Rispetto ad una questione di cui mi ero gia' occupato, segnalo una notizia importante (e preoccupante) pubblicata con precisione da "Sette Giorni a Tortona" e successivamente rilanciata da "La Stampa".
Sette Giorni a Tortona sabato 9 settembre 2006 pagina 10
L'Amias pronta a cedere parte delle quote di "Gestione Acqua"
Amias e’ pronta a vendere fino al 50 per cento delle sue azioni di Gestione Acqua spa, la societa’, in comproprieta’ con Amga di Genova ed Acos di Novi che gestisce, assieme ad Amag di Alessandria il "sistema idrico integrato" (acquedotto e depurazione) di tutta la provincia. L'autorizzazione a verificare se vi sono le condizioni per giungere alla vendita e’ stata data al consiglio d'amministrazione, presieduto da Ennio Negri, dall'assemblea dei sindaci appositamente convocata mercoledi’ pomeriggio.
Potrebbe essere un passo epocale, di grande importanza.
Comprendiamo che la materia e’ ostica per quasi tutti, tranne per pochi che la frequentano quotidianamente, ma proviamo a districarci.
L'ambito territoriale ottimale che gestisce appunto il sistema idrico provinciale e’ composto da due grandi realta’: l'Amag di Alessandria e la "Gestione Acqua", al cui interno, appunto, con varie quote vi sono l'Acos di Novi (in maggioranza relativa) l'Amias e l'Amga genovese che piano piano sta colonizzando tutto il settore dei servizi primari (acqua, gas, rifiuti).
Il piano d'ambito da poco approvato pero’ prevede investimenti per centinaia di milioni di euro nel corso di una decina di anni, impossibile da sostenersi per Amias, non certo supercapitalizzata e che - di contro - pare vanti crediti per circa 600 mila euro nei confronti dei comuni soci in arretrato con i pagamenti. Da qui l'idea di fare cassa, di mantenere comunque una quota significativa all'interno della societa’, e di "mettere allo scoperto" definitivamente l'Amga che, essendo ormai socia in tutte le societa’ piu’ importanti di servizi, di fatto riesce ad orientare le scelte economiche ed imprenditoriali.
"Per ora chiedo un mandato esplorativo - ha detto il presidente Negri - e nulla di piu’, con l'impegno di relazionare i sindaci sia informalmente che formalmente prima di prendere qualsiasi decisione.
E' chiaro che in tutto questo dovremo pensare a tutelare il patrimonio della societa’, che e’ poi il patrimonio dei vari comuni e, quindi, dei cittadini che lo hanno pagato, predisponendo una societa’ ad hoc".
Il dibattito, nel quale e’ intervenuto il vicesindaco Cortesi a nome di Tortona, dando la sua approvazione al mandato e ricordando pero’ che e’ "necessario rivedere urgentemente il piano d'ambito, eccessivo, e che occorre valutare bene la consistenza della cessione delle quote" e’ stato tutto positivamente improntato verso il mandato esplorativo, che e’ stato approvato all’unanimita’.
La Stampa (Del 10/9/2006 Sezione: Alessandria Pag. 38)
Assemblea dei soci Amias
Sara’ offerto in vendita il 50% delle quote della spa Gestione Acqua
L'assemblea dei soci Amias vuole vendere il 50% delle quote che detiene in Gestione Acqua spa e investire per migliorare impianti e servizi. Cio’ consentira’ a Gestione Acqua di assumere un ruolo operativo e di coordinamento nel portare a regime il servizio idrico integrato. L'assemblea dei sindaci ha dato mandato al cda dell'Amias, presieduto da Ennio Negri, di accertare la sussistenza delle condizioni per vendere. «Il piano d'ambito - dice Negri - prevede investimenti per centinaia di milioni di euro. Investimenti insostenibili nelle condizioni attuali, anche perche’ ad Amias la tariffa non riconosce una redditivita’ adeguata. Bisognera’ trovare delle soluzioni».
m. t. m.
Ps – Su “Panorama di Tortona” del 13 settembre, un virgolettato chiarisce la filosofia, che non condivido, della gestione dell’acqua in ambito locale:
" L'obiettivo finale rimane sempre lo stesso - assicura Ennio Negri - garantire i cittadini nell'utilizzo di un bene fondamentale: l'acqua e l'ambiente. Tutelando il patrimonio dell'Amias.garantiamo il patrimonio dei comuni soci dell'asta dello Scrivia e Comunita’ Montane Valli Curone Grue Ossona e Borbera e Spinti. Un interesse collettivo pubblico, che deve essere perseguito con i criteri di efficienza e produttivita’ di un'impresa privata. In quest'ottica rientra la possibilita’ di prendere in considerazione una cessione di quote Amias in Gestione Acqua. Una strada gia’ praticata da Acos e Asmt con la vendita di quote ad Amga. L'aumento, comunque trasparente e diretto, del peso del privato, pone senz'altro un'esigenza di maggiore discussione, ma manterrebbe in capo al pubblico,una forte capacita’ contrattuale (che sarebbe ridotta in una Gestione Acqua Spa vuota e senza valore)".
Sette Giorni a Tortona sabato 9 settembre 2006 pagina 10
L'Amias pronta a cedere parte delle quote di "Gestione Acqua"
Amias e’ pronta a vendere fino al 50 per cento delle sue azioni di Gestione Acqua spa, la societa’, in comproprieta’ con Amga di Genova ed Acos di Novi che gestisce, assieme ad Amag di Alessandria il "sistema idrico integrato" (acquedotto e depurazione) di tutta la provincia. L'autorizzazione a verificare se vi sono le condizioni per giungere alla vendita e’ stata data al consiglio d'amministrazione, presieduto da Ennio Negri, dall'assemblea dei sindaci appositamente convocata mercoledi’ pomeriggio.
Potrebbe essere un passo epocale, di grande importanza.
Comprendiamo che la materia e’ ostica per quasi tutti, tranne per pochi che la frequentano quotidianamente, ma proviamo a districarci.
L'ambito territoriale ottimale che gestisce appunto il sistema idrico provinciale e’ composto da due grandi realta’: l'Amag di Alessandria e la "Gestione Acqua", al cui interno, appunto, con varie quote vi sono l'Acos di Novi (in maggioranza relativa) l'Amias e l'Amga genovese che piano piano sta colonizzando tutto il settore dei servizi primari (acqua, gas, rifiuti).
Il piano d'ambito da poco approvato pero’ prevede investimenti per centinaia di milioni di euro nel corso di una decina di anni, impossibile da sostenersi per Amias, non certo supercapitalizzata e che - di contro - pare vanti crediti per circa 600 mila euro nei confronti dei comuni soci in arretrato con i pagamenti. Da qui l'idea di fare cassa, di mantenere comunque una quota significativa all'interno della societa’, e di "mettere allo scoperto" definitivamente l'Amga che, essendo ormai socia in tutte le societa’ piu’ importanti di servizi, di fatto riesce ad orientare le scelte economiche ed imprenditoriali.
"Per ora chiedo un mandato esplorativo - ha detto il presidente Negri - e nulla di piu’, con l'impegno di relazionare i sindaci sia informalmente che formalmente prima di prendere qualsiasi decisione.
E' chiaro che in tutto questo dovremo pensare a tutelare il patrimonio della societa’, che e’ poi il patrimonio dei vari comuni e, quindi, dei cittadini che lo hanno pagato, predisponendo una societa’ ad hoc".
Il dibattito, nel quale e’ intervenuto il vicesindaco Cortesi a nome di Tortona, dando la sua approvazione al mandato e ricordando pero’ che e’ "necessario rivedere urgentemente il piano d'ambito, eccessivo, e che occorre valutare bene la consistenza della cessione delle quote" e’ stato tutto positivamente improntato verso il mandato esplorativo, che e’ stato approvato all’unanimita’.
La Stampa (Del 10/9/2006 Sezione: Alessandria Pag. 38)
Assemblea dei soci Amias
Sara’ offerto in vendita il 50% delle quote della spa Gestione Acqua
L'assemblea dei soci Amias vuole vendere il 50% delle quote che detiene in Gestione Acqua spa e investire per migliorare impianti e servizi. Cio’ consentira’ a Gestione Acqua di assumere un ruolo operativo e di coordinamento nel portare a regime il servizio idrico integrato. L'assemblea dei sindaci ha dato mandato al cda dell'Amias, presieduto da Ennio Negri, di accertare la sussistenza delle condizioni per vendere. «Il piano d'ambito - dice Negri - prevede investimenti per centinaia di milioni di euro. Investimenti insostenibili nelle condizioni attuali, anche perche’ ad Amias la tariffa non riconosce una redditivita’ adeguata. Bisognera’ trovare delle soluzioni».
m. t. m.
Ps – Su “Panorama di Tortona” del 13 settembre, un virgolettato chiarisce la filosofia, che non condivido, della gestione dell’acqua in ambito locale:
" L'obiettivo finale rimane sempre lo stesso - assicura Ennio Negri - garantire i cittadini nell'utilizzo di un bene fondamentale: l'acqua e l'ambiente. Tutelando il patrimonio dell'Amias.garantiamo il patrimonio dei comuni soci dell'asta dello Scrivia e Comunita’ Montane Valli Curone Grue Ossona e Borbera e Spinti. Un interesse collettivo pubblico, che deve essere perseguito con i criteri di efficienza e produttivita’ di un'impresa privata. In quest'ottica rientra la possibilita’ di prendere in considerazione una cessione di quote Amias in Gestione Acqua. Una strada gia’ praticata da Acos e Asmt con la vendita di quote ad Amga. L'aumento, comunque trasparente e diretto, del peso del privato, pone senz'altro un'esigenza di maggiore discussione, ma manterrebbe in capo al pubblico,una forte capacita’ contrattuale (che sarebbe ridotta in una Gestione Acqua Spa vuota e senza valore)".
Scrive in termini generali sul tema della gestione pubblica dell'acqua Riccardo Petrella su “il manifesto” del 3 settembre
“ cosa si deve intendere per gestione pubblica dei servizi idrici. Se con essa il governo Prodi intende anche una gestione assicurata da un'impresa SpA con capitale misto pubblico e privato, operante in zone al di fuori della propria area di origine e titolata ad acquistare partecipazioni di capitale in altre imprese idriche vuoi in altri settori in Italia ed altrove nel mondo, questo significa che l'esclusione dei servizi idrici dalle liberalizzazioni e’, come minimo, una presa in giro dei cittadini. Nel caso citato, l'impresa non e’ pubblica, per cui tocca al governo di precisare come conta, rapidamente, mettere a norma dell'impegno preso nel Progamma dell'Unione, e confermato in occasione dei decreti Bersani e Lanzillotta, le imprese non pubbliche di gestione dei servizi idrici che non solo sono numerose ma anche importanti (vedi Hera, Acea...).
Per quanto riguarda il caso di un'impresa SpA a capitale interamente pubblico e vincolata ad agire unicamente nel settore del servizio idrico integrato e sul territorio del suo Ato, si tratta di una situazione anomala (cosa c'entra in queste condizioni una SpA?) da considerare provvisoria e da trasformare in un'azienda pubblica /ente economico pubblico ( a statuto regionale; speciale....) con una nuova legge quadro nazionale e nuove leggi regionali conformi alla legge quadro “.
“ cosa si deve intendere per gestione pubblica dei servizi idrici. Se con essa il governo Prodi intende anche una gestione assicurata da un'impresa SpA con capitale misto pubblico e privato, operante in zone al di fuori della propria area di origine e titolata ad acquistare partecipazioni di capitale in altre imprese idriche vuoi in altri settori in Italia ed altrove nel mondo, questo significa che l'esclusione dei servizi idrici dalle liberalizzazioni e’, come minimo, una presa in giro dei cittadini. Nel caso citato, l'impresa non e’ pubblica, per cui tocca al governo di precisare come conta, rapidamente, mettere a norma dell'impegno preso nel Progamma dell'Unione, e confermato in occasione dei decreti Bersani e Lanzillotta, le imprese non pubbliche di gestione dei servizi idrici che non solo sono numerose ma anche importanti (vedi Hera, Acea...).
Per quanto riguarda il caso di un'impresa SpA a capitale interamente pubblico e vincolata ad agire unicamente nel settore del servizio idrico integrato e sul territorio del suo Ato, si tratta di una situazione anomala (cosa c'entra in queste condizioni una SpA?) da considerare provvisoria e da trasformare in un'azienda pubblica /ente economico pubblico ( a statuto regionale; speciale....) con una nuova legge quadro nazionale e nuove leggi regionali conformi alla legge quadro “.
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