19 ottobre 2006

Curone: le osservazione del comune di Volpedo al Pta

Quale contributo di riflessione rispetto ad un tema che ho piu' volte trattato e su cui ho maturato la mia opinione, trascrivo il testo pubblicato sul sito informatico del Consiglio regionale con le osservazioni che il comune di Volpedo ha svolto circa il Piano di tutela delle acque.

COMUNE DI VOLPEDO (AL) 28/09/2006
Stimatissimo vice Presidente
Del Consiglio Regionale


si evidenziano in sintesi alcune osservazioni relativamente allo stato quantitativo e qualitativo delle acque del T. Curone, evidenziate nella seconda revisione del P.T.A. del maggio 2006.

Il P.T.A. conferma che le condizioni di bilancio idrico delle acque superficiali del Curone alla sezione di chiusura (confine con la Lombardia), risultino mediamente critiche in condizione di anno medio, cioe’ con 3 mesi di portata residua (naturale meno utenze) inferiore al DMV, e altamente critiche in condizione di anno scarso, cioe’ con 5 mesi di portata residua inferiore al DMV. Viene inoltre specificato come le condizioni di disequilibrio risultino indotte sia dai prelievi, ma anche dalle congenite condizioni dello scarso regime dei deflussi nella stagione estiva.
A tal proposito va sottolineato come il tempo di ritorno, presupposto in cinque anni, nella previsione dell’anno scarso, tenda a contrarsi in modo frequente (siccita’ 2003/ siccita’ 2006) e ad assumere parametri piu’ ristretti in modo strutturale. Questa tendenza e l’ipotesi che il disequilibrio possa assumere un carattere di permanenza, devono essere considerati nella scelta degli interventi di razionalizzazione per l’uso della risorsa. In particolar modo, l’equivalente valenza strategica del rilascio del DMV e dell’utilizzo della risorsa per uso alimentare (irriguo), deve necessariamente accompagnarsi alla definizione di un ruolo di netto subordine per tutti quegli usi dell’acqua destinati ad attivita’ differenti. E’ evidente che tale ruolo non puo’ che concretizzarsi nella revisione dell’entita’ dei prelievi, prioritariamente in rapporto alle finalita’ sociali e alle ricadute ambientali degli stessi. Analogo principio dovrebbe valere per la concessione di nuovi, o per il cambiamento di destinazione d’uso di quelli esistenti.

In relazione alla stima dell’entita’ dei prelievi dal T. Curone, per la corretta lettura dei valori delle portate residue, occorrerebbe ricondurre l’analisi del PTA ad una definizione delle portate prelevate non solo limitata a quelle censite ufficialmente.

Per quanto riguarda invece la scarsa potenzialita’ idrica dei complessi idrogeologici e gli scarsi deflussi del T. Curone, va sottolineato come tale assetto e il vincolo a rilasciare il DMV, difficilmente potranno conciliarsi con l’idroesigenza irrigua se non attraverso la ricostituzione artificiale di un adeguato deflusso delle acque nei periodi di maggior crisi. Tale risultato potrebbe essere perseguito mediante la realizzazione di piccoli invasi con funzione di raccogliere la risorsa nel periodo di maggior afflusso e distribuirla nei periodi di maggior siccita’. Questa soluzione potrebbe attenuare il fortissimo divario tra le portate residue del periodo maggio-settembre rispetto al periodo ottobre-aprile.

Non va trascurata l’influenza sul regime dei deflussi, esercitata da alcune infrastrutture realizzate nell’alveo del torrente. La presenza di briglie occupanti l’intera sezione dell’alveo saldamente ammorsate nel substrato trasforma le acque sotterranee in acque superficiali e condiziona radicalmente il territorio a valle del manufatto alterando la circolazione idrica sotterranea e l’alimentazione degli acquiferi presenti.

Vanno evitati, all’interno del bacino idrografico, tutti quegli interventi particolarmente idroesigenti ed estranei ali usi alimentari.

In definitiva si ritiene che nel T. Curone si possa perseguire il rilascio del DMV (deflusso minimo vitale), sia per garantire la tutela delle biocenosi acquatiche sia per il raggiungimento degli obiettivi di qualita' delle acque:

- definendo un ordine di priorita’ nella revisione delle concessioni di derivazione in funzione della finalita’ del prelievo;

- realizzando piccoli invasi per il supporto all’agricoltura e la ricarica artificiale dell’alveo;

- realizzando condotte per il collegamento e la distribuzione al fine di ridurre le perdite;

- rimuovendo o modificando le infrastrutture che alterano negativamente il regime dei deflussi e degli afflussi;

- Disincentivando quelle attivita’ non alimentari che, per funzionare necessitano di elevati consumi d’acqua

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