del parco eolico (pagate dai proponenti l'intervento con l'energia prodotta) sarebbero cospicue. Crediamo pertanto che debba necessariamente far parte del dibattito circa il parco eolico, da parte degli enti locali interessati alla problematica, l'indicazione circa la destinazione, Ia suddivisione e il tipo di utilizzo dei proventi elargiti dai costruttori. Martinelli cita, in ordine sparso, possibili finalità di utilizzo dei fondi come l'assistenza agli anziani, le spese della politica locale, etc. L'assessore Marini, nel numero di Sette Giorni del 6 novembre, aveva fatto particolare riferimento ai problemi dei trasporti e della viabilità.
Ci pare che le idee siano diverse e variegate, nonostante la linea politica di realizzazione del parco eolico, sia individuabile.
Temiamo che si possa incorrere nel rischio di lasciarsi abbagliare dallo scintillio dei facili introiti derivanti dalla realizzazione dell'eolico. Ci pare quindi sia doveroso, da parte degli amministratori, rispondere a questi semplici quesiti:
- quale sarà il reale impatto del parco eolico come proposto, quando ultimato, sull'ambiente montano, sul patrimonio naturalistico e sul paesaggio?
- quale sarà il reale impatto del parco eolico sull'economia rurale, sull'agriturismo e sul turismo in generale? E' sicuro che l'attività turistica ed agrituristica, non possa essere gravemente, ed in modo irrecuperabile, danneggiata a causa della rcalizzazione del parco eolico?
- quale sarà la ripartizione degli introiti tra le singole amministrazioni e quali opere, interventi o spese correnti potranno essere sostenute con gli introiti derivanti dal parco eolico?
- quali e quanti risvolti positivi diretti avrà la realizzazione del parco eolico per i cittadini in termini di servizi aggiuntivi e migliorativi? Quali tra i residenti avranno accesso a tali servizi? Solo dopo aver risposto in modo completo, esaustivo e coerente ai sopra esposti quesiti, si potrà concludere se l'eolico è un'occasione da non perdere, da lasciar perdere o da rimeditare, valutare e magari realizzare, riducendone l'impatto sull'ambiente e sul paesaggio.
Ing. Giorgio Cremonte
Ing. Andrea Mogni

1 commento:

Anonimo ha detto...

sembra una buona risposta. Sensata e che non preclude in senso generale all'eolico, ma all'eolico indiscriminato