16 giugno 2006

profondo nord

Qualche mese fa ho scritto un post sul razzismo e la paura citando esempi in chiave "locale".

Ieri su "il manifesto" c'era un'inchiesta di Loris Campetti dal "profondo nord" bresciano sulla condizione del lavoro dipendente in aree marginali.
Se pensiamo ai grandi capannoni della "logistica" e ai centri commerciali sparsi nella periferia di Tortona, agli occupati nell'edilizia, insomma, al tipo di lavoro frammentato e precario che i piu' ormai svolgono anche nelle poche fabbriche rimaste, abbiamo una fotografia che puo' cogliere aspetti importanti della realta' della nostra val Curone. Certo, la questione e' piu' complessa: la popolazione attiva e' composta anche da una piccola quota di occupati nel terziario cosiddetto "avanzato", magari pendolari, che sono relativamente meno vulnerabili, ed e' in ogni caso una minoranza rispetto agli anziani pensionati.

Sul "che fare" dovrebbe aprirsi un dibattito.
L'unica certezza e' che la classe politica locale, che quale sua massima espressione ha i cosiddetti "re delle preferenze", e' del tutto inadeguata a questo compito

Riporto dall'inchiesta le parole di un sindacalista.

"In questa valle la sinistra non e' mai stata maggioritaria, ai tempi che furono spadroneggiava la Dc ... Oggi ... al posto della vecchia Dc che era un coacervo di interessi e culture ma in cui trovava posto anche la categoria della solidarieta' - impazzano quelli che parlano alla pancia della «gente»: il populismo eversivo «del Berlusca». E crescono i muri leghisti contro gli immigrati ...

E' troppo facile dare la colpa a chi non ha, o non ha piu', perche' la sinistra s'e' liquefatta ed e' scomparsa dal territorio, una cultura politica e nel deserto se la prende non con chi lo sfrutta, ma con il senegalese ...
Fa incazzare, ma non fa piu' scandalo da queste parti che i lavoratori dipendenti, magari pendolari ... votino «per chi glie la mette in quel posto». I pendolari ... partono dal paese di notte e tornano a casa di notte ... in passato ... discutevano tra loro mentre oggi ... la grande fabbrica non c'e' piu', si e' frammentata e ognuno e' solo con se stesso; quando tornano a casa sono ancor piu' soli ...
Qualcuno diceva che l'unica cosa che bisogna temere e' la paura ...
Gli operai ... subiscono l'egemonia dei padroncini, che a loro volta sono schiacciati dai padroni piu' grossi ... Dentro una deriva culturale, con un crollo persino della scolarizzazione nelle aree sociali piu' esposte, si insinua il berlusconismo, l'idea che puoi farcela da solo mettendo i piedi sulla testa di chi ti sta vicino, alzando muri e steccati ... Cresce il lavoro nero e sommerso a volte addirittura con la soddisfazione di chi viene sfruttato senza contributi; cosi', dice, non ci devo pagare le tasse ...

Nessun commento: