Resoconto dell'incontro sul tema “Ambiente, energia, agricoltura, futuro del nostro territorio” organizzato a Cantalupo Ligure l' 11 agosto 2007 dal “Circolo dell'Unione Valli Borbera e Spinti”.
Presentazione di Paola Repetti, coordinatrice del circolo e breve introduzione del sindaco di Cantalupo Gian Piero Daglio.
Intervento di Massimo Lombardi (vice presidente Amias).
Definisce “dirompente” per l'uso della risorsa idrica la proposta della centralina Cabella/Rocchetta.
Viceversa, illustra il progetto dell'Amias caratterizzato da impatto minimo e ritorno economico interessante. Il progetto, elaborato all'interno dell'Amias stessa, prevede l'installazione a Cornareto, nella condotta dell'acquedotto, di una turbina tipo Pelton da 120 Kilowatt di potenza massima, in un punto in cui il salto d'acqua utile e' di 220 metri e in cui la condotta dell'acquedotto ha una portata media di 250 metri cubi all'ora ed una portata minima di 100 metri cubi all'ora. In base a questi dati, la produzione media prevedibile nell'impianto sarebbe di 720 Megawatt all'anno. L'investimento richiesto e' di circa 450/500mila euro e sarebbe ammortizzato in 5 anni ai prezzi attuali. L'Amias non ha mezzi sufficienti ad effettuare l'intero investimento e sta cercando partner.
Conferma che un impianto analogo, leggermente meno potente (90 Kilowatt secondo quanto autorizzato dalla Provincia – ndr) , e' stato studiato per la condotta che parte da Bruggi in Val Curone. Sarebbe ubicato a Garadassi ed e' gia' ad uno stadio avanzato anche a livello autorizzativo (Lombardi rammenta che era una vecchia idea del defunto geom. Ferrari di Fabbrica Curone).
Sono stati individuati anche altri punti delle condotte acquedottistiche in cui, se saliranno i prezzi dell'energia, potrebbe diventare conveniente installare impianti analoghi.
Viceversa, illustra il progetto dell'Amias caratterizzato da impatto minimo e ritorno economico interessante. Il progetto, elaborato all'interno dell'Amias stessa, prevede l'installazione a Cornareto, nella condotta dell'acquedotto, di una turbina tipo Pelton da 120 Kilowatt di potenza massima, in un punto in cui il salto d'acqua utile e' di 220 metri e in cui la condotta dell'acquedotto ha una portata media di 250 metri cubi all'ora ed una portata minima di 100 metri cubi all'ora. In base a questi dati, la produzione media prevedibile nell'impianto sarebbe di 720 Megawatt all'anno. L'investimento richiesto e' di circa 450/500mila euro e sarebbe ammortizzato in 5 anni ai prezzi attuali. L'Amias non ha mezzi sufficienti ad effettuare l'intero investimento e sta cercando partner.
Conferma che un impianto analogo, leggermente meno potente (90 Kilowatt secondo quanto autorizzato dalla Provincia – ndr) , e' stato studiato per la condotta che parte da Bruggi in Val Curone. Sarebbe ubicato a Garadassi ed e' gia' ad uno stadio avanzato anche a livello autorizzativo (Lombardi rammenta che era una vecchia idea del defunto geom. Ferrari di Fabbrica Curone).
Sono stati individuati anche altri punti delle condotte acquedottistiche in cui, se saliranno i prezzi dell'energia, potrebbe diventare conveniente installare impianti analoghi.
Intervento di Pierguido Caretta (presidente cooperativa Forest)
Gestisce 3 impianti di riscaldamento alimentati a biomasse legnose: a Rocchetta Ligure (100 kilowatt termici) ad Arquata (1.000 kilowatt termici) e a Serravalle (1.000 kilowatt termici).
I tre impianti forniscono energia termica agli istituti scolastici.
Nella stagione 2006/2007 la fornitura di calore ha avuto un valore complessivo di 200mila euro In un anno usa circa 4.000 metri cubi/steri pari a circa 12.000 quintali di legname.
Il legname nel 2006/2007 proveniva per il 67 per cento da scarti di segheria, per il 18 per cento da bosco e per il 15 per cento dalla manutenzione del verde. Si punta ad arrivare ad un utilizzo del 25 per cento del legname proveniente da bosco, ma, testualmente e' “velleitario”, allo stato attuale, approvvigionare impianti simili solo con legname forestale: e' difficile andare oltre il 20 per cento. Nella filiera bosco-legno-energia i problemi sono nel primo segmento (bosco-legno): 1) frammentazione della proprieta' e mancata gestione del bosco 2) debolezza delle imprese agricolo/forestali. I rimedi: l'associazionismo forestale (consorzi), la pianificazione, la formazione, la meccanizzazione, gli aiuti alle aziende. Il PSR (Piano Sviluppo Rurale) della Regione, che andra' prossimamente a regime, contiene molti strumenti e sara' decisivo ai fini dello sviluppo di tale filiera.
I tre impianti forniscono energia termica agli istituti scolastici.
Nella stagione 2006/2007 la fornitura di calore ha avuto un valore complessivo di 200mila euro In un anno usa circa 4.000 metri cubi/steri pari a circa 12.000 quintali di legname.
Il legname nel 2006/2007 proveniva per il 67 per cento da scarti di segheria, per il 18 per cento da bosco e per il 15 per cento dalla manutenzione del verde. Si punta ad arrivare ad un utilizzo del 25 per cento del legname proveniente da bosco, ma, testualmente e' “velleitario”, allo stato attuale, approvvigionare impianti simili solo con legname forestale: e' difficile andare oltre il 20 per cento. Nella filiera bosco-legno-energia i problemi sono nel primo segmento (bosco-legno): 1) frammentazione della proprieta' e mancata gestione del bosco 2) debolezza delle imprese agricolo/forestali. I rimedi: l'associazionismo forestale (consorzi), la pianificazione, la formazione, la meccanizzazione, gli aiuti alle aziende. Il PSR (Piano Sviluppo Rurale) della Regione, che andra' prossimamente a regime, contiene molti strumenti e sara' decisivo ai fini dello sviluppo di tale filiera.
Intervento dell'avv. Paolo Caviglia (presidente della Comunita' Montana Borbera e Spinti)
Riferisce sulla proposta del ministro Lanzillotta che, adottando il criterio altimetrico, affosserebbe la gran parte delle Comunita' Montane. Afferma che i costi della politica sono ben altri.
Affronta poi il tema dell'eolico: e' errato affermare che nel 2005 la Comunita' fosse contro e ora proponga lei il progetto.
Il progetto Enel era sbagliato sotto il profilo dell'impatto ambientale e ridicolo sotto l'aspetto economico.
Si e' presentata l'occasione del PTI. Per finanziare con il bando gli studi di fattibilita' che gli enti intendono portare avanti, l'input della Regione per la nostra zona e' di puntare alle energie rinnovabili, e poiche' la nostra zona e' uno dei due/tre siti del Piemonte che secondo l'Atlante Eolico hanno potenzialita' produttive, si e' introdotto il progetto eolico nel dossier di candidatura.
Dotarsi di uno studio di fattibilita' e' anche utile/necessario per evitare che altri presentino ai competenti uffici un proprio progetto, sulla cui correttezza ambientale e sulla cui coerenza con gli obiettivi del territorio toccherebbe poi confrontarsi “in difesa” (si vorrebbe evitare quanto accaduto con il progetto della centralina Cabella/Rocchetta definita dall'avv. Caviglia “un mostro”).
Si tratta comunque di porre gli enti di primo livello, i comuni, nelle condizioni di decidere, altrimenti, se non si decide, “il nostro futuro ci passa sopra”.
Formulo all'avv. Caviglia due rilievi:
1 - il crinale Ebro Chiappo e' Zps e lo scorso anno un decreto ha vietato l'eolico nelle Zps.
2 - chiedo conto al vicepresidente Amias e a Caviglia delle conclusioni dello studio a suo tempo affidato all'Amias, leggendo loro il parere dell'ingegner Tinello dell'Amias che affermava che il vento nella zona non e' sufficiente. Chiedo perche' occorra un nuovo studio
1 - il crinale Ebro Chiappo e' Zps e lo scorso anno un decreto ha vietato l'eolico nelle Zps.
2 - chiedo conto al vicepresidente Amias e a Caviglia delle conclusioni dello studio a suo tempo affidato all'Amias, leggendo loro il parere dell'ingegner Tinello dell'Amias che affermava che il vento nella zona non e' sufficiente. Chiedo perche' occorra un nuovo studio
Nel replicarmi, l'avv. Caviglia prima afferma che lo studio aveva escluso solo che esistesse convenienza economica per un parco eolico, poi, su mia insistenza (il parere parlava di poco vento, e da cio' derivava la scarsa convenienza economica), aggiunge che la tecnologia e' cambiata, le macchine sono piu' potenti (forse intendendo dire: piu' efficienti).
Segnalo poi quanto ho appreso quale spettatore del consiglio della mia Comunita' (ossia che l'ing. Ferrari, il mio sindaco, si cimentera' in uno studio e che ci sarebbero dati anemometrici da acquisire sul mercato), e dall'ulteriore replica dell'avv. Caviglia emerge un altro dettaglio: secondo l'avv. Caviglia ci sarebbe in effetti gia' un'azienda che in questi anni ha effettuato misurazioni sui crinali. I dati emersi da tali misurazioni indicherebbero un vento piu' “forte” di quello fin qui ipotizzato. Percio' occorrerebbe affrettarsi, prima che altri ci precedano (per il perverso meccanismo dell'autorizzazione unica ex art. 12 D.Lgs. 387/2003, con correlata attribuzione ex lege ai progetti per energie rinnovabili del carattere di pubblica utilita', indifferibilita' ed urgenza). Aggiunge che, a suo parere, lo strumento del bando di gara per progettazione e realizzazione consente all'ente pubblico di controllare al meglio l'operato del partner privato.
Nessun commento:
Posta un commento