01 luglio 2008

dati "informali"

L’ultima seduta del consiglio della nostra comunita’ montana si e’ tenuta lunedi’ 30 giugno.
Il presidente della giunta ha svolto una relazione sull’attivita’ della commissione per le energie rinnovabili.
Il testo non e’ stato diffuso ai consiglieri. Il motivo ? Non era ancora stato condiviso con l’altra comunita’ montana. Nessuno ha obiettato.

Il relatore ha parlato del progetto di parco eolico.
Nelle intenzioni della giunta, il progetto serve ad acquisire risorse da investire nello sviluppo locale sostenibile. Cosa si intenda con cio’, lo si desume dalla seguente testuale affermazione “il territorio deve essere considerato un’opportunita’ non solo per le persone che ci vivono ma anche per altri imprenditori” . Quindi, chi non e’ imprenditore lo diventi o s’arrangi.

Il sito dove l’impianto potrebbe essere realizzato e’ stato indicato come “la dorsale del Giarolo e del Roncasso”.
Dai miei appunti: “Abbiamo indicazioni molto certe per quanto riguarda le ore di produzione, le ore medie annue di funzionamento, di potenza nominale, che variano intorno a 2.000 ore annue, e sappiamo che questi impianti, da 1.800 a 2.000 ore danno una buona resa” e ancora “i costi della line di trasmissione dell’energia in alta tensione e in media tensione sono molto onerosi” quindi “è una giusta scelta quella di un impianto di grande taglia” (per le economie di scala, sembra di capire).

I passi da fare saranno: costruire un percorso progettuale comune con la Val Borbera, stabilire accordi di collaborazione con i cinque comuni interessati, portare a termine le procedure VIA e VAS, compiere un “approfondimento del monitoraggio anemometrico” e verifiche accurate per la parte geologica, definire le modalita’ del “trasporto degli impianti in alta quota” (per la quale si auspica la “soluzione elicottero” – testuale).

Costi stimati per compiere tutti questi passi: tra 350mila e 400mila euro.

Il relatore ha puntualizzato che solo dopo che questa attivita’ si sara’ compiuta, con i dati in mano potranno aversi momenti di informazione e di comunicazione con i cittadini.

Una consigliera, rammentando che l’ente montano si era opposto al progetto Enel, ha chiesto quali fossero i motivi del cambio di opinione.

La risposta e’ stata:

1 – il richiamo al documento comune diffuso nel 2005 dalle due comunita’, rivendicando coerenza di posizioni.
Lo si puo' leggere qui.
Lo riporto integralmente. Giudichi il lettore.

Verbale della riunione del giorno 7 aprile 2005
La Commissione “Parco Eolico”, istituita dalle Comunità Montane limitrofe val Borbera e val Curone per valutare la proposta formulata da Enel ai comuni di Cabella e Albera Ligure e dare risposte e suggerimenti in merito,
vista la collocazione delle torri eoliche che Enel prevede nel suo progetto di massima, collocazione concentrata sull’intero crinale montuoso che divide le due Comunità Montane dal monte Giarolo al monte Ebro, e non sul crinale del monte Roncasso come potrebbe apparire da una lettura frettolosa della proposta,
giudica assolutamente improponibile un progetto che deturperebbe irrimediabilmente un’ampia fetta di territorio appartenente sia alla val Borbera, sia alla val Curone.
Sottolinea, in merito, come tale territorio sia fra i più significativi e qualificanti delle valenze ambientali delle due Comunità Montane e come le ricadute sarebbero devastanti per ogni ipotesi di fruizione turistica dell’intero territorio delle Comunità Montane e ipotecherebbero, cosi', spazi di sviluppo fra i pochi promettenti per le future generazioni.
In tutti i casi, la Commissione reitera di non essere pregiudizialmente contraria alla tecnologia eolica, ma che ogni ipotesi progettuale debba essere accompagnata da un attento studio-valutazione di impatto ambientale e socio-economico.
Non sembra che la proposta Enel abbia minimamente preso in considerazione tali aspetti e, pertanto, la medesima deve essere riformulata
.


2 – non per soldi, ma per denaro.
Spiegazione : “Non eravamo d’accordo a che il comune di Cabella svendesse il territorio per 80mila euro annui. In base ai calcoli formulati per il nuovo progetto, lo stesso comune prenderebbe 7/8 volte questa cifra”.

Altra domanda: non era già stato effettuato uno studio da cui si era concluso che il vento non era sufficiente ?

Risposta: “Abbiamo dati informali che danno numeri superiori

E, alla richiesta di chiarire il significato dell’aggettivo “informali”

Si’, informali, perche’ bisogna comperarli e non abbiamo le risorse per comperare questi dati” aggiungendo che queste risorse dovrebbero arrivare dalla Regione se sarà finanziato il Pti.

Ognuno e' libero di smentire se stesso, evidentemente, specie se nessuno glielo fa presente.

Circa la vicenda dei dati anemometrici, risulta una storia un po' diversa.
Cfr: questo link, quest'altro ed anche questo.

Ultima considerazione del relatore: se l’ “idea” non fosse intrinsecamente valida, saranno i tecnici della banca che dovra’ finanziare il progetto a bocciarla. Tranquilli, quindi.

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